Informazioni
Gruppo: Orne
Titolo: The Three Of Life
Anno: 2011
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Black Widow Records
Contatti: myspace.com/ornemusic
Autore: Mourning
Tracklist
1. Angel Eyes
2. The Temple Of The Worm
3. The Return Of The Sorcerer
4. Don’t Look Now
5. Beloved Dead
6. I Was Made Upon Waters
7. Sephira
DURATA: 49:51
Gli Orne, se qualcuno si fosse perso questo monicker, è d'obbligo sapere che celano il progetto di un duo d'artisti conosciuti a noi per le release uscite con un altro identificativo: Reverend Bizarre.Tale realtà vede al timone Kimi Kärki, titolare anche della paternità d'esso (conosciuto pure come Peter Vicar o Peter Inverted nei Lord Vicar), e Jari Pohjonen (Earl Of Void) e si distacca dalle sonorità doom attingendo da un altro panorma "classico": quello del progressive rock esoterico/naturalistico.
Non è quindi un caso che la scelta del nome Orne derivi dai racconti di H.P. Lovecraft e che i due album sinora pubblicati, "The Conjuration By The Fire" e "The Tree Of Life", affrontino dimensioni e mondi al di fuori della normale umana comprensione, puntando su atmosfere ancestrali e un legame che attinge dal "divino" naturale.
Quest'album è quello che Akerfeldt probabilmente nella sua testa avrebbe voluto solo tentare di fare, il dar senso alla propria musica creando un disco di progressive d'estrazione psichedelica nel quale il comparto ambientale fosse imponente, importante, suadentemente melodico.
Lui è andato completamente fuoristrada scadendo in scelte becere e poco "prog", gli Orne invece riescono non solo a tingere con pennellate intensamente fosche il sound, vi aggiungono quel lato mistico/ritualistico che fa paragonare i brani all'attraversamento spensieratamente idilliaco di una foresta di suoni che conduce in una radura ampia, sgombra, nella quale lo sguardo si perde cullato dal vento e dalla vista dell'infinito orizzonte.
Prima di giungere però a tale radura sconfinata, la mente passerà piacevoli ostacoli, trappole dolciastre e psichedeliche come le ballate "The Temple Of The Worm" e "Beloved Dead", quest'ultima è finemente ornata da tracce di hardsound che la rendono ancor più corposa, uguale tipo di riscontro si potrà notare nella conclusiva "Sephira".
"The Tree Of Life" ti entra dentro, scava, girovagando nelle vene, impossessandosi di ciò che sei, prende il controllo della situazione obbligandoti a "vivere" l'ascolto appassionato di "The Return Of The Sorcerer" e "I Was Made Upon The Stars" che spingono il lato progressivo degli Orne facendolo sgorgare zampillante sino a far letteralmente sognare in "Don't Look Now" nella quale l'Hammond esalta il finale.
Un platter meno carnale rispetto a quello che la moltitudine d'uscite odierne c'ha abituato, è il gioco d'ombre, l'inquietudine miste a un meditare divagante e viaggiante in un collage sonoro seventies/prog/psych/folk conferiscono a "The Tree Of Life" il titolo di capolavoro retrò.
Non perderò tempo dilungandomi sulla prestazione strumentale e vocale, lo dico con estremo piacere e gratitudine verso questi musicisti che maestri non si diventa per caso e se dove mettono mano gli ex Reverend Bizarre esce un platter con le contropalle non è mai un caso.
Stupenda la scelta da parte della formazione finnica di utilizzare la "Tentazione Di Eva" del pittore Spencer Stanhope che calza a pennello con la musica da "Eden" vissuto e malinconicamente perduto di "The Tree Of Life".
Black Sabbath, High Tide, Black Widow, Pink Floyd, Jacula, VDGG, Jethro Tull sono fra i vostri miti (e se ascoltate lo stile come non potrebbero esserlo?)? In questo caso gli Orne vi entreranno in casa senza pensarci neanche mezza volta.
L'acquisto non è consigliato, è obbligatorio.
