Informazioni
Gruppo: Chaos Invocation
Titolo: Black Mirror Hours
Anno: 2012
Provenienza: Germania
Etichetta: World Terror Committee
Contatti: facebook.com/pages/Chaos-Invocation/202379059787910
Autore: Mourning
Tracklist
1. Delirium Worship And Total Abandon
2. The Mirror
3. Beyond Coming
4. The Beckoning Flame
5. Hypertoxication
6. Faces On My Spiritual Plane
7. Lord Of Our Temple
8. Funeral Messiah
9. Towards The Boundless Horizon
10. Walking In His City
11. Into The Living Darkness
DURATA: 1:07:31
I tedeschi Chaos Invocation furono una vera e propria rivelazione, il 2009 vide l'uscita di quello che posso tranquillamente definire come uno dei migliori dischi di black metal dal 2000 a oggi, parlo di "In Bloodline With The Snake".
Sono trascorsi tre anni da quella prima release e finalmente è stato dato alla luce il secondo capitolo "Black Mirror Hours", saranno cambiati? Ritroveremo quelle atmosfere tenebrose e serpeggianti che facevano brillare l'oscurità della loro musica? Decisamente sì.
Siamo dinanzi a un rituale, una composizione che in tutto e per tutto concentra i proprio sforzi e intenti nell'avvolgere e contemplare la venuta di un'entità, un'invocazione che diviene richiamo e ossessione.
Il sound è ancora una volta ortodosso e malevolo, ancora una volta abile nel tratteggiare e raffigurare elementi immaginari difformi, divincolandosi fra frangenti asfissianti per la maniera con la quale percuotono e trafiggono l'animo e altri nei quali s'impone una teatralità oscura dove pare d'intravedere i cinerei fumi di una processione di candelabri eretta a onore della "signoria" entrante, l'ascolto è martoriante e affascinante nel medesimo tempo.
L'intransigenza che muoveva le corde di "In Bloodline With The Snake" viene confermata, l'aura primordiale e quel senso di infettivo che inizia a prendere possesso del vostro corpo saranno facili da riscontrare già dopo solo un paio di giri nel lettore, brani come "Beyond Coming", "Hypertoxication" e "Faces On My Spiritual Plane" condividono furia, maestosità e quella carica evocativa priva di compromesso che esalta.
Potrei continuare a elencare le doti di ogni singolo pezzo, prendendo a esempio "Lord Of Our Temple", "Funeral Messiah" (episodio che venne inserito in un promo di tre pezzi che i musicisti distribuirono gratuitamente in occasione dell'esibizione live tenutasi al "Deathkult Open Air") e "Walking His City" a riprova dell'ardore implementato in quest'opera della quale è necessario un assorbimento lento, accurato e accompagnato dalla lettura approfondita dei testi.
Già, perché se è un fatto reale che le canzoni esaminate singolarmente siano dei piccoli diamanti nero lucidi, il sentiero battuto e tracciato dai Chaos Invocation deve essere mantenuto con perseveranza e dedizione, dopo averlo quindi sezionato e rivoltato l'unica maniera per avere un contatto personale intimo con "Black Mirror Hours" è intraprendere sessioni estenuanti e complete del platter.
Sulla prestazione strumentale non mi dilungherò, la chitarra di A. è ancor più efficace e morbosamente perfida anche nei frangenti in cui irrompono dosi elevate di melodia, ciò che spicca però è il cantato di M., nel debutto era uno dei punti di forza, qui diviene a dir poco trascinante e il fascino delle linee vocali spazianti in più campi, si va dal classico scream a cadenze litaniche sino a far intravedere tratti decisamente puliti infettati da delirio ipnotico, regalandoci una prova che è stata rilasciata in tempo per entrare a far parte della mia personale top five del 2012.
"Black Mirror Hours" è un album che si rivolge a chi è interessato alla natura black vera e incontaminata, a un'esperienza esoterica che vada oltre i soliti "Satan Satan Satan" ripetuti per fare effetto e nulla più, non potete e non dovete mancarne l'acquisto.
I Chaos Invocation sono il male o la chiave per guardare il mondo dal verso corretto? Fatevi un favore, ascoltateli.