Informazioni
Gruppo: Clenched Fist
Titolo: The Gift Of Death
Anno: 2012
Provenienza: Brasile
Etichetta: Infernö Records
Contatti: facebook.com/pages/Clenched-Fist/240453545976615
Autore: Mourning
Tracklist
1. The Gift Of Death
2. Codex Gigas
3. Spirit Of The Death
4. Medieval Land
5. Burning The Holy Gates
6. Hate Of Dogmas
7. Asgard
8. The Signal
9. Speed Metal Attack
10. Old School Avenger
DURATA: 36:26
Il monicker brasiliano Clenched Fist mi risultava sinora totalmente sconosciuto, a quanto pare i musicisti di São Paulo sono attivi da più di una decade, hanno all'attivo un demo rilasciato nel 2003 dal titolo "Into The Fire" e due album, "Tribute To The Brave Ones" e "The Gift Of Death", prodotti rispettivamente nel 2008 e nel 2012. È proprio per quest'ultimo che devo ringraziare il buon Fab della Infernö Records, grazie al quale ho avuto modo di avere a che fare con la loro musica.
Le lancette del tempo potrebbero tornare indietro di quasi tre decadi, il sound è quello epic metal degli inizi con gruppi quali Manilla Road e Omen sugli scudi insieme ai Candlemass. Qui è là si presentano un mood sabbathiano ed echi della prima era Marcolin a supportare l'aura ancestrale, è poi quasi inevitabile nominare il movimento heavy per eccellenza: la N.W.O.B.H.M.! A voi la ricerca degli act da legare a questo platter.
I suoni sono sporchi e pesanti, il vissuto di un genere particolare nel suo essere volutamente settoriale e dedito ad accondiscendere i piaceri di una schiera precisa d'ascoltatori viene rispettato e omaggiato. Si alternano fasi ampie e declamatorie ad altre spigolose e "speed", esempi in entrambi in sensi sono riscontrabili in "Spirit Of Death", "Burning The Holy Gates", "Asgard" e "Speed Metal Attack"; con la terza che potrebbe essere presa in considerazione nel ruolo di "hit" dell'album dato l'impatto incandescente, anche se il ritornello (chissà perché) con "Asgard" ripetuto mi ha portato alla mente il pezzo omonimo contenuto nel disco del 2009 dei tedeschi Wizard intitolato "Thor".
Il lavoro dei Clenched Fist non è privo di difetti, alla volte la voce di Vagner Fidelis pare andare un po' per fatti suoi, non convincendo appieno, situazione strana ma alla quale ci si abitua dopo un paio di ascolti, di sicuro non soddisferà tutti quanti. In altri frangenti invece il modo di porsi è talmente derivativo e privo del carattere di formazioni "odierne" come ad esempio i Doomsword, capaci d'imporsi dando alle canzoni una propria identità, che per quanto piacevole sulla lunga distanza ti fa chiedere: "perché dovrei metter su questi ragazzi e non un disco dell'epoca?".
"The Gift Of Death" e i Clenched Fist al momento vanno presi per ciò che rappresentano, un gradito omaggio al sound anni Ottanta, c'è anche un deja-vù priestiano in "Medieval Land" che tende a citare "Hellion", divertente all'orecchio però sono quelle piccole cose che ti fanno comprendere come la band non sia ancora matura per camminare sulle sole proprie gambe e si faccia sostenere dal mondo passato.
È comunque di una compagnia tutt'altro che disdicevole che scrivo, la consiglio agli appassionati, per non dire sfegatati, del panorama epic.