lunedì 19 dicembre 2011

LILYUM - Nothing Is Mine


Informazioni
Gruppo: Lilyum
Titolo: Nothing Is Mine
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Dusktone Records
Contatti: myspace.com/lilyum
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro - Nothing Is Mine
2. Altar Of Darkness
3. Fides Belialus
4. Slave Of Hate
5. Hic Fuit Locus Traitor
6. Into The Fire
7. The Eternal Embrace Of Dark Dream
8. I Am The Black Plague
9. My Darkened Path

DURATA: 42:52

Il progetto torinese Lilyum è e continuerà a essere ciò che Kosmos Reversum vuole che sia, l'incarnazione del momento, delle voglie e degli ascolti che in quel preciso periodo ne contaminano l'esistenza.
La parola coerenza è fondamentale per l'approccio musicale del sound di questa band perché pur avendo dimostrato in più di un'occasione di saper dar vita a opere anche profondamente diverse, basti ascoltare i due album rilasciati nel 2010, "Fear Tension Cold" e "Crawling In The Past", si comprende che il feeling col black dell'artista in questione non può e non vuole essere chiuso in recinti prestabiliti.
Con "Nothing Is Mine" si è passati a un ulteriore livello di aberrazione e misantropia, si è lasciati il suolo umano per passare a quello gelido e infernale della "meccanica" alienazione.
Le chitarre di K. proseguono nella sua ricerca del riff perfetto e stavolta il terreno si avvicina al ritualistico, la prestazione è demoniaca ma non sulfurea, è il gelo, il calcolo ossessivo e disturbante di una "industrializzazione" macerante che a più riprese macina l'uomo, per ricreare un sound così asettico dal principio di umanità è stato eliminato volutamente il drumming umano di Frozen, per l'occasione sostituito da una drum machine al vetriolo, la quale ha permesso al musicista di riversare nelle composizioni un quantitativo di malevolenza, disagio e di percuotere imperterrito la ragione che cerca insistentemente una via di fuga dall'orrore ivi creato, non vi è scampo.
A rendere le atmosfere già dense di negatività ancor più irte di ostacoli emotivi da scalare privando l'ascoltatore di appigli melodici (se non di natura primorde) e refrain che possano guidarlo con semplicità, vi è la prova di Xes, il cantante degli Infernal Angels e fondatore dei Byblis con i quali ha rilasciato proprio nel 2011 il debutto "Princeps Malis Generis", disco che vede proprio K. alle chitarre.
Offre una prestazione decisamente alternativa a ciò a cui Lord J.H. Psycho c'aveva abituati in passato, le differenze stanno sia nella forma, è più growl oriented, sia nell'impostazione meno maniacale ma molto più luciferina con quei suoi profondi affondi che sembrano "invitare" l'abisso ad assorbire l'ascoltatore e di quegli "uh" che di tanto in tanto si possono udire rimembranti i Celtic Frost ne vogliam parlare? La voce è un'arma in più nella faretra già ben fornita dei Lilyum.
"Nothing Is Mine" alle volte è talmente "elementare" da divenire criptico, quella sua semplicità d'approccio a più riprese si rivela ingannevole e tentatrice portandovi più volte a premare il tasto "play".
Brani come "Altar Of Darkness", "Fides Belialus", "Hic Fuit Locus Traitor", "Into The Fire" e "I Am The Black Plague" si conquistano territorio passaggio dopo passaggio, il problema di fondo è scegliere quale sia la traccia regina di un album che non ha cali né per quanto concerne l'ambito compositivo, né per quanto riguarda quello della personalità che divampa chiaramente.
La produzione del resto pone la cosiddetta ciliegina sulla torta, la maturità non è più una conferma del momento ma un bene acquisito con consapevolezza e i suoni perfettamente "viscosi" rendono giustizia alle notevoli doti artistiche espresse da "Nothing Is Mine".
Evoluzione e involuzione camminano pari passo nella mente di Kosmos Reversum e ogni sua release ha potuto usufruire di una crescita anche nel guardare indietro senza dover mai snaturare o solamente modificare la natura di base della propria identità Lilyum.
Vi dite in cerca di black metal da far girare nel vostro stereo? Avete ancora la necessità di approfondire il vostro percorso musicale? Perché allora non tenere in adeguata considerazione le odierne proposte nostrane iniziando proprio da "Nothing Is Mine", non ve ne pentirete.

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