lunedì 11 ottobre 2010

KOSMOPHOBIA - Kosmophobia


Informazioni
Gruppo: Kosmophobia
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/kosmophobia
Autore: ticino1

Tracklist
1. Aeons Conspiracy
2. Universe At Dusk
3. Etemenanki
4. Vimana
5. Eye Of The Twins

DURATA: 24:02

Ecco, come al solito tocca a me scrivere la recensione di un disco composto da un gruppo ticinese. Poi quando scendo, mi piglio un pacco di botte... Devo assolutamente parlare con il capo redattore di Aristocrazia!

A parte gli scherzi, sono sempre contento quando un gruppo del cantone dove sono cresciuto si butta allo sbaraglio con un proprio lavoro. Quando abitavo ancora lì il metal era molto trascurato, anche se qualche gruppo valido era presente.

I Kosmophobia si sono confrontati con parecchi cambiamenti di personale prima di trovarsi con la formazione attuale che non è ancora completa. Phil, il cantante, è un prestito dei Beansidhe, la cui intervista si trova sul blog. Leggendo la biografia del gruppo apprendo che Jaz, il chitarrista stufato dalla ricerca infruttuosa di un compagno d’armi, decide di rinforzare la sezione di sintetizzatori, dando così un tocco futuristico al tutto.

Le influenze elettroniche citate spaziano dal progressive rock degli anni Settanta ai mostri degli Ottanta, come Jean Michel Jarre. Ascoltando attentamente si scoprono giochi e scambi tra chitarra e sintetizzatore, come si trovavano solo alla fine Sessanta e inizio anni Settanta.

Tutti i lettori convinti che il metal debba essere assolutamente esente da suoni elettronici e che l’unica formazione valida sia composta da una voce, basso e chitarra dovrebbero cercarsi un altro articolo da leggere.

Non mi ricordavo neppure di avere richiesto il lavoro in versione fisica (non sono amico dei promo digitali). Dopo il lavoro, arrivato a casa, apro la buca lettere e trovo una busta timbrata dal Ticino. Che cazzo ho combinato? Aprendola mi trovo in mano un digi con una bella copertina di buona fattura. Qualcuno si è dato da fare per offrire un buon prodotto. Ora mi ricordo...

Durante l’ascolto mi saltano implacabilmente in mente i Nocturnus, con i loro lavori spaziali. C’è da ricordare che pure allora il gruppo non si fece solo amici con l’uso di sintetizzatori. Le piste di chitarra dei Kosmophobia non sono esageratamente ricercate come quelle dei Nocturnus ma sono ben suonate e risaltano grazie alla produzione cristallina, d’obbligo per un tale lavoro. Trovo peccato che il basso sia un poco trascurato. Questo strumento sarebbe forse da sviluppare e potrebbe diventare parte integrante di un’esplosione di note che incatena l’ascoltatore.

Tiriamo dunque le somme... I Kosmophobia non sono solo musicisti validi e impegnati a offrire all’ascoltatore sensazioni musicali forti. I pezzi sono complessi e allo stesso tempo leggeri grazie a passaggi melodici inseriti elegantemente.

Ci sono sicuramente altri gruppi che suonano un genere simile. Fatto sta che, primo, finora non ne ho sentiti di validi e, secondo, si tratta di un gruppo misto Ticino-Italia da sostenere.

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