lunedì 3 gennaio 2011

SICULICIDIUM - Utolsó Vágta Az Univerzumban


Informazioni
Gruppo: Siculicidium
Anno: 2009
Etichetta: Sun & Moon Records
Contatti: www.myspace.com/sunandmoonrecords
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Utolsó Vágta Az Univerzumban
2. Halványan Az Idõ Ellen
3. Bizonytalan Ideák - Ellenállás! (Bizonytalan Ideák Pt. 2)
4. Talán (Ha Hallanám...)
5. A Sajnálat Utolsó Lehelete (Taxidermia)
6. Lebomlás, Lelassulás

DURATA: 39:00

L'appellativo "Siculicidium" fu affibiato, storicamente parlando, al genocidio compiuto nel 1764 dalle armate asburgiche contro i Székelys. Questi ultimi sono una piccola minoranza etnica di origini ungheresi, stanziata per la maggior parte in Romania.
Proprio da questo avvenimento prendono il nome i Siculicidium, band romena i cui membri sembrano far parte della minoranza etnica sopra citata.
Il duo, formato da Pestifer (basso e chitarra) e Lugosi Béla (voce), coadiuvato da Khrul come session drummer, si cimenta in un black metal di chiara ispirazione norvegese. L'influenza maggiore e più palese in questo senso proviene senza dubbio dal celeberrimo "De Mysteriis Dom Sathanas", dal quale viene anche ripreso lo stile dello scream debitore sicuramente delle prove vocali offerte da Attila Csihar.
Oltre alle derivazioni ripescate da bands quali Mayhem e Darkthrone si possono però notare anche rimandi a gruppi come i "vicini" Drudkh e Astrofaes, in special modo per quanto riguarda la grande importanza data al carattere più atmosferico e riflessivo della proposta.
Ciò che rende particolare questo lavoro è l'attenzione riposta nel miscelare in maniera omogenea la parte più ferale e tagliente del genere a rallentamenti introspettivi e naturalistici, in grado di distendere le composizioni e di farle variare tra loro. L'utilizzo di chitarre acustiche è il mezzo scelto per operare tali cambi nel mood generale; cambi che risultano essere comunque sempre ben inseriti e azzeccati in modo da non spezzare il feeling costruito fin a quel momento in brani come la title-track, "Halványan Az Idõ Ellen" e "Lebomlás, Lelassulás". All'interno del platter trovano spazio anche alcune soluzioni ripescate da un repertorio ottantiano più orientato all'Heavy in "Talán (Ha Hallanám...)" e "A Sajnálat Utolsó Lehelete (Taxidermia)".
Il difetto più grande del lavoro è però la staticità delle composizioni, che risultano essere spesso cicliche e genericamente ripetitive. Il fatto che il genere suonato non sia di certo dedito all'eccessiva varietà stilistica non può e non deve essere una scusante, in quanto la differenza tra un'impostazione musicale "rigida" (passatemi il termine) e una monocorde è davvero abissale. Purtroppo la monotematicità del songwriting è un po' il "tallone d'Achille" di pezzi come "Bizonytalan Ideák - Ellenállás! (Bizonytalan Ideák Pt. 2)", "Lebomlás, Lelassulás" e, in linea generale, di tutto quanto il prodotto. Gli inserti acustici attutiscono questa sensazione di immobilità compositiva, però senza mai stemperarla del tutto.
Vero è, comunque, che una produzione leggermente più curata e ben calibrata avrebbe forse potuto giovare in tal senso.
In conclusione, nonostante le pecche evidenziate, questo primo full-lenght dei Siculicidium può già godere di una certa considerazione soprattutto in un'ottica futura. Le potenzialità per fare meglio ci sono, ora ciò che necessita è trovare il coraggio di osare di più e dare maggiore dinamicità alla fase compositiva.
In attesa che ciò avvenga, qualche passaggio nello stereo di questo disco può essere cosa gradita specialmente a chi ama il black più introspettivo e riflessivo.

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