lunedì 23 aprile 2012

STONED JESUS - Seven Thunders Roar


Informazioni
Gruppo: Stoned Jesus
Titolo: Seven Thunders Roar
Anno: 2012
Provenienza: Ucraina
Etichetta: Moon Records
Contatti: myspace.com/stonedjesusmusic
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Bright Like The Morning
2. Electric Mistress
3. Indian
4. I'm The Mountain
5. Stormy Monday

DURATA: 47:57

Probabilmente la scena estrema ucraina è conosciuta principalmente per le varie creature inserite nella sfera del Black Metal come Drudkh, Astrofaes, Raventale e Blood Of Kingu ma non sono molte le compagini provenienti da quella nazione che si dedicano allo Stoner/Doom.
In quest'ultima schiera si inseriscono di diritto gli Stoned Jesus, trio che nel 2010 aveva debuttato con un album davvero notevole intitolato "First Communion" (recensito a suo tempo dal nostro buon Mourning) e ora, nel 2012, ne sforna il seguito, "Seven Thunders Roar".
Detti popolari asseriscono che il tempo sia pecunia e quindi io non starò di certo a procrastinare il mio giudizio: il nuovo parto dei nostri è una bomba!
I meriti che avevano reso "First Communion" un ottimo prodotto vengono questa volta potenziati e la personalità, che nel primo lavoro latitava forse un po', qui esce allo scoperto con molti dei suoi freni inibitori decisamente sganciati.
"Bright Like The Morning" e "I'm The Mountain" sono pezzi fantastici arricchiti da fortissime divagazioni Blues e Psych, innestate tramite un approccio che in più di un'occasione ricorda monumenti come i The Doors e Jimi Hendrix: una chitarra settata in modalità "evocazione sessantiana" e un basso pulsante e vitale reggono l'impalcato di episodi che poi si satureranno di elettricità, sfoderando un appeal muscolare e più classicamente Stoner che, ovviamente, è pura goduria.
"Electric Mistress" è invece una sferzata di estrazione Doom che si giostra alla grande tra una dinamicità di stampo settantiano, impossibile da non ricollegare a titani come Black Sabbath (sono frequenti le analogie tra le linee vocali di Igor e quelle di Ozzy), Pentagram e Saint Vitus, e rifiniture desertiche che chiamano facilmente in causa le prove fornite dai vari progetti dell'inossidabile John Garcia.
I suddetti polverosi influssi non mancano poi nemmeno in "Indian" (il pezzo più corto del lotto) e "Stormy Monday" nonostante questi siano episodi maggiormente orientati verso uno stile che, sebbene venga a tratti appesantito e irrobustito, deve moltissimo a quel versante occulto e scuro del Rock esaltato ai tempi dai Coven e, in epoca più recente, dai The Devil's Blood.
Certo, non potrete pretendere di ricercare innovazione oppure originalità (quantomeno non in senso assoluto) in "Seven Thunders Roar": per quanto esposto con molta personalità, tutto ciò che vi si sente al suo interno è una riproposizione di stilemi che, negli ultimi anni in particolare, hanno davvero avuto una parte di rilievo nel mondo metal.
Domanda: è però forse un buon motivo per privarsi di una strepitosa uscita strabordante qualità?
Io non credo proprio; in tutta onestà posso affermare che nell'ultimo lavoro degli Stoned Jesus vi è tutto ciò che un appassionato seguace del filone musicale in questione può chiedere ed amare in un disco.
Acquisto caldamente consigliato!

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