lunedì 10 gennaio 2011

PERMIXTIO - Il Canto Dei Sepolcri


Informazioni
Gruppo: Permixtio
Anno: 2010
Etichetta: Sun & Moon Records
Contatti: www.permixtio.altervista.org
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Introduzione
2. Il Canto Dei Sepolcri
3. Notturne Rievocazioni
4. Trascendenza Mistica
5. Rivela A Te Stesso L'Essenza...
6. Egoico Delirio Spirituale
7. Torneremo All'Alba Di Un Nuovo Sole
8. Epilogo

DURATA: 41:41

"Permixtio" è un vocabolo latino che significa "confusione/caos"; è proprio da qui che prende il nome la one-man band bellunese formata da Umbra. Dopo tre demo e uno split con i Propaganda, il progetto Permixtio arriva quest'anno al traguardo del primo full-lenght.
"Il Canto Dei Sepolcri" si presenta come un album black metal, intenso e introspettivo nel quale si possono cogliere rimandi, musicalmente parlando, a uno stile orientato verso il "depressive" che a quanto pare sta prendendo piede parecchio negli ultimi tempi. Sebbene lo stesso mastermind del gruppo neghi ogni correlazione con il suddetto fenomeno, è indubbio che alcuni elementi che lo ricordano sono presenti in gran misura. Non mancano richiami al cupo sound di matrice burzumiana nè ai Forgotten Woods di "As The Wolves Gather" e "Sjel Av Natten", mentre le vocals possono ricordare, almeno in parte, lo screaming utilizzato da Malefic, l'elemento portante dell'ormai defunto monicker Xasthur.
Il disco si apre con una "Introduzione" composta da un canto solenne del 1838 intitolato "Hoch Tut Tuch Auf" interrotto bruscamente dopo poco più di due minuti dall'ossessivo e penetrante riff della title-track accompagnato da un drumming opprimente e cadenzato. Se, come già detto, la componente musicale può riportare a una certa vena "depressive", non può essere detta la stessa cosa per le liriche (in italiano) le quali si presentano come delle vere e proprie odi al Caos e alla trascendente elevazione raggiungibile attraverso di esso. Il songwriting risulta comunque tutt'altro che caotico, in quanto segue una precisa rotta tracciata come un processo di depurazione e di introspezione avente come fine ultimo la rinascita di anime nuove, purgate da ogni traccia di futilità. L'album designa infatti un percorso che passa attraverso la spiritualità di "Trascendenza Mistica" e la gelidità di "Rivela A Te Stesso L'Essenza...", arrivando al prodotto plasmato e rinato di "Egoico Delirio Spirituale" e "Torneremo All'Alba Di Un Nuovo Sole".
Dal punto di vista strumentale il disco è irreprensibile: il riffing è ispirato e ben calibrato, in grado di essere gelido e tagliente ma anche oscuro e plumbeo. Il drumming del session Murmur è vario e ben scandito, non risultando mai statico e anche il basso fa udire la sua presenza nonostante sia coperta in gran parte dalla chitarra di cui si limita a seguire l'andamento. La proposta è arricchita oltretutto dagli inserti acustici presenti nelle già citate "Egoico Delirio Spirituale", "Torneremo All'Alba Di Un Nuovo Sole" e nella chiusura del disco affidata a "Epilogo".
Ma ora basta spendere parole. "Il Canto Dei Sepolcri" è un bellissimo disco, se siete amanti del black metal genuino e pregnante fatelo vostro, non ve ne pentirete! Vi ritroverete faccia a faccia con la vostra coscienza impregnata di oscurità e dolore, maligni strumenti con cui conquistare quella che è la suprema delle libertà.

"Non è altro che Caos!
...Permea inarrestabile ogni dimensione
ma niente più che moto intrinseco
nè Uomo
nè Dio
nè Entità"

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