lunedì 24 dicembre 2012

VOID PARADIGM - Void Paradigm


Informazioni
Gruppo: Void Paradigm
Titolo: Void Paradigm
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: Totalrust Music
Contatti: voidparadigm.com - facebook.com/pages/Void-Paradigm/223998341041625
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Chao Ab Chao
2. Fighting The Silence
3. Symmetrichaos
4. Void Paradigm
5. Building Cathedrals
6. Timeless Nothingness

DURATA: 52:53

Diciamoci la verità: credo che ormai tutti quanti abbiamo imparato a farci una sana e gustosa risata (almeno per evitare di rabbrividire o piangere di sconforto) di fronte a molte ridicole catalogazioni musicali che vengono perlopiù inventate dalle label e che sovente sembrano semplicemente delle parole casualmente abbinate ad altre ma che, all'atto pratico, hanno una valenza espressiva con un valore prossimo allo zero assoluto o, peggio ancora, sono accostate a formazioni di fatto assolutamente inutili.
Dico ciò perchè non ho potuto fare a meno di provare un pizzico di paura in questo senso quando, raccogliendo informazioni al riguardo, ho notato che la definizione affibbiata ai francesi Void Paradigm era nientemeno che un "Hypnotic Dodecatonic Black Metal".
Tralasciamo però tale preambolo e arriviamo al succo dell'analisi: "Void Paradigm" è il debutto omonimo di ragazzi d'oltralpe in possesso di curricula interessanti, in quanto i membri che compongono il trio militano o hanno militato in gruppi come Yuck, Ataraxie, Funeralium, Wormfood ed altri ancora.
Ciò che i Void Paradigm ci propongono, in pezzi come "Chao Ab Chao" e la immensa title track, è un Black Metal sporcato e imbastardito da derive non distanti da una certa venatura Hardcore (oltre che a livello vocale, a tal proposito si possono riscontrare notevoli somiglianze con i nostrani O), con uno sviluppo dalle tinte melodiosamente ipnotiche, piuttosto ossessivo nel creare un interessantissimo rapporto ciclico tra atmosfere fredde e grigie e sfuriate rabbiose e oscure.
Un altro lato di quest'anima artistica ci viene presentato da "Fighting The Silence", un'esposizione agitata e dissonante che in più di un'occasione ricorda certe intricate soluzioni tipiche di gente del calibro di Deathspell Omega e Blut Aus Nord, le quali vengono però trattate qui in maniera meno ermetica e più carnale, guidate maggiormente dalla violenza di un'espressività che appone il proprio marchio con la forza, senza lasciarsi sfuggire l'occasione di fruire di cellule ritmiche che tirano in ballo lievi inflessioni Death.
Cambia ulteriormente il registro con l'entrata in scena di "Symmetrichaos" e "Building Cathedrals" in cui spunti più tradizionali si incrociano con riflessi provenienti dal geniale sentiero tracciato a suo tempo dai Ved Buens Ende; tali influssi vengono comunque elaborati secondo matrici istintive ben definite che variano tra momenti di psicotica furia distruttrice e inclinazioni più infide, estremamente avvolgenti nella loro inquietante densità, portatrici di un'angoscia di stampo quasi "bethlehemiano".
Chiude il disco la lunga "Timeless Nothingness", una strumentale dai frastagliati contorni onirico/sacrali ma interiormente disturbati e alienanti.
Se parlare di avanguardia nel senso stretto del termine risulta effettivamente eccessivo, bisogna ad ogni modo certificare che con "Void Paradigm" ci si ritrova di fronte ad un oceano di influenze, ad un sound eclettico e variegato che mantiene pochi punti fissi ma che muta continuamente, trasformando questo album in un caleidoscopio annerito e riarso in cui si può scorgere, magari anche solo per pochissimi istanti, ogni sfumatura delle perverse e abiette inclinazioni umane.
Senza tirarla troppo per le lunghe, il debutto dei Void Paradigm è un disco davvero di notevolissimo valore, ricolmo di una passionalità selvaggia e istintiva, strabordante di rabbia e angoscia.
Il succo del discorso diventa quindi molto semplice: amate il Black Metal feroce, anche se non nella sua forma più classica? Amate la musica intensa che ad ogni passaggio scuote le pareti dei vostri antri interiori?
I Void Paradigm fanno per voi... e per una volta direi che possiamo anche soprassedere alle assurde categorizzazioni che leggiamo quotidianamente: l'Arte la si chiama semplicemente Arte!

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