lunedì 30 aprile 2012

THE HOUNDS OF HASSELVANDER - The Ninth Hour


Infromazioni
Gruppo: The Hounds Of Hasselvander
 Titolo: The Ninth Hour
Anno: 2011
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Black Widow Records
Contatti: myspace.com/thehoundsofhasselvander
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Ninth Hour
2. Heavier Than Thou
3. Suburban Witch
4. Restless Soul
5. Don't Look Around
6. Salem
7. Coming Of The King

DURATA: 52:13

Ci sono artisti che andrebbero venerati e nel doom i nomi son quelli dei Black Sabbath, Scott "Wino" Weinrich e pochi altri a elevarsi allo stato di divinità incontrastate, uno che a mio avviso è sempre stato sottovalutato, e me ne chiedo un po' il motivo, è il signor John Hasselvander, batterista dei Raven, membro dello storico underground doom act Deathrow ed ex indimenticato dei Pentagram con i quali ha scritto grandissime pagine del genere, mi limito a citare questre tre realtà perché ci sarebbe veramente troppo di cui parlare.
Il musicista è da tempo impegnato in più di un progetto solista. Quello che porta il proprio nome fermo comunque ormai da lungo tempo, ed i The Hounds Of Hasselvander con i quali ha rilasciato il secondo album "The Ninth Hour" sul finire del 2011; ancora una volta sono fiero di dire che è la nostrana Bloodrock a essersi occupata di questa ottima release.
Atmosfere tetre, sonorità che neanche per sogno permettono alla luce di filtrare, John autore della musica e polistrumentista, supportato nell'occasione dal bassista Martin Swaney (anche lui membro dei Death Row ed ex Pentagram) alternatosi all' altro bass-player Eric Orion Cabana presente nelle tracce "Heavier Than Thou" e "Don't Look Around", mitico pezzo dei Mountain coverizzato per l'occasione, e dal nostro Paolo Apollo Negri dei Wicked Minds alle tastiere, ci spalanca le porte di un mondo notturno, pieno d'anime irrequiete.
Ovviamente il sound non sarebbe potuto essere lontano dalla vocazione primorde doom del quale l'artista e rappresentante della vecchia guardia del genere si fa carico, abbiamo quindi Black Sabbath, i Pentagram, Saint Vitus con lo spirito degli anni Settanta che aleggiando imponente ammanta e rapisce.
"The Ninth Hour" è una piccola gemma ricca di melodia, di arrangiamenti curati nel minimo dettaglio, di riff profondi e "croccantemente" doom, di assoli che ti strappano il cuore dal petto portandolo via con sé.
Non c'è un attimo, un singolo istante nel quale la tensione vi molli, qualità importante ed egregiamente sviluppata, grazie alla scelta di non fossilizzarsi unicamente su tracce lente ed erodenti come l'opener titletrack e "Restless Soul" ma pigiando talvolta sull'acceleratore (ricordatevi che stiamo sempre parlando di doom) in "Heavier Than Thou" facendo in modo che al pari di un cappio al collo, nel momento in cui la corda sembra stia per lasciare uno spiraglio ecco che la scossa ritmica vi ritragga indietro con prepotenza.
Non fatevi ingannare dalla suadente corale di "Salem", la bellezza è spesso figlia del demonio e proprio per questo vi entrerà in testa, l'alone è dark, ammaliante difficilmente riuscirete a liberarvene. Trovare difetti a un album simile?
Non ce ne sono, "Don't Look Around", la cover dei Mountain di "Nantucket Sleighride" (1971), è la ciliegina su di una torta che gusto migliore avrebbe potuto essere.
Si può tranquillamente inserire "The Ninth Hour" fra i lavori che diverranno "un classico" da ricordare nel tempo, è quindi un acquisto obbligatorio e salutare per chiunque si ritenga un devoto e ossequiente fan delle sonorità doomiche.
John Hasselvander ha fatto strike di nuovo sguinzagliando i suoi "segugi", sarete voi la prossima preda che stanerà? Must have it!

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