sabato 31 dicembre 2011

OMITIR - Cotard


Informazioni
Gruppo: Omitir
Titolo: Cotard
Anno: 2011
Provenienza: Portogallo
Etichetta: The Path Less Traveled Records
Contatti: myspace.com/omittere
Autore: Mourning

Tracklist
1. Foco Abrupto
2. Dor Submersa
3. Poço
4. O Dramaturgo
5. Perda
6. Em Vidro
7. Belle Indiference

DURATA: 58:58

Gli Omitir sono un solo project portoghese con alle spalle in full "Old Temple Of Depression", uno split con tre band connazionali, Defunct, Nargash e Bruma Oscura intitolato "Salubres Caminhos...", e un trio di ep, "Meu Fado", "Res, Non Verba" e "Tese Em Erro".
Il 2011 è per la creatura di Joel Fausto l'anno nel quale rilasciare il secondo disco "Cotard", la natura "depressiva" della prova non è lontana dal rimembrare il percorso iniziale degli Shining, così come l'alone di Burzum e dei Silencer si cela dietro l'angolo seppur non sia né vistoso, né tantomeno ostentatamente ricercato dall'artista.
Dopo aver fatto girare più volte le tracce, ciò che risulta evidente è che con tutta probabilità qualche minuto in meno per canzone avrebbe reso più snello e agevole il percorso "nebbioso" ricreato da musiche che umoralmente e per situazione necessitano di un vissuto in unica soluzione.
È una strada poco battuta, lasciata in mezzo all'oblio quella che Omitir costruisce, alle volte diviene surreale grazie a una semplicità che potrebbe ingannare portando alla luce aspetti di positività dove non ve n'è ombra, vedasi le chitarre acustiche che fanno da incipit a "O Dramaturgo", è una "farsa" che conduce invece in luoghi dove l'inquietudine diviene palpabile e si tinge di noir tramite l'uso quasi sbilenco del sax ("Foco Abrupto" ed "Em Vidro").
Il sentiero diviene straniante e desolante nel momento in cui sono le grigie note di pianoforte a fare la loro comparsa ("Perda" ed "Em Vidro") e produce una gabbia claustrofobica nel "ronzante" trascorrere dello strumentale "Poço".
Non ci troviamo di fronte a "paradisi artificiali" sconosciuti, sono luoghi che gli amanti delle lande depressive troveranno alquanto familiari, Joel si rivela abile anche nella scelta dei campioni da inserire come avviene in "Dor Submersa" e soprattutto il richiamo "In Heaven", brano di David Lynch (dev'essere di moda quest'anno, l'abbiamo già incrociata nella release dei greci Aenaon).
La voce fa la sua "sporca" figura sia nella versione "urlata/graffiata" che nei desolanti clean sparsi in sottofondo e la buona produzione gioca a favore della distinguibilità degli strumenti.
"Cotard" è da più punti di vista apprezzabile pagando però il dazio di una derivazione alta, le atmosfere e l'ambito emotivo sono ciò che lo rendono oltremodo sufficiente ma consigliabile per lo più a coloro i quali si nutrono con costanza di release del filone, sapranno sicuramente apprezzarne le doti.

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