venerdì 27 aprile 2012

SEITA - Asymmetric Warfare


Informazioni
Gruppo: Seita
Titolo: Asymmetric Warfare
Anno: 2012
Provenienza: Brasile / Olanda
Etichetta: SAOL
Contatti: seitaofficial.com
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Awakening
2. Godlike
3. Know Your Enemies
4. The Riot Starter Inside Everyone
5. Reborn On Fire
6. What Cures
7. Baptism
8. Oppressive Redemption
9. No One But Me
10. Ditadura

DURATA: 44:44

I Seita sono un combo brasiliano trasferitosi ad Amsterdam, suonano un death/thrash con forti tinte groove e sino a quest'anno avevano all'attivo il solo ep "Imprint Forever" del 2008, è infatti stato rilasciato sul finire del mese di marzo il debutto "Asymmetric Warfare".
Il four-piece si presenta in maniera spezzacollo sin dalle prime battute, con l'opener "The Awakening" punta chiaramente su riffing tagliente e ritmiche incessanti per invogliare l'ascoltatore a dimenarsi e convogliare la propria carica adrenalinica in pezzi che stringano la morsa il più possibile.
La mistura presenta evidenti radici nel sound nazionale dal quale provengono, l'ombra di act quali Sepultura, Torture Squad e Ratos De Porao è presente non solo nelle note ma anche nello sviluppo delle tematiche fortemente a impatto sociale, è altresì vero che la pressione del groove porta però a citare nomi quali Lamb Of God e gli svedesi The Haunted.
I Seita sono spesso in bilico, si muovono su una linea sottile che in alcuni momenti spingendo e arrembando arriva ad addentrarsi in territori death in maniera completa e il costante assalto vocale di Michel Gambini insieme agli scatti in blastato del batterista Dom Mura non fanno nulla per allontanare quel sospetto.
Il disco si lascia ascoltare passando da una martellante "Godlike" a un'accoppiata composta da "Know Your Enemies" e "Reborn On Fire" nella quale si può apprezzare anche una discreta divagazione solistica e nella seconda anche un ritornello dalla più che buona orecchiabilità, sfilando sino a una "Baptism" terremotante seguita da una cattiva "Oppressive Redemption" e concludendo il discorso con "Ditadura" che pur possedendo coordinate similari alla totalità dei pezzi di "Asymmetric Warfare" permette a una venatura melodica in chiusura di prendere piede, almeno si è cambiato leggermente registro prima della conclusione
La band randella a non finire, questo è il pregio e difetto del lavoro, sanno sferrare dei colpi ben decisi e lo fanno con continuità, parliamo di un primo platter che dei fronzoli se ne fotte e preferisce i pugni in faccia, il che non è un male però l'omogeneità della proposta a lungo andare potrebbe far perdere qualche punto, eventualità non poi tanto lontana ma fortemente a discapito del gusto personale.
Ciò che invece si potrebbe migliorare è l'apporto vocale di Michel, il cantante non si risparmia, è sul pezzo quasi sempre in maniera efficace con l'unico neo che il giostrare costantemente le proprie linee su un range di voce spinto e graffiante rischia di affievolire proprio quella sensazione di impatto frontale massiccio che coadiuva la parte strumentale, portando con sé un pizzico di monotonia, l'imperfezione è recuperabile, nulla che crei particolari problemi.
La presentazione dei Seita ha il suo perché e per ora questo treno che c'investe senza freni intitolato "Asymmetric Warfare" può sicuramente andar bene, in futuro per la conferma e il possibile salto di qualità dovranno affinare le armi e mi auguro lo facciano senza perdere la componente tritacarni aggressiva che li caratterizza.

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