sabato 31 dicembre 2011

FLAGELLUM DEI - Order Of The Obscure


Informazioni
Gruppo: Flagellum Dei
Titolo: Order Of The Obscure
Anno: 2011
Provenienza: Portogallo
Etichetta: Pestilence Records
Contatti: myspace.com/flagellumdei
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro
2. Conjures Fire
3. Inferno Em Mim
4. Order of The Obscure
5. Necropolis
6. Ossadas
7. From The Dark Light...
8. Black Metal Blood
9. Sacrificial Whore

DURATA: 40:53

La scena portoghese ha di nuovo fra le sue fila i Flagellum Dei, con un nome simile, che implica volente o nolente che il pensiero richiami il personaggio battagliero di Attila, il combo lusitano sfodera a distanza di quattro anni dal secondo album un "Order Of The Obscure" che più minaccioso non si può.
La Pestilence Records, label a supporto della proposta, sembra trovarsi a più riprese nel fornire i propri servizi a questo tipo di black efferato e maligno.
Nove tracce di pura violenza che innescano ricordi, alternano riffing a tempesta ad attimi evocativi, esempio n'è "Conjures Fire" nel quale un rituale mormorato inizialmente diviene un lungo urlo finale che si spegne nel vuoto per poi riaffiorare sotto forma di satanica risata e far scatenare la violenza con un drumming arrembante che chiude il pezzo.
Non vi è uno schema preciso nella successiva "Inferno Em Mim" che prendere in considerazione come pure sfogo di un delirio sembra essere la via più corretta, è frenesia sparata a mille, brutalità senza compromesso e gli assoli "squinternati" e più casinisti che altro vi s'installano per aumentare l'inquietudine che la traccia riesce a creare. Ai Flagellum Dei questa "perversa" atmosfera piace e se ne compiacciono con il pezzo a seguire, "Order Of The Obscure", nel quale pur cambiando la componente portante, è adesso più teatrale vocalmente con quegli acuti in sottofondo, mentre un growl/scream abissale scava fosse tutt'intorno, è malsana l'aria che si respira, il puzzo di morte e l'aura volutamente e quasi beceramente satanista d'assalto si conquistano uno spazio considerevole.
Del resto è innegabile che, pur esasperando le soluzioni in velocità e tentando costantemente di avvalorare la tesi d'esser "brutti, sporchi e cattivi", un brano come "Necropolis" con il suo elegante manto nero ambientale sul quale i clean si estendono a più riprese mostri come i lusitani non sappiano esclusivamente "battere il ferro" anche se, proprio nello stesso pezzo, si scateneranno come a voler far sottintendere che sia quella la loro natura primordiale e non vogliano affatto rinunciarvi.
Si susseguono poi piastrellate in faccia quali "Ossadas", "Black Metal Blood" e Sacrificial Whore", l'unico comandamento è affondare il colpo.
La scelta di spezzare il mood da guerra in corso piazzando prima delle ultime due canzoni uno strumentale, "From The Dark Light", può considerarsi di buona riuscita dato che né questo pezzo, né "Intro" risultano essere un mero riempitivo ma collaborano nel mantenere vivida quella coltre nera a cui la musica dei Flagellum Dei ci espongono.
La produzione è ruvida, cruda, i suoni sono tutt'altro che perfetti e in alcuni casi i volumi non proprio accurati, il complesso comunque raggiunge ugualmente il proprio scopo: creare un marasma infernale.
"Order Of The Obscure" potrebbe interessare gli ascoltatori dei Gorgoroth pre Gaahl, i no-compromise Urgehal e forse qualche fan dell'esplosività di casa Marduk, i restanti probabilmente lo troveranno non troppo interessante e potrebbero far fatica ad arrivare alla fine. Un tentativo però perché non farlo?

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