lunedì 5 dicembre 2011

VIIMEISET VERET SAATANALLE - THE FINAL HOLOCAUST


Informazioni
Data: 02/12/2011
Luogo: Viimeiset Veret Saatanalle, Turku, Klubi, Finlandia
Autore: ticino1

Scaletta
Grunt (disdetto)
Sacrilegious Impalement
Enochian Crescent (disdetto)
Satanic Warmaster
Impaled Nazarene

Aristocrazia Webzine si sacrificò per l'ennesima volta sull'altare del metallo estremo per potere soddisfare la sete di racconti dei suoi lettori.

Turku è la terza città più grande della Finlandia e si trova circa a 180 chilometri a ovest di Helsinki. Come questa è pure lei una città portuale. Con il treno la si raggiunge comodamente in circa due ore. Qualche consiglio per coloro che viaggiassero su questa tratta sui binari: uno, acquistate il biglietto per tempo. Non potete comunque comprarne uno per qualunque treno. Vale solo per quello che parte a un'ora precisa di quel giorno e vi saranno designati dei posti fissi. I numeri dei sedili nella carrozza sono segnati o sul loro fianco oppure sul pavimento. Due, tenete sempre d'occhio l'ora. Gli annunci sono sovente solo acustici e non sempre chiari.

Devo essere onesto... la stazione di Turku dove attendo ora la partenza verso Helsinki non ha l'aspetto di quella in cui sono arrivato ieri sera. Qualcosa non mi torna. Che sia dovuto al fatto che era notte? Mah!

Ho una fortuna boia. L'albergo in cui ho la stanza è quasi in faccia al locale in cui avrà luogo il massacro. Come se non bastasse è pieno di ristoranti, bar e negozi. Se avrete con voi la ragazza, lei saprà sicuramente come passare il tempo nelle decine di boutique dei dintorni e voi avrete parecchie borse da portare. Consiglio veramente la catena di pizzerie Koti Pizza. Si tratta definitivamente di un'interpretazione finnica della specialità italiana. La quattro stagioni, per esempio, è decorata con tonno, gamberetti, prosciutto cotto e funghi freschi. Queste pietanze sono comunque non male e costano, compresa una bibita, dieci euro e novanta.

Sono arrivato proprio ora a quella stazione dove sono sceso ieri sera. È un sobborgo di Turku. L'annuncio, come detto prima, non era chiaro. Avrei dovuto scendere una più avanti, a Turku; non si smette mai d'imparare. Vabbe', sedici euro di taxi buttati.

Il Klubi è definitivamente il tipo di locale che normalmente ospita altri tipi di manifestazione. Nel centro si trova l'immancabile pista da ballo, delimitata da una ringhiera che offre posti a sedere da un lato e dietro da un grande quadrato riservato al DJ o al tecnico del suono. I prezzi erano clementi; cinque euro per una birra sono ancora nel limite dell'accettabile. La tassa per il guardaroba, in Finlandia è usanza consegnare la giacca prima di entrare, era compresa nel prezzo del biglietto questa volta.


All'entrata vidi Tomas, socio di quella combriccola di pazzoidi rappresentanti la Kvlt di Helsinki, con la sua bancarella ben fornita. Aveva un aspetto poco fresco e al primo momento non mi riconobbe. Mi raccontò di avere avuto una serata dedicata all'abbondante consumo di birra, di avere dormito poco e di essere in più stanco a causa del viaggio e del lavoro per la preparazione di questa manifestazione. Interrompetti la conversazione perché sentii le prime note provenire da sopra. Fui un poco perplesso... perché erano i finlandesi Satanic Warmaster ad aprire la serata? I signori, li vidi già in ottobre a Helsinki, erano nuovamente allegri e osannavano abbondantemente Bacco e i suoi piaceri. Il pubblico non era numeroso, malgrado abbia notato che arrivasse da tutti gli angoli del paese. A questi piacque così e il set fu allora intrattenimento puro. La platea mostrò di conoscere parecchi testi e li scandì a squarciagola. Per la cover di "Black Metal" dei Venom il cantante invitò un ragazzo del pubblico a partecipare sul palco per il coro. Chi ha detto che gli scandinavi sono freddi? Durante la pausa scoprii in un angolo la "bancarella" degli Impaled Nazarene. Due magliette appese alla parete per mostrarne i due lati e un tavolino attorno cui Mikka e i suoi commilitoni vuotavano allegramente un bicchiere dopo l'altro.


Le pause erano stranamente lunghe e musicalmente accompagnate da pezzi ambient. Mi chiesi se un qualche gruppo suonasse di nascosto e che nessuno se ne fosse accorto. Sul palco furono montate delle croci rovesciate di cui la parte nell'aria era appuntita, pronta per infliggere una morte lenta e atroce a qualche vittima. La punta è spinta nell'ano e, attraversando le viscere senza ferirle, esce fra il collo e la spalla. La fine arriva piano piano e dolorosa. Dubitai che questa decorazione fosse di una delle formazioni italiane attese ieri sera. Infatti il pubblico accolse i Sacrilegious Impalement, altro gruppo locale, con entusiasmo. Anche se la musica non mi disse nulla, i signori, assolutamente più ebbri dei loro predecessori, offrirono una scena ben fatta, anche se forse troppo artificiale, sì, quasi da "poser". Davanti al palco la gente impazzì e si lasciò andare di tanto in tanto.


Non avevo quasi più nervi per trovare come impostare il mio nuovo apparecchio fotografico. Durante questo litigio tecnico vidi passare Mikka per andare sul palco. Ora ne ero sicuro: Grunt e Enochian Crescent non avrebbero suonato! Già capeggiava la bandiera degli Impaled Nazarene quando Jussi e la sua squadra si presentarono al pubblico, introducendo allo stesso tempo i mattatori della serata. I presenti davano già allora i numeri, gridando a pieni polmoni "Saatana vittu perkele!" o "Sadhu Satana!". Appena i musicisti apparvero sul palco con i loro strumenti alla mano, davanti allo stage si aprì l'Inferno. Quasi ogni pezzo fu accompagnato da "circle pits" sempre più rabbiosi e brutali. Qualche idiota ritenne opportuno dare delle spallate in rincorsa a ragazze (!!!) e a ragazzi appoggiati alla transenna. Un altro non ebbe nient'altro di meglio da fare che tirare qualche cazzotto a dritta e a manca. Questi comportamenti portarono quasi a una rissa che il servizio di sicurezza pensò bene di ignorare. Alla fine vidi qualche occhio blu e delle facce insanguinate ma contente. La scaletta degli Impaled Nazarene coprì la maggior parte della loro storia. Mikka presentò ogni pezzo con un discorso molto focoso e irato. La platea seguiva, partecipava e urlava ogni singolo testo. Questa è vera devozione. Avrei contribuito volentieri a qualche gustosa risata ogni tanto. Disgraziatamente non capivo un accidente di quello che raccontavano sul palco. La massa dei presenti era tutt'altro che omogenea. Vidi persone che sarebbero state benissimo in una discoteca. Restai perplesso per una donna, siede ora nel mio stesso vagone, che stette cinque minuti in prima fila sputando continuamente davanti ai piedi di Mikka e mostrandogli sistematicamente il ditino medio...


Il suono lasciava sfortunatamente molto a desiderare. I singoli strumenti correvano una staffetta e se prima la voce era nitida, due minuti dopo si sentiva solo il basso. Peccato. Proprio una formazione come questa con pezzi costantemente veloci e aggressivi ha bisogno di un missaggio pulito. Gli Impaled Nazarene mi paiono vivere della potenza scenica del cantante. Gli altri musicisti ci sono ma non partecipano veramente e sembrano solo far numero.

La serata finì in allegria, quelli che poco prima si spaccavano le corna e si minacciavano, discutevano fra loro e si abbracciavano, ovviamente in preda a un tasso alcolico molto elevato.

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