lunedì 24 gennaio 2011

THE GARDNERZ - The System Of Nature


Informazioni
Gruppo: The Gardnerz
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/thegardnerz
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Art Of Suffering
2. Lady In The Grave
3. Your Final Solution
4. Born To Consume
5. Incident
6. Shift In Thought
7. Flaw In The Axiom
8. More Or Less
9. Confusion
10.Maybe It’s Time

DURATA: 51:02

Gli svedesi The Gardnerz escono alla scoperto con il primo lavoro "The System Of Nature", la doom/death metal band nata nel 2008 ha sì un nome che a molti dirà poco o nulla ma ciò non v'inganni, il mastermind della situazione è Wilhelm Lindh ex bassista dei Tristitia che al suo seguito ha portato musicisti tutto tranne che di primo pelo.
Per sè ha scelto il ruolo di chitarrista, al basso troviamo Francisco Martìn (Inner Sanctvm e Sacramento), alla batteria Juan Pablo Donoso (Sadism e Thornafire) e dietro al microfono Niclas Ankarbranth dei connazionali Vandöd, vi renderete conto che l'esperienza è un fattore regnante, cosa che viene dimostrata da un songwriting già maturo ed efficace con l'unico difetto riscontrabile di risultare ancora non fluido quanto potrebbe.
I dieci brani del disco suonano potenti, old oriented nelle parti più tenebrose e direzionate al death ma capaci di variare il tiro in un istante dando spazio a fraseggi altamente melodici e rilassati, si nota come la deriva tecnica ogni tanto porti via l'attenzione dal punto focale della situazione, le canzoni da pregne di oscurità si dilatano diventando troppo animate, non è un male c'è solo da centrare tale aspetto e questo lo si ottiene solo col tempo e il lavorarci su.
Vi assicuro comunque che al platter le qualità per farsi apprezzare non mancano, dalle tonalità nere di "Lady In The Grave" adornata dalla voce in background isterica e maligna di Joel Sundin, alla più classicheggiante "Born To Consume" e la successiva "Incident" dalla cadenza ossessiva (a entrambe è stato donata esecuzione solistica da parte di Thomas Ahlgren, sei corde dei Pandemonium e Deranged) arrivando alle melodie mediterranee che lasciano il segno in una "Shift In Thought", ogni brano possiede una caratteristica che lo fa tenere a mente, come detto in anticipo non v'è ancora una quadratura perfetta ma non sono assolutamente lontani dal porla.
I cinquanta minuti trascorrono lasciandosi dietro una scia primordiale evocante le produzioni anni Novanta del genere così decadenti e al tempo stesso corpose come mattoni, da dove è nato lo stile parte la sfida dei The Gardnerz.
Se il registro vocale di Niclas in alcuni punti sembra perdere contatto, c'è da dire che il complesso strumentalmente gira bene coadiuvato da una produzione così cruda e viva che in certi punti sembra d'ascoltare una registrazione live, cosa che non può che farmi esaltare.
Quel senso naturale e spontaneo che fuoriesce dalle linee di basso in risalto e ogni tocco di rullante così "vero" nel suo colpire, trovo sia fantastico, ha però anche il suo difetto, dato che nelle parti in cui decidono di aumentare il tasso tecnico della prova una maggiormente "pulitina" e levigata avrebbe fornito più spinta, trovando una via di mezzo fra le due la risultante sarebbe praticamente perfetta.
"The System Of Nature" è un gran debutto, bella pure la cover di Daniel "Devilish" Johnsson raffigurante un rituale eseguito da tetri monaci che dinanzi a una fonte da cui fuoriesce un albero secolare, ma deviato nel suo crescere, esortano l'avvento di chissà quale malefico presagio, ovviamente i colori sono cupi e tedianti.
I The Gardnerz sono da tenere d'occhio e qualcuno se n'è accorto per fortuna, i ragazzi hanno siglato un deal con l'Abyss Records che a quanto pare stamperà ufficialmente l'album.
Non c'è fretta quindi, si può attendere l'uscita sotto l'etichetta ma anche per com'è adesso la situazione varebbe la pena contattarli e accaparrarselo.

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