lunedì 9 aprile 2012

FUNERAL MARMOORI

Informazioni
Autore: Mourning

Formazione:
Giulio (a.k.a. Il Capitano) - Chitarra, voce
Nadin - Tastiere e organo
Fabio - Batteria
Alessandro - Basso


Doom e Italia, un rapporto sano e duraturo ormai dalla notte dei tempi e del rock, la scena nostrana è stata sempre viva e vegeta, un po' relegata in seconda linea (chissà poi per quale motivo?) ma oggi più attiva che mai. In questo mondo sguazzano e debuttano i toscani Funeral Marmoori con il loro "Vol.1" del quale troverete la recensione girando per il sito, vediamo quindi di approfondire un po' la loro storia.

Ciao Fabio e benvenuto su Aristocrazia Webzine, come va la vita?

Mah... si va avanti.


Iniziamo dal monicker, perché Funeral Marmoori? Cosa rappresenta?

Il nome nasce dall'uninone di due parole. "Funeral" sappiamo già cosa voglial dire e "Marmoori" che in gergo Fiorentino della nostra generazione stava ad identificare il classico "fumo" da piazzetta. Quindi abbiamo reputato interessante e divertente unire le due parole che nel genere doom sono largamente rappresentate.


Come ha preso vita la band? Chi sono i musicisti al proprio interno e quali sono le vostre radici musicali?

Ha preso vita da un'idea di Giulio e Fabio che già membri dei GUM volevano fare qualcosa di più classico essendo entrambi musicisti poliedrici. Attualmente la line up è questa: Giulio (chitarra e voce), Fabio (batteria), Nadin (organo e synth) e ultimo acquisto Alessandro al basso (già chitarrista nel gruppo death metal Sickening). Per quanto riguarda le radici musicali Gliulio e Fabio provengono dal panorama Punk Hardcore (dove si sono conosciuti), Nadin ha più delle radici classiche e Alessandro dal Metal.


"Vol. 1", sei pezzi dall'aura nera, intrisi di anni Settanta, tratti progressivi e uno spirito che accenna all'on the road, com'è nato il disco? Quali sono stati i momenti più significativi della sua composizione?

Naturalmente siamo tutti ragazzi di strada che vivono la città e ovviamente "cavalcano il serpente". Nel disco tutti hanno messo il proprio contributo musicale e forse il momento più significativo è avvenuto proprio durante le registrazioni.


In quale modo selezionate un tema da adattare al pezzo? E l'ispirazione per "Renegade", dato che ho notato anche l'omaggio reso a Lorenzo Lamas nel giorno del compleanno dell'attore sulla vostra pagina Facebook, da cosa deriva?

Essendo appunto ragazzi di strada traiamo spunto da ciò che più ci circonda rispetto ad altri canoni presenti nel genere Doom. La storia di Lorenzo Lamas è molto particolare. Giulio proviene da una zona di Firenze chiamata Nave a Rovezzano ed è qui che nasce la leggenda urbana che vuole Lorenzo Lamas nato in questo sobborgo... e che si narrino ancora le gesta delle sue impennate con il SI Piaggio.


Si potrebbe definire il vostro stile come hard/doom/progressive? Ho percepito molteplici influenze ma quali sono i dischi che avete avuto nelle orecchie durante la gestazione di "Vol. 1!"? Pensate che qualcuno abbia potuto, volente o nolente, influenzarvi nella stesura dei pezzi?

Sì, la definizione può essere calzante. Le influenze sono state diverse e i dischi nelle nostre orecchie molti. Per citarne alcuni a caso: Paul Chain, Balletto Di Bronzo, Deep Purple, Black Sabbath, Orange Goblin, Black Flag, Negazione, Bloody Riot, Goblin e chissà quanti altri.


Pur essendomi dilungato sulla parte centrale del disco in sede di recensione, ho trovato il lavoro veramente piacevole in tutta la sua durata. C'è un pezzo che vi rappresenta maggiormente? Se sì, perché?

Forse quello che ci rispecchia di più, anche per le nuove composizioni, è "Drunk Messiah" sia per le liriche che per la struttura musicale.


Siete entrati a far parte della famiglia Bloodrock, come avete conosciuto Enrico? E quant'è importante avere alle spalle persone serie che svolgano il lavoro di promozione? Sembra che molti facciano fatica ad avere contatti con le label e vadano avanti ad autoproduzioni anche per questo.

Durante un nostro concerto a Firenze dove avevamo invitato i nostri amici Doomraiser era presente anche Enrico che rimase piacevolmente entusiasta della nostra proposta musicale. Enrico ci ha accolto sotto la sua ala e ci ha permesso di realizzare il nostro primo lavoro, quindi "è molto importante avere alle spalle persone serie che svolgono il lavoro di promozione". Per quanto riguarda l' autoproduzione il discorso è un po' diverso. Venendo da un ambiente D.I.Y (quale il Punk Hardcore) non è necessariamente importante per uscir fuori avere una label alle spalle, l'importante è come promuovi la tua musica suonando e andando a vedere concerti e conoscere persone tra cui può capitare di incontrare (come nel nostro caso) anche delle label. Quindi secondo noi l'importante è non restare mai fermi dietro il proprio PC.


Considero il mondo doom una dimensione parallela all'interno dell'universo metal, si respira un'aria diversa e solitamente molto più cosciente, matura e soprattutto legata ancora a una natura volutamente underground anche se il genere è in fase di espansione continua da un quinquennio a questa parte. Ci sono secondo voi delle differenze evidenti fra gli altri generi metal e rock, dato che comunque il doom riesce a star spesso a cavallo fra i due mondi, che rendono questo panorama ancora una volta unico più di altri?

Sicuramente è il genere musicale stesso che amiamo e suoniamo. Girovagando fra concerti abbiamo conosciuto "la grande famiglia" che sono un gruppo di appassionati che rincontri sempre ai concerti, con i quali condividi in maniera più profonda rispetto agli altri generi un'atmosfera unica.


Qual è il vostro pensiero sulla scena musicale italiana? E nello specifico su quella a voi affine? Quali sono le band che secondo voi dovrebbero avere una maggior risonanza anche a livello estero?

Purtroppo com'è noto in Italia non c'è meritocrazia, sono pochi i gruppi che riescono ad affermarsi anche solo a livello underground all'estero rispetto ad altri, ma questo non vale solo per il Doom. Alla fine in Italia è più importante avere tanti "amici" per suonare in giro che magari una buona proposta musicale. Per noi i gruppi interessanti che meriterebbero molta più visibilità sono per citarne alcuni: Stoner Kebab, Choriachi, Sesta Marconi, Doomraiser, Disquited By e i nostri compagni di viaggio Alfatec.


Il live è il momento focale per confrontarsi con un pubblico pronto a giudicarvi all'istante ma anche per mettere in gioco tutto ciò che si ha da dare offrendo il meglio di sé, com'è stata la vostra prima esibizione su palco? Quali sono i ricordi di quella serata?

La prima volta non abbiamo avuto un palco ma un'aia di un casolare sotto un tetto di stelle nella campagna Toscana. Il pubblico non era molto data l'ubicazione della location ma le emozioni ci permeavano, anche perchè quella sera invitammo i Sesta Marconi a condividere le stelle di una notte di luglio. I ricordi lucidi sono pochi, offuscati dal vino delle nostre terre e dai bong d'erba sotto un albero di fico.


Ce n'è una che ritenete indimenticabile? E una che vorreste assolutamente poter dimenticare?

Come dimenticare quella volta che Giulio si trasformò in un ragazzo lupo e trascinò la band in un'esibizione assai coinvolgente, il posto non ce lo ricordiamo ma la serata sì. Per fortuna ad oggi non abbiamo avuto serate da dover dimenticare... speriamo di continuare cosi.


Capitolo Stone Hand Of Doom: Roma, un bill che attira l'attenzione e voi nell'arena pronti a battervi? Com'è partecipare a un festival così? Quali sono le attese?

Sì, siamo carichissimi... e non solo di entusiasmo. Abbiamo già suonato (Giulio e Fabio) con i Gum all'edizione precedente e sappiamo com'è stare su quel palco in quella situazione unica che è lo S.H.O.D. ed ora che ci possiamo esibire per noi è già un traguardo. Sinceramente dello S.H.O.D. quello che passa in secondo piano è stranamente la musica dato che è il luogo di maggior ritrovo della "Grande Famiglia" dove trascorri più tempo a festeggiare il lieto incontro che a seguire i concerti. Ma in assoluto la cosa più bella del festival è il pranzo sociale della domenica alla trattoria "Prima era da Carlo... poi da Roberto... oggi... da Riccardo" nel più bel folclore Romano. Questo ovviamente per il nostro punto di vista personale.


Oltre quell'importante data, ce ne sono in programma altre che possiamo diffondere per consentire a chi ci legge di venire a vedervi suonare?

Per il momento ci stiamo concentrando solo per lo S.H.O.D. e su pezzi nuovi.


Chi sono i Funeral Marmoori al di fuori della band? Qual è la realtà che vivono oltre lo status di band?

Come teniamo a ribadire siamo tutti ragazzi di strada, andiamo al pub, vediamo concerti (spesso in centri sociali) ma soprattutto lavoriamo per tirare avanti in guesto paese di tante "belle fiche" che campano alle spalle degl'altri.


Ultime battute in chiusura, a voi ancora una volta la parola per concludere come meglio credete...

Viva la Fica e viva il Rock.

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