lunedì 26 dicembre 2011

ELDERGAAD - Children Of Gaad


Informazioni
Gruppo: Eldergaad
Titolo: Children Of Gaad
Anno: 2011
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/eldergaad
Autore: Mourning

Tracklist
1. Cult Of The Void
2. Ruination
3. Malevolent Imprint
4. Darkest Obsidian
5. Aristocracy Of Lies
6. Nocturnity
7. Eternity At A Glance
8. Wormtongue

DURATA: 45:35

Gli Eldergaad sono un quartetto di Minneapolis la cui formazione è recente, è infatti nel 2010 che la band muove i primi passi e nel 2011 produce la prima opera, il full "Children Of Gaad".
Lo stile dei ragazzi non è facilmente inquadrabile, la matrice fondamentale del sound attinge dal panorama thrash con Slayer e Kreator come riferimenti principali, soprattutto i tedeschi vengono presi ad ispirazione dalla voce di Raa che più volte ricorda il buon vecchio Mille Petrozza quando diviene maggiormente aggressivo, a volte mixato allo stile Araya (bella botta).
Non disdegnano però fuoriuscite da tali schemi proponendo divagazioni progressive e spunti di stampo modern metal che danno al platter una spinta in più, tirandolo fuori dal pantano formato dalle uscite sin troppo similari per non dire fotocopiate che spopolano in ambito "thrash" o forse sarebbero da apostrofare come trash?
I giochi si aprono con "Cult Of The Void", downtempo tenebroso nel quale la chitarra solista ricama una melodia che rimane in testa, un connubio perfetto fra le parti lente in stile eighties di Hannemann & Co. e la vocalità acida di Raa che assume una consistenza cattiva di spessore, il break che spezza alzando i ritmi è pura adrenalina; ben diversa è la terza canzone in scaletta, "Malevolent Imprint", che imposta il proprio svolgersi su dinamiche ben più ampie, continui cambi di ritmo, particolari che avevano già preso piede nella precedente "Ruination" nella quale il cantante dimostra di saper usare l'ugola anche per salire di nota e sfruttare soluzioni leggermente più chiare pur rimanendo nel territorio del "graffiato".
Il technical death degli Atheist si rivela essere un'altra papabile fonte d'ispirazione, tale influenza si può notare perché ancor più rimarcata in "Aristocracy Of Lies".
È strano il modo di esporsi degli Eldergaad perché in una traccia come "Darkest Obsidian" oltre le band già citate si percepisce una vena sonora che sembra ricollegarsi a qualcosa dei vecchi Forbidden mentre "Nocturnity" colpisce sin dall'introduzione eseguita dalle chitarre che seguite da un assolo travolgente ci regaleranno un altro pezzo condito di varianti tecniche assestate in modo da rendere più fluide possibile le movenze che a tratti diverranno quasi jazzate, i musicisti ci sanno decisamente fare.
Gli statunitensi pur dimostrando di possedere delle innegabili doti strumentali non commettono l'errore di giocare "a chi se la tira di più", la ruota gira solo in un verso riuscendo nel far confluire espressività, varietà e prestanza ai brani tanto che anche una lunga "Eternity At A Glance", quasi nove minuti di canzone, fila via con piacere, dandoti quella spinta adeguata per ondulare la testa e senza che me ne sia accorto son già arrivato a "Wormtongue" che in maniera pesante e greve fra sezioni accelerate e altre tendenti al groove porta a conclusione "Children Of Gaad".
L'underground continua a offrire lavori d'ascoltare con la dovuta attenzione, è quindi ancora una volta cosa giusta andare a pesca nel mare delle autoproduzioni e supportare chi con la passione e i soldi propri ci mette la faccia per dar vita a musica che valga la pena di conoscere, gli Eldergaad fanno parte di questa categoria di act, quindi non pensateci troppo, fatevi un giro sul Bandcamp dei ragazzi: http://eldergaad.bandcamp.com/ e poi puntateli per l'acquisto.

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