domenica 3 aprile 2011

SEBASTIEN - Tears Of White Roses


Informazioni
Gruppo: Sebastien
Anno: 2010
Etichetta: Escape Music Ltd.
Contatti: www.myspace.com/sebastienband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Museé Du Satan Rouge
2. Femme Fatale
3. Dorian
4. Remiel In Flames
5. Tears Of White Roses
6. Phoenix Rising
7. Voices In Your Heart
8. Fields Of Chlum (1866 A.D.)
9. Lake Of Dreams
10. Silver Water
11. Black Rose - Part I
12. Black Rose - Part II

DURATA: 47:00

Quando un personaggio come Roland Grapow si muove per dare il proprio totale e incondizionato appoggio a una realtà nascente ci sarà pure un motivo? Me lo son chiesto in effetti, il nome dei Sebastien non mi diceva davvero nulla ed è strano che una formazione alla prima release abbia questo supporto.
Ascoltato "Tears Of White Roses" i dubbi iniziavano a scomparire, la musica mi ha riportato alla mente la vena e il piglio della creatura Masterplan, melodici, raffinati e accattivanti, nei quarantasette minuti del disco non ci sono momenti definibili vuoti grazie anche alle plusvalenze messe in campo dai guest che come davvero poche volte accade fanno la differenza in positivo senza sparare colpi a vuoto.
Una tracklist che parte bene con una "Museé Du Satan Rouge" in cui spicca l'assolo di chitarra di Tore Moren (Arcturus, Jorn) seguita da "Femme Fatale" dove la bella voce del cantante George Rain duetta e lascia spazio solistico a quella suadente di Amanda Sommerville.
Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà un bel sole luccicante ad accompagnare l'ascolto del disco, terzo pezzo "Dorian" ed è incontro nostrano quello che incrocia l'orecchio, difficile davvero non riconoscere Fabio Lione che duetta con Roland Grapow mentre con "Remiel In Flames" (c'è qualcosa dei Nightwish in questo brano) dotata di un gran bel riffing e di un coro di quelli che non si dimenticano facilmente che mi prendo una pausa prima di continuare a trascorrere del tempo con i Sebastien.
Fin qui si è notato come la passione, le voglie strumentali e l'impegno corale siano coesi e indicanti un'unica direzione, la speranza che coltivo nel proseguire il percorso è che almeno tutto ciò rimanga tale.
Si fa strada la titletrack dov'è Mike Di Meo (ex Masterplan e Riot) a donare le linee vocali, il pezzo è vario, cambi di tempo accoppiati all'ottima prova del singer ne fanno uno degli highlight del platter e dopo una "Phoenix Rising" che lascia un pizzico d'amaro in bocca in cui Roland ci mette ancora l'ugola, ascia e voce che han dato vita a "MK II" si trovano insieme in "Voices Of Your Heart", il motore alza nettamente i giri e la cassa pompa a spron battuto, ci voleva proprio una prova di forza.
Mi sto realmente divertendo, purtroppo per quanto buona "Fields Of Chlum (1866 A.D.)" non riesce a colpirmi, credo sia dovuto alla mia poca propensione al godimento con roba che assomiglia anche lontanamente ai nostri connazionali Vision Divine, mi annoiano, è quindi limite di chi scrive, probabilmente ai più risulterà piacevole.
Per mia fortuna le conclusive "Silver Water" e "Black Rose I-II" rialzano la testa facendo esibire nella prima Apollo Papathanasio (Spiritual Beggars e Firewind) e nella seconda, divisa in due parti, un Doogie White (ex Malmsteen) accompagnato dall'acustica e nuovamente l'intrigante Amanda Sommerville in una ballad attanagliata sempre più da una delicata vena malinconica.
I Sebastien sono fautori di una sorta di Metal Opera che si differenzia dallo stile Sammet e quello di Heleno Vale per la gestione del materiale umano e per una concretazza strumentale superiore soprattutto dal punto di vista degli arrangiamenti orchestrali.
George riesce a trovare il giusto feeling con ogni compagno/a con cui condivide l'esperienza dietro il microfono, i testi del poeta ceco Jan Petri vanno a segnare un ennesimo +1 nella casella dei valori positivi e la produzione fa sentire il suo apporto in quanto a pulizia e spinta.
E' un lavoro da possedere in originale questo "Tears Of White Roses", non è ancora tutto perfetto ma poco ci manca, posso dire d'aver compreso il perché della spinta del signor Grapow, la scelta è stata azzeccata, la band merita e l'acquisto è caldamente consigliato.

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