lunedì 11 ottobre 2010

A DREAM OF POE - Lady Of Shalott


Informazioni
Gruppo: A Dream Of Poe
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/dreamofpoe
Autore: Mourning

Tracklist
1. Lady Of Shalott
2. Lady Of Shalott - Short Version
3. If Only Tonight We Could Sleep (The Cure cover)
4. Laudanum
5. Whispers Of Osiris

DURATA: 36:10

La scena portoghese non è di quelle più floride o che possa vantare act memorabili, nelle sfera del gothic/doom c'è sempre quell'eccezione alla regola però che fa credere che qualcosa possa sbloccare certe situazioni.
Gli A Dream Of Poe, monicker che in realtà nasconde il solo Miguel Santos mastermind del progetto a cui da voce il cantante Joaò Melo, sono una di quelle band che possono fare la differenza sulla lunga distanza.
Perché vi dico questo? Per il semplice motivo che l'artista a piccoli passi è sempre andato a migliorare e inquadrare una dimensione che dal primo demo "Delirium Tremens" arrivando al più nuovo "Lady Of Shalott" si è sempre più delineata, lavorando sugli spigoli per ridimensionare i punti deboli sino a rendere la proposta una buona rappresentante del movimento da cui attinge le risorse stilistiche.
Il mini platter apre le danze con la titletrack, la musica è raffinata, dolciastra con quello strato melancolico trascinato presente anche quando la voce pulita viene affiancata da un growl strisciante a cui non interessa essere dirompente curandosi solo di mantenere l'atmosfera funerea tanto che il brano è una sorta di ballad funeral dalle tinte sopraffine.
Non è facile mantenere sempre un bilanciamento fra le due correnti sonore che attraversano a più riprese gli otto minuti e mezzo di "Lady Of Shalott" ma sembra che vi siano riusciti evitando soluzioni forzate che avrebbero messo a repentaglio un 'sì fragile equilibrio.
Cosa alquanto inconsueta è trovarsi come seconda traccia la versione breve della prima, l'averla già ascoltata potrebbe sembrare l'errore commesso quando si spinge il tasto rewind mettendo on air una volta ancora ciò che era passato, un effetto strano anche perché per quanto ridotta di durata la visione trasmessa non cambia di una virgola, un dejà vu?
Cimentarsi con le cover non è cosa semplice e forse sin troppo spesso sottovalutata ed è per questo che ne girano in rete davvero di orrende (fatevi un giro su youtube e capirete), ancor più quando una band si mette sul banco di prova con pezzi che abbiano una storia dietro, in questo caso si tratta di "If Only Tonight We Could Sleep" dei The Cure.
La canzone originale fu inserita nel 1987 in "Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me" ma dimenticate com'era l'atmosfera, è più scura, sin dai primi minuti dedicati a un'apertura strumentale le tonalità si anneriscono, la prepotenza del doom diviene corposa sfiorando il limite col death in brevi e sparute occasioni, il growl domina la scena rendendola severa ed è una prova di personalità l'averla fatta propria fornendone una versione quanto meno alternativa.
I due episodi posti a conclusione dell'ep sono insieme alla titletrack i colossi che gli danno anima, entrambe riprese dal precedente "Sorrow For The Lost Lenore" peculiarmente diverse, "Laudanum" possiede degli istantanei approcci vividi ma il corpo della composizione sprofonda in uno slow time che fa fuoriuscire le influenze più classiche all'interno del sound, vedasi Candlemass, "Whispers Of Osiris" è strettamente classificabile come doom dove echi degli americani While Heaven Wept sono più che percettibili chiudendo in bellezza un lavoro emozionante seppur ancorato per troppi aspetti ad altre realtà più conosciute.
E' questo l'aspetto da curare, le capacità compositive, di ricreare il mood più adatto e il sapersi districare nei vari generi e sottogeneri che formano la scena doomica sono di quelle che fanno augurare un salto di qualità al più presto.
Se si spezzasse anche solo in parte quel legame col già sentito, i Dream Of Poe potranno tranquillamente guadagnarsi un posto fra i grandi.
Invito gli appassionati sia delle movenze gotiche, sia di quelle doom a dare una chance alla musica di questi portoghesi, "Lady Of Shalott" non potrà che lasciarvi un buon ricordo.

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