domenica 30 dicembre 2012

SUBTERRANEAN DISPOSITION - Subterranean Disposition


Informazioni
Gruppo: Subterranean Disposition
Titolo: Subterranean Disposition
Anno: 2012
Provenienza: Australia
Etichetta: Hypnotic Dirge Records
Contatti: facebook.com/SubterraneanDisposition
Autore: Mourning

Tracklist
1. Between Apes And Angels
2. Prolong This Agony
3. Seven Sisters Of Sleep
4. The Most Subtle Of Storms
5. Wailing My Keen

DURATA: 54:39

Terry Vainors è un musicista australiano con un bagaglio d'esperienze ampio, infatti è da un po' che circola nel mondo gothic/doom ed è stato membro dei The Eternal (ex Cryptal Darkness) e degli InSomnius Dei, oggi è entrato a far parte della famiglia Hypnotic Dirge con la sua creatura, i Subterranean Disposition, dei quali è da poco stato rilasciato il debutto omonimo.
Il disco è suddiviso in cinque lunghi capitoli di doom/death melancolico totalmente devoti allo stile primordiale dei primi anni Novanta, è quanto di più genuino e similarmente affine a quel periodo ci si possa attendere, con la scuola inglese dei My Dying Bride a fornire in più di una circostanza la base sulla quale muoversi. Non è un caso che sia nell'esecuzione della voce pulita di Terry che nell'ambito atmosferico si ricolleghi alla band di Halifax.
Il viaggio desolante e dolciastro adornato da melodie semplici e frequenti attimi acustici, come avviene nell'opener "Beetween Apes And Angels", attrae per tanti motivi: vi è la delicatezza infantile della voce femminile prestata da Phoebe Pinnock in "Prolong This Agony" e "Wailing My Keen", e le strane cadenze dai suoni quasi industriali racchiuse in "Seven Sisters Of Sleep"; ci sono quella sensazione e quella consapevolezza di sentirsi oppressi, espresse quando meno te l'attendi in una forma progressiva che prevede la comparsa del sassofono suonato da D'Arcy Molan in "The Most Subtle Of Storms", pezzo enorme anche per la durata protratta sin oltre i quattordici minuti.
"Subterranean Disposition" vuole essere classico pur puntando in direzione di qualcosa che fuoriesca da quel mondo "antico" divenendo un ascolto non poi così diretto e assimilabile dopo un paio di giri nello stereo, anzi cresce decisamente con il passare del tempo. È un album di confine, a coloro che rimangono volutamente ancorati all'era primordiale di tale panorama musicale potrebbero risultare poco concludenti i vari innesti d'altra natura; in altrettanta maniera quelli che gradiscono le esplorazioni in territori esterni a ciò che si è scelto come fondamenta potrebbero lamentarne uno sviluppo solo parzialmente riuscito, a chi consigliare un lavoro simile? A entrambe le parti.
I Subterranean Disposition pur non essendo privi di difetto si rivelano interessanti, possiedono spunti apprezzabili per l'una quanto per l'altra tipologia d'ascoltatore e necessitano di fiducia e passaggi nello stereo per offrirvi tutto ciò di cui sono capaci, offrite quindi una chance all'album e dovesse piacervi, la via da seguire è sempre la solita: acquistare.

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