lunedì 18 ottobre 2010

WARSHIP - The First Wave


Informazioni
Gruppo: Warship
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/warshipheavymetal
Autore: Mourning

Tracklist
1. 300
2. Fight Or Die
3. Heavy Sea
4. Pirates Of The Seven Seas
5. The World's End
6. Fuck Them All
7. No Escape

DURATA: 38:40

La formazione greca dei Warship nasce per volontà del cantante/chitarrista Captain Foris, uno che capitano lo è stato realmente per otto anni a capo della "Saint Kostantinos" avvicinandosi alla musica poco prima dei trenta anni.
Partorito il progetto con un monicker come Warship sembrò logico che ci volesse un capitano a comandare la nave.
Lo spirito libero di chi vive in mare è lo spunto primordiale che da vita alle composizioni, l'album "The First Wave" è quella che si può definire la prima uscita ufficiale contenente sette brani di puro e semplice heavy metal.
Le influenze sono disparate ma confluiscono spesso e volentieri nei due panorami musicali storici teutonico e inglese, fonti da cui chiunque si sia cimentato in tali prove bene o male ha attinto, Motorhead, Priest, Maiden e gli intramontabili Running Wild (chi meglio di loro per rivivere esperienze di viaggio attraverso il mare) sono percettibili nel sound genuino delle chitarre e nelle ritmiche di episodi che fanno leva su un discreto impatto e qualche buona atmosfera che vedono concretizzarsi gli sforzi profusi per creare un disco piacevole.
L'opener "300" ha un ritornello accattivante, "Fight Or Die" è una scarica d'adrenalina incalzante, la band trasuda passione, non ci sono tecnicismi particolari ma possiede le doti per farsi ascoltare, lo strumentale "Heavy Sea" è uno dei momenti più alti dell'album, la figura dei Maiden si evidenzia nel composto grazie alle famose "cavalcate" marchio di fabbrica degli inglesi.
"Pirates Of The Seven Seas" sarebbe una bella hit, purtroppo la voce di Foris, sì roca e minacciosa, tende però a mangiarsi qualche parola di troppo, alle volte si fa quasi fatica a capire cosa stia dicendo, bello il lavoro solistico in una "The World's End" dai tratti più morbidi, i ruvidi riff spigolosi vengono messi di lato per far posto a una rilassata e malinconica compagnia in cui la sei corde si esprime al meglio. C'è poi un velo seventies che di tanto in tanto si fa notare, in "Fuck Them All" tale sensazione diviene una realtà, il che non dispiace affatto visto che solleva ricordi graditi.
I problemi fanno riferimento soprattutto alla produzione, il basso è la vittima designata, troppe volte finisce sotto, coperto dalle tonalità alte mentre la prova dietro il microfono oltre a peccare di mancata intelligibilità delle parole è distorta, quasi soffocata in alcuni momenti, come avviene nei cori.
Non mancano di sicuro la buona volontà e la passione nel suonare ciò che piace, purtroppo non bastano per offrire una prova che in un quadro generale si possa ritenere pienamente sufficiente.
L'esperienza acquisita e un controllo più accurato nel lavoro svolto dietro il mixer eviteranno il ripetersi di tali difetti e allora sì che potremo cantare come pirati andando dietro ai ritornelli dei Warship.

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