lunedì 26 dicembre 2011

INVERTED - Point Of Crossing


Informazioni
Gruppo: Inverted
Titolo: Point Of Crossing
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/cyanidechristdm
Autore: Mourning

Tracklist
1. Disgrace
2. Apotheosis
3. Disbilief
4. Warcult
5. 5.56
6. Enuma Elish
7. Passing Away
8. Pripyat
9. Worm
10. 13.0.0.0.0

DURATA: 36:54

È sempre un piacere poter ascoltare del buon metal made in Italy, se poi ti capita fra le mani un disco di quelli che può lasciare il segno non c'è di meglio.
Il monicker Inverted a molti farà pensare alla band svedese nella quale fra gli altri militarono membri odierni di act quali Pyramido, Insision e Puteraeon, beh, è un'altra storia quella.
Niente freddo scandinavo, qui è il nord sì ma della nostra penisola a regalare emozioni old school, gli Inverted di cui scrivo sono di Treviso e non sono ragazzini alla prima uscita, i musicisti hanno esperienza da vendere dati i trascorsi o la presenza ancora in corso con Chelmno, Near, Beatrik, Imposer, Blasphemia, Wargore.
Cos'è "Point Of Crossing"? Un album che potrebbe aver avuto i natali nel periodo d'oro racchiuso nel lustro che va dal 1988 al 1993, si viene catapultati due decadi indietro con un'ondata malefica e nera che prende il dominio della situazione.
Nomi quali Immolation, Morbid Angel, Incantation ma anche Acheron e in alcuni frangenti la brutalità efferata di alcune soluzioni dei primordi Suffocation s'incastrano in un platter che nei suoi trentasette minuti scarsi regala un devastante affondo fatto di riff sprigionanti un odio continuo inframezzato da assoli decadenti alle volte tendenti al melodico altre a un'esecuzione frenetica, di un drumming che serra i ranghi con sfuriate in velocità sul rullante e allenta la presa per aumentare l'atmosfera già fitta e greve e una voce che vi farà venire in mente più di un signore appartenente alla storica scena a "stelle e strisce", sarà un male? Assolutamente no.
Difficile scegliere una traccia piuttosto che un'altra, si ha a che fare con un monolite talmente dirompente che il passaggio fra una canzone e l'altra può essere scandito esclusivamente da uno scapocciare agitato e dalla conseguente voglia di rimettere su "Point Of Crossing" un altro paio di volte per riprendere dal punto nel quale si è stati interrotti.
La produzione gioca decisamente a favore del combo trevigiano, è distante anni luce dalle fottutissime paccottiglie iperlaccate dell'ultima ora, aggiunge genuinità e valore "reale" alla prestazione strumentale di buonissimo livello dando anche una più che piacevole resa sonora complessiva.
In un mondo metal che sta vivendo un incessante revival nel quale le terre scandinave, con la Svezia sugli scudi, e il panorama americano, che torna a guardarsi indietro pur producendo ancora una valanga di "guano metalcore/emo", sono sugli scudi, l'Italia si difende e lo fa a denti stretti, gli Inverted si candidano seriamente a ritagliarsi un posto d'onore nella scena nostrana.
Consiglio agli appassionati di acquistare "Point Of Crossing", un gioiellino che mi auguro abbia il riscontro che si merita.

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