lunedì 12 dicembre 2011

RIDE FOR REVENGE - Under The Eye


Informazioni
Artista: Ride For Revenge
Titolo: Under The Eye
Anno: 2011
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Kvlt Records
Contatti: kvlt.fi
Autore: ticino1

Tracklist
1. For Those About To Kneel
2. Second Gate Opened With Power
3. Prevail In Hell
4. The Endless Flood
5. The Gutter And The Grave
6. Through
7. Conversation In Death
8. From Darkness We Ride
9. The Hawk Appears
10. Under The Eye

DURATA: 40:44

Originalità, varietà, essere differenti o indifferenti? Odio, aberrazione, tedio o rabbia intrinseca? Domande che magari non troveranno mai risposta, non oggi e neppure domani perlomeno. I Ride For Revenge rappresentano questo e ancora molto di più. Dopo gli split con Bloodhammer e Undor, entrambi non troppo digeribili anche per il pubblico affine alle loro sonorità, questi misantropi nati si ripresentano con un nuovo lavoro tutto loro.

Pensate di vivere in un limbo dedicato a voi stessi e che nessuno possa capire? L’inizio di questa manifestazione malvagia di suono insensato vi lascerà cambiare idea. Dal Mondo di Stanley Kubrick appare un mostro che tenta di assorbire tutti i vostri pensieri, le vostre memorie. Il tedio e la profondità v’investono, dopo quell’introduzione disarmante, con note lente, inesorabili e crude, come una colata di piombo che vi resta attaccata addosso per trascinarvi nel profondo delle vostre sensazioni. La produzione contribuisce non poco alla lacerazione del vostro animo già distrutto e da lungo inutile. Le chitarre sono chiaramente udibili questa volta e non lasciano spazio a discussioni. Queste ritmiche molto doom macinano tutto ciò che si trova sul loro cammino. Sorprende pure sentire note che ricordano un poco la tradizione indiana in "The Hawk Appears"; la ritualità raggiunge qui l’apice!
I Ride For Revenge non mostrano alcun tentativo di rinunciare a sorprendere il loro, sì, il loro pubblico, giacché la gran parte degli ascoltatori evita il contatto con questi cialtroni metallici.

Lo so, è poco. Su questo disco non si può dire di più. Una tale freddezza, pesantezza e raffinatezza devono essere vissute. La Kvlt ha fatto un buon affare producendo un altro lavoro di questi pazzoidi immatricolati che non solo paiono odiare il Mondo intero ma che VERAMENTE lo disdegnano all’eccesso.

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