sabato 31 dicembre 2011

GROWN BELOW - The Long Now


Informazioni
Gruppo: Grown Below
Titolo: The Long Now
Anno: 2011
Provenienza: Belgio
Etichetta: Slow Burn Records
Contatti: myspace.com/grownbelow
Autore: Mourning

Tracklist
1. Trojan Horses
2. Devoid Of Age
3. The Abyss
4. Minaco II – Nebula
5. End Of All Time
6. The Long Now
7. Malklara

DURATA: 01:07:10

Il Belgio è sicuramente fra le culle europee più importanti per il panorama post-metal, pensate alla "cricca" composta da membri ed ex degli Amenra, dal 2010 questa nazione vanta una presenza in più all'interno della scena, quella dei Grown Below.
La formazione non ha perso tempo, un solo anno, niente demo ed ep, si va dritti all'album "The Long Now" che trovando il supporto della sempre pronta Slow Burn Records arriva nelle mie mani.
Con piacere vi posso preannunciare che se foste amanti di gente come Isis e Cult Of Luna potrete andare direttamente ad ordinare il disco, sì perché i belgi, pur risultando in varie circostanze alquanto derivativi, mostrano di possedere una padronanza compositiva e una maturità nelle scelte del sound e dei cambi d'umore tutt'altro che basilari.
La musica prende il via con la lunga "Trojan Horses" e già il fango e la distorsione vi risulteranno noti all'orecchio, la prestazione vocale in growl conferisce quella sensazione di "scavo" continuo interrotta dalla mutazione che espande l'atmosfera, allenta notevolmente ritmi già blandi e vira dietro il microfono sull'utilizzo di linee clean intime e malinconiche, è il primo centro.
La seconda "Devoid Of Age" grazie a una breve durata e una soluzione ciclico-ossessiva si rivela d'impatto e appesantita, una mattonata che ancora l'ascoltatore, lo inchioda in attesa che "The Abyss" lo accolga, è infatti profondo e sconfinato l'abisso lì apertosi e in attesa d'inghiottirvi, un vortice che prosegue forzando sulla componente sludge e che inaspettatamente fa pervenire all'orecchio una languida voce femminile, operazioni doomiche in corso?
I Grown Below adorano i maestri ma giustamente perché non provare a mettere un po' di farina propria nel sacco? Lo fanno, il carattere dei musicisti è chiaramente presente, lo svolgimento snello e privo d'intoppi dei brani e l'equilibrio che domina l'intero album sono sintomi di valori espressi correttamente.
Le atmosfere ambient di "Minaco II - Nebula" si annidano nell'animo, sino ad arrivare nei meandri più reconditi per lasciare poi spazio a "End Of All Time", una distesa dove il grigiore e la melma vengono sostituiti da un suggellato patto che tende all'agrodolce funereo, che opprime e caccia all'angolo, una punizione che si erge con acuita severità a cui la titletrack risponde con toni alquanto diversi, emotivamente più eterei e avviluppati intorno alla natura post-rock che acquisisce spessore e volontà ancora crescenti rispetto a ciò che sinora era stato presentato con scatti "briosamente" scuri a vivacizzarne l'incedere.
"The Long Now" con i due minuti di "Malklara" che lentamente si spengono congeda il pubblico, dopo averlo reso partecipe di un viaggio che non fa rimpiangere quelli creati dagli act a influenza citati nel testo.
È quindi ai fan di tali realtà che rivolgo il mio consiglio d'ascolto e acquisto, i Grown Below possono diventare qualcosa di realmente grande, non perdeteli di vista.

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