lunedì 16 aprile 2012

INTO THE MACABRE FEST (24/03/2012 @ Milano)


Informazioni
Data: 24/03/2012
Luogo: Lo-Fi, Milano
Autore: ticino1

Scaletta
Necrodeath
Excruciation
Death Mechanism
Profanal
Masturbacion Cristiana

Quando membri di Aristocrazia si mettono in viaggio, non desiderano adattarsi a nuove situazioni e luoghi. Il loro orgoglio non lo permette! Quando arrivano in albergo e scoprono una casa che disturba loro la vista verso l’orizzonte, non esitano a prendere provvedimenti, anche draconiani. Perché lasciarsi rovinare la vita? Credete che io scherzi? Questa volta ho una foto per provare che la nostra redazione non conosce mezze misure.

Desidero ringraziare Marco e Giulio della FOAD/Serbian League per averci ospitato. Loro sono dei veri amici della buona musica. Lascio la parola a Marco per una piccola introduzione:


Il Festival "Into The Macabre" è stata una vera e propria festa di compleanno per ben due band: i Necrodeath che hanno festeggiato i loro venticinque anni dall'uscita di "Into The Macabre" e per gli svizzeri Excruciation per i venticinque anni dall'uscita di "Last Judgement" che per l'occasione hanno fatto ben due set differenti (uno "old school" e uno sull'attuale sound della band, quindi orientato sul Doom Metal). A condire il tutto ci hanno pensato tre band di tutto rispetto e ciliegina sulla torta... ospiti d'eccezione: Claudio,il primo bassista storico dei Necrodeath, e Andy Panigada e AC Wild dei Bulldozer... che dire di più? Peccato per chi si è perso questa stupenda serata!!

Sono a Milano per la prima volta dal luglio passato. Quanto può cambiare in così poco tempo... ora ci sono quasi più mendicanti di persone che lavorano. Non posso passare da nessuna parte senza che qualcuno tenti di vendermi qualcosa o di fregarmi qualche Euro. Come se non bastasse, proprio vicino al Lo-Fi si sono accampati degli zingari. Come già immaginavo potesse succedere passando di lì, ho tutto di un botto "amici" che dovrei aiutare. Amici si aiutano l’uno con l’altro, no? So che normalmente con questo popolo non si hanno problemi come aggressioni e simili, il pensiero di tornare in albergo di notte lungo quella strada non mi rassicura comunque. Dopo il concerto sarà tutto tranquillo e la polizia pattuglierà la zona (e mi controllerà naturalmente).

Mi domando quanta gente arriverà. Questo fine settimana a Milano c’è poco o nulla che possa soddisfare la fame di metal o note pesanti oltre a questo festival. Il locale è piazzato strategicamente nelle vicinanze della stazione di Rogoredo e non vedo nessun motivo che dovrebbe convincere le "teste di metallo" a rinunciare a quest’avvenimento storico. Gli Excruciation sono stati l’ultima volta in Italia quasi esattamente venticinque anni fa e i Necrodeath suoneranno una scaletta molto particolare.


Sono in anticipo e ammazzo il tempo ascoltando il sound-check, spulciando la pingue bancarella della FOAD Records, bevendo qualcosa e rompendo le palle a parecchia gente. Marco e Giulio corrono su e giù come dei forsennati e s’impegnano al 1000% per garantire la riuscita della serata. Piano piano giunge l’ora dell’apertura dei battenti.


Il pubblico arriva a goccioli, troppo a goccioli per i miei gusti. D’accordo, è ancora presto ma è questo un buon augurio per la riuscita della serata? Fa niente, i Masturbacion Cristiana, ecuadoriani che vivono a Milano, si presentano sul palco e portano con sé un pugno di sostenitori accaniti. Le toppe sulle loro giacche mi suggeriscono che la loro musica sarà priva di melodia e molto blasfema. La realtà è proprio come me la immaginavo. I pezzi sono troppo rigidi per i miei gusti, credo che sotto un certo aspetto manchi loro un poco di coerenza e di dinamica a causa di parecchi influssi che non sono proprio integrati nell’insieme. Il quartetto è forse ancora alla ricerca della propria identità. Cosa c’è di meglio dell’esperienza in concerto per prepararsi al futuro? La prestazione non mi è dispiaciuta. Peccato che il suono non fosse dei migliori in quel momento.


I livornesi Profanal sorprendono con una graziosa cantante dalla voce molto cattiva che non ha nulla da invidiare a molti signori che si cimentano, o almeno tentano di farlo, col genere. Il suono delle chitarre è definitivamente svedese e ricorda i primi lavori di Dismember e compagni. Qui e là ho la sensazione di sentire qualche tocco grind della prima ora. Con tale musica e con una tale prestazione sul palco è facile guadagnare il consenso del pubblico che ringrazia con un bel pozzo davanti alla tribuna. Nulla da criticare: la musica non è una novità ma live rende parecchio. Bravi.


La gente è ora rodata ed è pronta ad accogliere i Death Mechanism, trio che sfoggia ben due nomi attivi in un modo o nell’altro nei Bulldozer. La pietà non pare che sia la norma per questi ragazzi. Il loro death-thrash è quello che ricordiamo sentendo titoli come "Swallowed In Black" dei Sadus o "Pleasure To Kill" dei Kreator ed è accompagnato da tocchi di death europeo classico. Una granata dopo l’altra c’investe e non troviamo scampo. Che goduria vedere qui e là una testa volare! I Death Mechanism sfornano una bella prestazione live che lascia dimenticare qualche pecca come la staticità sul palco. D’altro canto in tre, batteria, cantante chitarrista e un basso di movimento, non si hanno tante possibilità. Al pubblico è piaciuto, io mi sono divertito, obiettivo pienamente raggiunto.


Ora è arrivato il momento degli Excruciation di sfoggiare tutto il loro armamentario accumulato dopo ben venticinque anni di assenza dai palchi italiani. Dubito che molti li conoscano veramente fra il pubblico, anche perché tutti coloro con cui discussi parlarono solo dei "ragazzi svizzeri", che è comunque un bel complimento per una truppa di quarantenni. I primi pezzi sono quelli contenuti in "Last Judgement", il materiale degli esordi. Questa sera si festeggia il release party del doppio LP omonimo pubblicato dalla FOAD Records. Pieni di energia, gli zurighesi sfoggiano tutta la passione per la loro musica. Non c’è da discutere: ci troviamo di fronte a musicisti pieni di esperienza che sanno come muoversi sul palco e come presentarsi. Eugenio e i suoi compagni agiscono bene e non perdono alcun secondo per dare carattere alla loro rappresentazione in scena. La scaletta è divisa in due parti: la prima è dedicata, come già detto, alla prima fase della carriera; la seconda invece è impregnata del doom per cui è conosciuta la formazione ora. Per suonare queste note più lente e pesanti è necessario che Mario si presenti sulle assi e che impugni la terza chitarra. La platea mi pare un poco perplessa da questo cambiamento di sonorità ma non perde l’occasione per divertirsi, partecipando vivacemente. In molti altri posti, secondo la mia esperienza, questo non sarebbe successo e molti avrebbero semplicemente cercato posto al bar o all’esterno del locale. Le note degli Excruciation, che ci crediate meno, attirano magicamente le ragazze. A un certo momento ce n’erano ben tre sul palco a ballare per il piacere visivo dei musicisti e del pubblico. Riusciranno i Necrodeath a battere questo immane exploit? Bel concerto. Chi l’ha perduto cazzi suoi.


Non dubito che molti siano venuti per godersi i Necrodeath e la loro scaletta di vecchia scuola. "Into The Macabre" è stato un disco che ha dilaniato il pubblico come l’esplosione di una granata al momento della sua uscita. Particolarmente il fatto che fosse suonato da una formazione italiana, e non da una teutonica o simile, non era da poco. Voglio ricordare che il Belpaese fu lungamente deriso da gran parte della scena metal di allora. La scaletta è veramente stretta e non lascia parecchio tempo per riprendersi. Pezzi come "Necrosadist" o "Mater Tenebrarum" sono i testimoni di un’epoca in cui era necessario spaccare tutto per potersi definire "Metal". I musicisti compiono il loro dovere in maniera professionale e non si lasciano neppure disturbare quando un fan leggermente brillo rovescia lo stativo di un microfono. È la pura festa e non c’è spazio per rabbia, solo per il divertimento. I Necrodeath hanno in serbo una piccola sorpresa per il pubblico questa sera: da "Victim Of Necromancy" c’è una serie di pezzi suonata in concordanza con alcune icone della musica estrema italiana e di alcuni ospiti. Giulio The Bastard, Eugenio e Hannes degli Excruciation, AC Wild... tutti partecipano con brio e offrono un dessert con i fiocchi a un pubblico esausto ma ancora avido di note dure e pesanti. Questo, dopo il bis ufficiale, non può rinunciare a tentare la fortuna e richiede allora ancora una canzone, solo una! Peso e i suoi sono magnanimi e impugnano di nuovo gli strumenti, prima di terminare una grande serata con i fiocchi cui ognuno ha contribuito con grande passione: i musicisti con quella per la propria musica e il pubblico con il suo grande entusiasmo, sostenendo così le formazioni, senza alcuna eccezione.

Un momento... parlavamo di ragazze, no? Be', Peso e i suoi ne hanno attirate solo due. Non fa nulla, la prossima volta ragazzi!

Mi dispiace solo che si siano presentate così poche persone a questa serata memorabile e storica. Come si dice? Meglio pochi ma buoni!

Per i curiosi, ecco la scaletta ufficiale dei Necrodeath:
The Flag (anche se credevo fosse: The Flag Of The Inverted Cross"
Forever Slave
Necrosadist
Burn And Deny
Final War
Propitiation
Draculea
At The Mountains of Madness
Hate and Scorn
Victim Of Necromancy (con Giulio the Bastard - Cripple Bastards)
Mater Tenebrarum (con Claudio - ex-Necrodeath)
Sauthenerom
Destroy
Fragments Of Insanity
United Forces (con Eugenio e Hannes - Excruciation)
Graveyard Of The Innocents
Countess Bathory (con Peso, Claudio - Necrodeath e AC Wild, Andy Panigada - Bulldozer)

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