lunedì 24 dicembre 2012

SUNDOWNING - Seizures Of The World


Informazioni
Gruppo: Sundowning
Titolo: Seizures Of The World
Anno: 2012
Provenienza: Essen, Renania settentrionale - Vestfalia, Germania
Etichetta: Moment Of Collapse
Contatti: Blogspot - Facebook - Bandcamp
Autore: Bosj

Tracklist
1. Heartless
2. Seizures Of The World
3. Shimmering
4. Serpents Of God
5. Thanatos
6. Salvations

DURATA: 31:30

I Sundowning sono giovani, dalle foto sulla loro pagina Facebook forse addirittura giovanissimi. Eppure sanno suonare, e anche bene. Figli degli anni Zero, hanno interiorizzato e fatto propria la lezione (soprattutto) americana, facendosi portatori del verbo sludge e post-hardcore in terra tedesca. Neurosis, Isis, Pelican e in larga parte Cult Of Luna sono coordinate imprescindibili per la mezzora di musica di "Seizures Of The World", con cui i Sundowning vanno ad iscriversi alla lista di nomi che negli ultimi quattro o cinque anni sta infoltendo la scena tedesca (Downfall Of Gaia, Planks, Omega Massif tra gli altri), stranamente "in ritardo" su queste sonorità.
Edito dall'etichetta di Amburgo Moment Of Collapse, il full lenght di debutto del quartetto, che si presenta in sola edizione vinilica, è un insieme di tutto ciò che i santi protettori della corrente in questione hanno spiegato negli ultimi quindici anni: chitarre enormi e dai riff megalitici e lunghissimi, latrati disperati e sporchi con spruzzate di clean vocals di quando in quando, batteria lenta e cadenzata, con un grande utilizzo dei piatti. Fin dall'incipit, "Heartless", è chiaro cosa ci aspetta: l'intro atmosferica, il corpo centrale in downtempo e la sfuriata finale in un vortice di crescendo emotivo sono le carte in mano alla formazione di Essen, scoperte fin dall'inizio.
Il tutto concepito, lavorato, mescolato e proposto secondo i migliori canoni, come anticipato in apertura. L'LP suona ottimamente, registrato con tutti i crismi, denotando una professionalità e una serietà indubbie, qualità affatto scontate al giorno d'oggi.
A questo va aggiunta la peculiarità principale dei quattro ragazzi della Ruhr. Il loro songwriting riesce furbescamente ad evitare quello che (parere mio personalissimo, sia chiaro) è l'unico vero limite dei "classici" del genere: mentre "Australasia" dura cinquanta minuti, "Oceanic" sessantatré e "A Sun That Never Sets" addirittura sessantotto, il tutto senza nemmeno tirare in ballo i Cult Of Luna, "Seizures Of The World", seguendo un'impronta abbastanza tipica nello sludge teutonico, restringe e comprime la propria durata in una mezzora o poco più, permettendo un'assimilazione molto più facile del materiale. Il che, alla fruibilità del disco, fa un gran bene. Ci si può così muovere agilmente attraverso le sei tracce del full, tutte intorno ai cinque minuti o poco più di durata; un vero toccasana, stante la confezione in 12'', non doversi arrabattare a maneggiare quattro volte il giradischi per portare a termine un singolo ascolto.
La cosa migliore, e più importante in tutto questo, è che la musica non ne ha minimamente risentito: non è vero che per suonare sludge, post-hardcore, post-metal o qualsiasi sia la nomenclatura che preferite, bisogna "tirarla in lungo". I Sundowning hanno tentato di provare il contrario. E ci sono riusciti alla grande.
Ascoltare per credere.

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