lunedì 5 dicembre 2011

AURA HIEMIS / SCULPTOR / EGO DEPTHS - Synthèse Collectif - The Dark Whormholes




Informazioni
Gruppo: Aura Hiemis/ Sculptor/ Ego Depths
Titolo: Synthèse Collectif / The Dark Whormholes
Anno: 2011
Provenienza: Chile / Russia/ Ucraina
Etichetta: Endless Winter
Contatti: Aura Hiemis - Sculptor - Ego Depths
Autore: Mourning

Tracklist
1. Aura Hiemis - Visceral Laments
2. Ego Depths - Feed My Ravenous Worms
3. Ego Depths - ...Into The Empty Maw Of Universe
4. Sculptor - The Three Shadows

DURATA: 01:18:34

È possibile definire split "Synthèse Collectif - The Dark Whormholes"? È una delle ultime release della russa Endless Winter, un lavoro mastodontico che in durata supera l'ora e un quarto di musica e che se non fossi stato a conoscenza della componente multipla di band che lo vanno a costituire, avrei pensato fosse un album di funeral doom dalle svariate sfaccettature.
Tre act, uno cileno, gli Aura Hiemis del "prezzemolino" Juan Escobar, il Kvarforth del Sud America dato il numero di act in cui milita, ha militato e ha prestato "servizio", uno ucraino/canadese, gli Ego Depths che ho già recensito in accoppiata con i Dispersive Light con lo split "Follow The Skua" di cui troverete il testo inserito nel database e uno russo, gli Sculptor dotati di spiccate venature deatheggianti.
Il fattore accomunante è di sicuro il passo lento e spesso macerante che le tre formazioni sono capaci di imporre ai propri brani, a rompere il ghiaccio ci pensano gli Aura Hiemis con "Visceral Laments", un colosso di ventisette minuti dalle movenze agonizzanti, disperate in cui la combinazione fra doom funereo e marcia di stampo death innesca una catena di emozioni che dirigono la freccia diritta verso il basso, è decadente, greve e malsano nell'attimo in cui il ringhiare di V. si affaccia sulla scena.
A seguire è la doppietta firmata Ego Depths che vede susseguirsi "Feed My Ravenous Worms" autolesionistica, tombale, dall'aura putrescente capace di appestare l'aria con il suo puzzo di morte, si è scavati da dentro in un crescendo atmosferico massiccio perdurante che le melodie malsane rafforzano, conclusosi solo dopo che il "banchetto" verrà consumato e "...Into The Empty Maw Of Universe" sequenzialmente perfetta nel perseguire quel precipitare in un baratro, in un luogo che pur essendo tutto intorno a sè è semplicemente colmo di nulla, una via dalla quale non si può sfuggire e che le cadenze funeree con il loro irrobustirsi o spegnersi improvviso fanno divenire di grande minacciosità, così si chiude il secondo capitolo di "Synthèse Collectif - The Dark Whormholes".
Terza band, tocca agli Sculptor con "Three Shadows" farsi largo sulla scena ed è un ultimo imponente monolite nero che si estende per ventiquattro minuti ciò che andiamo ad affrontare, è un sipario pronto a celare definitivamente quel minimo di speranza coltivabile annichilendola con fraseggi death/doom, aloni depressivi e dissonanze malefiche.
Sculpto autore della musica, non rinnega il suo recente passato che l'ha visto coinvolto in una formazione black, i Grimnorth, facendo trapelare tale influenza e seppur riesca a mantenere vivo il songwriting puntando sulla varietà, provando in corsa a cambiare le carte in tavola, appare purtroppo abbastanza chiaro che pur avendo molte frecce al proprio arco non riesca a mantenere il pathos oscuro elevato se non in alcuni frangenti, cadendo in deja vù alle volte banali e perdendosi dietro fraseggi ripetitivi, il che non sarebbe un male dato lo stile se fossero però adeguati a creare un ciclo addensante o psichedelicamente disturbante, nessuna delle due qualità appartiene a questi, ci sono quindi un paio di cosucce da sistemare chiudendo comunque dignitosamente il platter.
"Synthèse Collectif - The Dark Whormholes" non è semplice da assimilare, se non siete amanti del genere la vedo addirittura dura, ha bisogno di più ascolti per cogliere le sfumature che differenziano le realtà messesi in gioco, chi le conoscesse già potrebbe ponderarne l'acquisto mentre coloro che le incrociassero per la prima volta potrebbero pensare o meno d'approfondire il discorso, in entrambi i casi un paio di "on air" a questo disco concedeteli.

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