NOCTUM - The Seance

Informazioni
Gruppo: Noctum
Anno: 2010
Etichetta: High Roller
Contatti: www.myspace.com/noctumswe
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Seance
2. Fortune Teller
3. Insomnia
4. Den Onda Trollpackan
5. Mistress
6. Lucifer's Way
7. Remain
8. Children Of Darkness

DURATA: 37:20

Quando ascolti un album di doom classico eseguito in chiave seventies non puoi evitare di pensare ai fondatori del genere.
I Black Sabbath hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica, tante band li prendono a ispirazione, c'è chi anche al giorno d'oggi riesce non solo a viverli ripercorrendo il loro sentiero sonoro ma trovando al suo interno una propria collocazione, gli svedesi Noctum sono da inserire in quest'elitè.
Album maestoso "The Seance", legato all'occulto come i primordi di Birmingham, Coven e Black Widow, trascendentale come i Pentagram più ritualistici e inondato dalle vibrazioni grey/heavy che lo accomunano ad act quali Witchfind General, le otto tracce colpiscono al cuore l'ascoltatore fanatico bramante di release di tale tipo.
Non esistono compromessi, modernismi, velocità stoner, sono attitudine retrò e carisma interpretativo, oltre a una composizione che per personalità si mostra non inferiore ai maestri, le caratteristiche che danno ai brani quelle atmosfere e classe che è cosa rara riscontrare nelle produzioni di stampo odierno.
La voce cantilenante tanto da sembrare quasi sbilanciata in alcuni punti di David Indelöf (anche chitarrista) dona quel tocco di melodia e misticismo che insaporiscono un piatto già ricco e abbondante, piacevoli fughe solistiche e un basso che se non fosse suonato da un ragazzo che fa di nome Tobias Rosen (Tobbe) si potrebbe tranquillamente pensare mosso dal genio di Geezer a muoverne le corde ti fanno compiacere dell'ascolto di ogni singola nota emessa.
Inutile dirvi quindi che tutto ciò che un compratore ossessivo - compulsivo di dischi di quel periodo cerca lo troverà in questo "The Seance".
Le sequenze veloci e incalzanti che fanno la propria comparsa in "Fortune Teller", "Mistress", "Children Of Darkness" e una "Lucifer's Way" scapocciante all'inverosimile hanno il loro contraltare nei momenti ad alta dose onirico-stregonesca situati in "Insomnia" e nell'unico brano cantato in lingua madre "Den Onda Trollpackan" ("La Strega Malvagia") che è talmente ben incastonato nella tracklist che inizialmente talmente ero inebriato dal sound non mi sono neanche accorto avessero cambiato lingua. Mentre seguivo quei giri di sei corde e quando hai una seconda chitarra come Per Wikström che irrobustisce e un batterista, Gustav Heinemann, che fa la differenza alimentando la scia dei ricordi con passaggi e inserimenti degni del vecchio e immenso Bill Ward l'unica cosa che rimane da fare è prendere "The Seance", inserirlo nuovamente nello stereo e premere il tasto del "repeat" facendogli fare a mo' di minimo sindacale tre giri di seguito.
Se la critica degli oltranzisti verso questo lavoro si dovesse basare sul fatto che il songwriting da quel senso di strasentito, beh vorrei far notare che se avessi voluto novità, e con annesse nel 90% dei casi stronzate commercialmente appetibili, avrei scelto un on air come i Machine Head o il melodic death "fabbricato" in America prodotto magari dalla Roadrunner et similia.
Qui si parla di un gruppo, i Noctum, che ha classe da vendere e qualità simili non te le regala nessuno, o le possiedi di natura, o ti attacchi davvero al primo tram che passa sfornando l'ennesimo album clone senza che dica nulla di te come artista, per carità sono anche piacevoli il più delle volte ma finiscono a prendere per polvere e il perché c'è.
Amate le radici del doom? Se la risposta è sì, mettere mano al portafoglio, contattare i Noctum e comprare il disco, la sequenza delle cose da fare è questa, in caso contrario c'è sempre tanta bella roba dozzinale nel mercato del metal cinese (e non intendo cinese come nazionalità) da poter far vostra, sai che goduria collezionare chincaglieria.