Informazioni
Gruppo: Within Destruction
Titolo: From The Depths
Anno: 2012
Provenienza: Slovenia
Etichetta: Noisehead Records
Contatti: facebook.com/pages/Within-Destruction/148516011832284
Autore: Mourning
Tracklist
1. King Of Serpents
2. Demise
3. This Misery
4. Cardiomyopathy
5. The Price Of Heresy
6. As I Drown
7. While She Was Dying
8. God Of The Soulless
9. Danse Macabre
DURATA: 41:32
Quando parliamo di melodic death/metalcore siamo stati così mal abituati dalle ultime annate ricche di produzioni dall'atteggiamento sfacciatamente pop-emo da criticare frequentemente anche coloro che onestamente si affacciano in questo panorama producendo dischi degni d'esser ascoltati.
Ho letto spesso recensioni su portali esteri che pompano più di quelli nostrani proposte al limite col ridicolo, magari seguendo ordini di scuderia. Non che in Italia non accada, però "otto" e "nove" regalati a metalcorer che ormai han detto tutto ciò che avevano da dire in passato, gente come As I Lay Dying e Caliban (entrambe realtà sorrette da colossi del mercato discografico), ti fanno pensare, ancor di più nel momento in cui esce un dischetto come "From The Depths" che miscela proprio quelle due correnti, evitando però i contagi maligni causati dall'evoluzione della seconda.
La formazione slovena dei Within Destruction è giovane, prende spunto proprio dagli statunitensi As I Lay Dying, il monicker infatti è il titolo di una loro canzone contenuta nel terzo lavoro "An Ocean Beetween Us" del 2007, ma escludendo questo particolare è tutt'altra storia quella con la quale abbiamo la fortuna di confrontarci.
Quali sono le motivazioni che mi fanno pensare sia così? Il sound è molto più pesante e scuro, le inflessioni melodiche classicamente legate allo sviluppo del sound di Gothenburg post 2000 sono tutt'altro che inclini a offrire appoggio a qualsivoglia divagazione ultracatchy, quindi non aspettatevi ritornelli in voce pulita, coretti da strapazzo e robe similari. L'unica voce che ascolterete è quella di Rok Rupnik che in maniera particolarmente intelligente si pone con un growl profondo e uno scream acido sui pezzi, appesantendone e scandendone con efficacia la loro durata.
"From The Depths" è un ottimo compromesso fra una mazzata death atmosferica, una arrembante svedese di vecchio stampo e le inserzioni "core": nella prima categoria si potrebbero inserire brani come l'opener "King Of Serpents", "While She Was Dying" e "As I Drown"; nella seconda "The Price Of Heresy" e "God Of The Soulless"; nella terza infine "Demise" e "This Misery". Ognuna di esse potrebbe a sua volta rientrare nelle altre categorie grazie al fatto d'aver elaborato un songwriting molto prestante ma altrettanto malleabile.
I cambi di tempo e d'approccio allo stile sono molteplici, non disorientanti per chi ascolta e soprattutto graditi all'orecchio, i Within Destruction si rivelano essere alquanto preparati, derivativi quanto volete ma preparati. Un paio di fraseggi lievemente anneriti non vi proiettino in testa chissà quale deriva black, a dir il vero quasi del tutto inesistente, il genere viene tirato in causa in maniera rara e per lo più circoscritta, a voi capire dove e quando.
A chi consigliare un album simile? Sicuramente a coloro che senza riserve hanno continuato imperterriti a dare credito alle uscite di stampo melodico, non sarebbe però male se gli appassionati dell'aura anni Novanta provassero a entrare in contatto con "From The Depths", in più di un'occasione il platter gode di un feeling gelido mortifero quanto tagliente non lontano dal rimembrare quei fasti. Teniamo in considerazione la prestazione strumentale della compagine balcanica ben al di sopra della media e una produzione adeguata a fornire la dovuta potenza ai brani e il risultato ottenuto è "From The Depths".
Glielo dedicherete un po' del vostro tempo? Che ne dite? Se siete stati capaci di sorbirvi le ultime prove degli In Flames, 'sti ragazzi vi ripagherebbero della tortura alla quale la vostra passione/fede vi ha consciamente sottoposto.