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mercoledì 19 gennaio 2011ESSENZ - KVIITIIVZ - Beschwörung Des UnaussprechlichenInformazioni Gruppo: Essenz Anno: 2010 Etichetta: Amor Fati Productions Contatti: www.myspace.com/znesseessenz Autore: Mourning Tracklist 1. Vivat Entitas Okkulta 2. Der Atem Genesis 3. Sophía 4. Weyzzez Ravshen: Beschwörung 5. Absolution Maligne 6. Quae Trans 7. Lavitae 8. Silenzium 4'33 (tribute to John Cage) 9. Moon (cover ov Mayhem) DURATA: 01:09:49 Dei tedeschi Essenz non conoscevo neanche l'esistenza, non che sia grave visto che il mare di musica a disposizione di un uomo è letteralmente sconfinato ma dopo averli approfonditi posso tranquillamente dire che mi dispiace averli incrociati solo adesso. Ho in breve tempo recuperato dapprima il demo "Metaphysis", che in tutta onestà per quanto buono non mi ha lasciato granché, e contattando i ragazzi ho avuto da loro la versione mp3 dell'ultimo "KVIITIIVZ - Beschwörung Des Unaussprechlichen" e con questo la storia è stata ben diversa. Doom/black è forse il miglior modo per catalogarli ma non incentratevi su essi come si potrebbe fare con realtà australiane tipo Misery's Omen, i ragazzi hanno decisamente scavato nel retrò sound, è evidente la matrice sabbathiana che scorre nelle canzoni, si passa da fraseggi stoner a tendenze al limite con lo sludgy, il tutto impastato con quell'alone di grigio/nero che solo un certo black allungato e decadente riesce a offrirti come i nostrani Urna, l'unica sostanziale differenza è la miscela che vede la corposità del primo stile nelle sue forme chiamate in causa avere per lo più il sopravvento anche se ciò non è una costante. Ve ne renderete da subito conto dato che le tracce poste in apertura del lavoro sono praticamente la summa sonora della proposta degli Essenz, "Vivat Entitas Okkulta" e "Der Atem Genesis" possiedono in toto le caratteristiche descritte, godendo anche di una buona dose di velocità nella seconda che si slancia dando alla batteria piena libertà di sfogarsi mantenendo i ranghi serrati per buona parte del pezzo. Le melodie, gli effetti usati, le canzoni poste come passaggi intermedi, "Sophía" e "Quae Trans", hanno l'unico scopo di aumentare il carico atmosferico di un platter ricco d'idee elaborate a comporre un quadro ricco d'ombre, buio e affascinante. Sono i piccoli dettagli a fare la differenza in un disco simile ed è solo un discreto numero d'ascolti che potrà permettervi d'entrare in sintonia completa con le composizioni degli Essenz, attentamente vi accorgerete di come anche il drone, seppur non come presenza primaria ad eccezione di "Quae Trans", spunti per render ancor più completa ed estraniante la musica. Poste, alla fine dell'album la band ha scelto di coverizzare due episodi distanti anni luce fra loro, il primo è "Silenzium 4'33" di John Cage sperimentale e alquanto discusso genio americano che valorizzò l'uso del silenzio (sì avete letto bene) all'interno delle strutture compositive. Silenzio che poi tale non è dato che non esiste una situazione di vuoto assoluto privo di suoni se non creato artificialmente, vi sono infatti riscontrabili rumori di fondo e citando lo stesso autore "Il silenzio non esiste". La seconda cover è invece un intramontabile classico del Black "Freezing Moon" dei Mayhem, ne viene fornita una degna versione ma che assume i connotati degli Essenz e questo non può che far piacere, almeno qualcuno ogni tanto nel riproporla evita il solo suonarla così com'è da sempre, l'ho trovata personalmente più che gradevole ma ai sostenitori delle fede norvegese non so quanto possa intrigare. Dotato di una più che discreta produzione che non rivela pecche di base, "KVIITIIVZ - Beschwörung Des Unaussprechlichen" non è un album destinato alle masse, ha bisogno di tempo, ha bisogno di esser sviscerato, è una di quelle release che se ci entri davvero dentro riesce a darti il 110%. Se avete una concezione aperta che riesce a concepire più stili (ormai cosa abbastanza usuale nel mondo metal) all'interno di un'unica prova, date la possibilità agli Essenz di farsi un bel giro nel vostro lettore, in caso contrario evitate proprio di metterci mano, riuscireste a demolire un platter senza neanche provare a comprenderlo e sarebbe alquanto stupido. |
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