lunedì 12 dicembre 2011

STREAMS OF BLOOD - The Descent To The Source Of Disorder


Informazioni
Gruppo: Streams Of Blood
Titolo: The Descent To The Source Of Blood
Anno: 2011
Provenienza: Germania
Etichetta: Articaz / Ketzer Records
Contatti: myspace.com/streamsofblood
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Sense
2. Deepest Abyss Of My Soul
3. Fullmoon Era
4. Chaos Returns
5. New World Order
6. Speak With The Serpents
7. The Punishment
8. Final Journey

DURATA: 37:11

Gli Streams Of Blood sono una compagine teutonica attiva dal 2009 che ha sinora prodotto l'ep "Antilife" e il primo album "The Descent To The Source Of Disorder", un'opera sulfurea e ortodossa legata ai classici stilemi del black: tirate al fulmicotone, fraseggi melodici taglienti, animo battagliero capace di trovare attimi in cui rifocillare le membra prima dell'ennesima ripartenza sparata, nulla di nuovo ed è questa la forza del disco.
Il riffing è esplosivo, tirano spesso dritto per dritto, c'è un po' di Svezia e la carica di certe nette posizioni Endstille nel sound, è chiaramente una scelta attitudinale rimanere volutamente impantanati nel fango old school, si passa dal più classico dei mid-tempo scanditi in "The Sense" alle malsane scansioni in velocità di "Chaos Returns" e "New World Era", è fascinosa l'aura sinistra sprigionata da "Speak With The Serpents" quanto l'alta fruibilità di "Deepest Abyss Of My Soul" e "Final Journey", al platter non manca davvero niente ma come si usava dire nei giorni della "leva": "tutto a posto e niente in ordine".
Questo detto calza a pennello su "The Descent To The Source Of Disorder" perché formalmente parlando la prova strumentale e quella vocale non hanno di che farsi rimproverare, sono cattive, marce e rappresentano perfettamente ciò che i blackster vogliono essere, forse le dinamiche di sviluppo delle canzoni avrebbero potuto essere più varie ma l'assalto venefico costante sembra compiacere le malsane intenzioni della band.
La pecca è quindi relegata all'ambito di una scelta di "coerenza" annullante per lo più la "ricerca" di una propria personalità a favore di una solidità e di una coscienza sonora che li lega con forza alla visione classica, molti potrebbero a esempio etichettare il disco come "un compitino ben fatto e nulla più" ma se non ci fossero gli operai quale cantiere andrebbe avanti?
La produzione è invece ben più che discreta, permette soprattutto al drumming di sfogarsi irruento e la resa in generale è alquanto efficace, non pulitissima ma va bene così.
"The Descent To The Source Of Disorder" rispecchia la volontà "no compromise" dei tedeschi, se siete dei famelici ascoltatori e acquirenti di musica che metta di lato ciò che è odierno a favore del passato troverete negli Streams Of Blood degli alleati, in caso contrario evitateveli.

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