venerdì 6 aprile 2012

THE MOUNT FUJI DOOMJAZZ CORPORATION - Egor

Informazioni
Gruppo: The Mount Fuji Doomjazz Corporation
Titolo: Egor
Anno: 2012
Provenienza: Olanda
Etichetta: Denovali Records
Contatti: myspace.com/tkde
Autore: Mourning

Tracklist
1. Elevator Of The Machine
2. Knock By The Stairs
3. Cosmonaut (Rasputina)
4. Glass Is Destroyed

DURATA: 1:08:56

I The Mount Fuji Doomjazz Corporation sono una sorta di seconda dimensione dei The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, due parti della stessa anima che non percorrono poi sentieri così paralleli, a dirla tutta però s'incrociano spesso emotivamente.
Dopo aver prodotto "Antropomorphic" nel 2011, album estremamente raffinato e ricercato nelle sue strutte ma potremmo dire sotto tutti i punti di vista, si cimentano in una prestazione "live" registrata al Dom Theater di Mosca composta da quattro lunghe tracce per oltre settanta minuti di musica che confermano quanto la differenza sostanziale fra i due progetti sia relegabile a una precisa peculiarità: la composizione.
Nei The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble domina l'aspetto istintivo, l'irrequietezza e la sfrontatezza di soluzioni talmente istintive da divenire inattese o spiazzanti sono motivo dominante; nei The Mount Fuji Doomjazz Corporation la struttura dei brani è sì dotata parzialmente di tale caratteristica, si avvale però anche di uno sviluppo dronico incline a far impazzire volutamente l'ascoltatore e possiede inoltre una "formalità" apparente che permette a chi s'inoltra in questo territorio sconfinato e pericolosamente seducente di avere sempre a portata di mano una propria chiave d'accesso.
Prendendo in considerazione l'aspetto legato alla strumentazione classica, basso, chitarra e batteria, le dinamiche e le ritmiche mantengono la volubilità e l'aspetto multiforme del passato operando in maniera eccellente, non vi è nulla di fuori posto o passibile di critica nelle performance di Eelco Bosman (chitarra), Ron Goris (batteria) e Jason Kohnen (basso). I tre lasciano il compito di stupire e incantare alla voce di Charlotte Cegarra, capace d'infiltrarsi sui pezzi come fa la luce attraverso la fessura di un muro, uno squarcio delicato e profondo che incide un segno rimarcato dalle ottime incursioni di trombone a cura Hilary Jeffery, insieme donano un aspetto meno cupo a un sound che del suo mood scuro e dell'inquietudine fa il proprio trademark grazie allo splendido lavoro della violinista Sarah Anderson e dell'elettronica sviluppata da Gideon Kiers.
Provare anche per un istante a catalogarli sarebbe riduttivo e abbastanza stupido. Free jazz? Dark ambient/drone? Sono questo e molto altro, siamo di fronte a sperimentazione pura e come tale avrà com'è giusto che sia i propri ammiratori e gli accaniti detrattori.
Qualunque sia la motivazione che vi porti a discutere di un gruppo simile, è l'arte che ne esce vincitrice perché i The Mount Fuji Doomjazz Corporation quanto i The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble è questo che sono, arte allo stato puro e quindi ve ne consiglio vivamente l'acquisto.

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