sabato 24 dicembre 2011

THE COSMIC DEAD - The Cosmic Dead


Informazioni
Gruppo: The Cosmic Dead
Titolo: The Cosmic Dead
Anno: 2011
Provenienza: Scozia
Etichetta: Who Can You Trust? Records
Contatti: facebook.com/thecosmicdead
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Black Rabbit
2. Spice Melange Spectrum
3. Infinite Death Of The Godhead
4. Father Sky, Mother Earth

DURATA: 1:19:26

Dalla Scozia un mastodontico "trippone" psych in stile old school mi giunge all'orecchio, come non condividerlo con voi?
I The Cosmic Dead, un quartetto che sembra sia rimasto ibernato per circa una quarantina d'anni, si mostrano alla scena musicale rock con un primo parto a dir poco "gigante", una tape limitata a 150 copie e ahimè sold-out contenente quattro brani per la "modica" durata di ben ottanta minuti.
Non c'è nulla di moderno nelle scelte di suono di questi musicisti, abbiamo a che fare con la spiritualità psichedelica di gente come i maestri Hawkwind, la visione del genere "cosmico" (Neu!, Schulze, Tangerine Dream) e la natura basilare dello stoner sound mischiati con la dovuta dose di elementi allucinogeni ciclico-ridondanti adatti a stendere un elefante e fargli sognare di esser diventato un cartone animato in stile Dumbo.
È difficile non rimanere compressi, stralunati e decisamente rilassati facendosi cullare, trasportare e disperdere nel cosmo infinito, gli scozzesi nel lato A della tape riservano, se così vogliamo intenderlo, un trattamento di favore, ci allietano infatti con i brani più "brevi" iniziando con "The Black Rabbit" nel quale è possibile percepire l'intrigarsi delle linee di synth, è però la chitarra lo strumento insignito del ruolo di "cerimoniere" che con l'accoppiata basso/batteria al pari di cerchi concentrici espandono il proprio raggio d'azione conquistando terreno, creando maggior "spazio" nel quale far confluire l'immaginario da "trip".
La seconda traccia "Spice Melange Spectrum", "la piccolina" del gruppo data la sua striminzita vita legata a neanche sette minuti di durata, si rivela essere la più lineare, una sorta di fase di passaggio scandita dalle sonorità basse, aumenta notevolmente il fattore evocativo modificando l'atmosfera che diviene più cupa e riflessiva lasciando poi all'ultima canzone del lato, "Infinite Death Of The Godhead", il compito di rientrare nel mondo precedentemente perlustrato e che necessita di approfondimento, il pezzo vive e si alimenta di una formulazione istintiva da "jam" perpetuata, è ancora una volta il basso di Omar Aborida a mettersi in mostra, è davvero pregevole la sua prestazione.
Il vortice atemporale che come un buco nero mi sta risucchiando in quale sperduto luogo mi condurrà? Non ho dovuto attendere molto per avere una risposta alla mia domanda, è bastato far partire il lato B per venir inghiottito all'interno di una sconfinata dimensione a titolo "Father Sky, Mother Earth", quaranta minuti (e dico quaranta) di "marmellatona" psych/drone con affluenze stoneriane.
Alla pari di una torta iperstratificata la traccia mostra di possedere personalità e una gamma di soluzioni e scanalature che tirano in ballo il compleso strumentale, strane linee di voce sottili, rituali e una serie di innesti melodici e venti "cosmici" attraversanti in lungo e largo la strabordante mole della quale è composta.
Certo in qualche momento si ha la sensazione di avere a che fare con un "periodo" sin troppo tirato per "i capelli", l'ascolto per quanto sia incantevole nel suo creare miraggi e illusioni che spalancano la mente, ha un paio di fasi di stanca ma che verrebbero per lo più notate da chi non è abituato a confrontarsi con opere del genere quanto piuttosto a usufruire di pezzi che si svincolino dopo un trascorso più "rapido".
"The Cosmic Dead" come le grandi opere che hanno come mezzo di base per trasmettere le sensazioni l'approccio psichedelico ha assolutamente bisogno di tempo per crescere e diramarsi al vostro interno insieme a una iniziale e costante concentrazione per entrare in contatto con tale essenza, una volta superato il "check in" non vi resterà che decollare con loro.
Tour mistico in partenza, vi aggregate?

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