lunedì 4 ottobre 2010

BLACK SLEEP OF KALI - Our Slow Decay

Informazioni
Gruppo: Black Sleep Of Kalì
Anno: 2010
Etichetta: Smallstone Records
Contatti: www.myspace.com/blacksleepofkali
Autore: Mourning

Tracklist
1. There Is Nothing
2. The Crow And The Snake
3. Eulogy
4. In Time
5. The Great Destroyer
6. Cries Of The Crow
7. Big Sky
8. An End With No Beginning

DURATA: 47:07

La SmallStones Records è una di quelle label che quando decide di far uscire una band nuova lo fa col botto, c'è poco da fare, quando si vede dietro un disco questo marchio il pensiero che ci possa scappare il discone è per chi scrive ricorrente.
Non conoscevo affatto i ragazzi dei Black Sleep Of Kali, ho incrociato il myspace, ho ascoltato i brani e quando ho visto la suddetta etichetta a supporto non mi son tirato indietro dall'approfondirli.
Album di debutto e mazzata a capocollo che arriva, "Our Slow Decay" è una summa del movimento moderno che vede in gente come Mastodon, High On Fire, Torche fondersi il modo classico d'imporsi nel doom di gente come i Black Pyramid ma che al tempo stesso prende riferimento dai dettami storici dei The Obsessed di quel Wino che è icona vivente del genere.
Un miscuglio sonoro ben suonato e che si districa alla grande anche quando tende a tessere trame complicate in fase di riffing, quando il comparto ritmico si lascia andare a tempi movimentati e ricchi di dinamiche cangianti facendo sì che non esistano attimi di pausa ma solo un lungo trippone in cui la melodia trova di frequente una precisa e importante collocazione.
Se c'è una cosa che mi ha stupito dopo svariati ascolti è il fatto di non essermi ancora deciso su quale sia il pezzo del disco che preferisco, è talmente livellata verso l'alto la qualità insita nelle composizioni da rendere difficile la scelta tanto che potrebbe tranquillamente ricadere su "Eulogy", imperiosa e con una prova dietro al microfono esaltante che non evidenzia solo la parte violenta di un Taylor che quando ci dà sotto sembra poter sbranare le persone come un lupo famelico, ve ne accorgerete
in "In Time" dove un dannato urla con minor intensità.
Queste potrebbero essere due papabili scelte ma pensandoci bene come si fa a escludere dal contest sulla migliore una "Big Sky" che con il suo assolo spezza la chiave mentale sino a quel momento in voga per catapultare l'animo seppur brevemente in altra direzione trasportandola attraverso un riffing che richiama i Mastodon o ancora privarsi nella selezione di "Cries Of The Crow" che in sei minuti sfrutta al meglio le molteplici influenze che circolano nelle vene della band facendola esprimere divinamente? Questi sì che son dei dubbi stupendi da avere.
Quando un platter riesce a mettere in difficoltà chi l'ascolta garantendosi una costante attenzione è un piacere per le orecchie.
Grazie oltre alla buona prestazione strumentale e vocale da parte di un quartetto che sa cosa vuole, ad una produzione a supporto praticamente perfetta nel proporre la voglia e la passione che i Black Sleep Of Kali con una massiccia dose di febbricitante eccitazione riescono a infondere ai brani, l'affermazione precedente diviene una realtà di fatto.
Preferisco non proferire altre parole su "Our Slow Decay" invitando gli appassionati dello stoner/doom più ricercato a mandare in rotazione per un po' l'album, vi servirà ad andare oltre la mole scoprendo così quel gioiello fatto di minuzie ed estemporanee varianti che in esso vivono. Acquisto consigliatissimo.

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