EXPLOITED - Live And Loud
Informazioni
Gruppo: Exploited
Titolo: Live And Loud
Anno: 1993
Etichetta: Anagram Record
Autore: ticino1
Pettinatura alla irochese, una bocca grande come il massiccio dell'Himalaya, nessuna voglia di lavorare e ora dipendente dalla cassa sociale dello Stato Britannico... ecco la fedina di Wattie, cantante e mente degli Exploited.
Su di lui si può dire qualunque cosa. Bisogna però accettare che la sua visione del punk portò un poco di vento nel movimento, quasi come vi riuscirono i Discharge anni prima.
Gli inizî erano molto standard e noiosi; la violenza si scatenò più tardi. L'essenza di Wattie, delle sue idee e degli Exploited sono contenute in questa raccolta di pezzi live da paura e gravidi di energia!
EXPLOITED BARMY ARMY!
Su di lui si può dire qualunque cosa. Bisogna però accettare che la sua visione del punk portò un poco di vento nel movimento, quasi come vi riuscirono i Discharge anni prima.
Gli inizî erano molto standard e noiosi; la violenza si scatenò più tardi. L'essenza di Wattie, delle sue idee e degli Exploited sono contenute in questa raccolta di pezzi live da paura e gravidi di energia!
EXPLOITED BARMY ARMY!
OFFSPRING - Smash
Informazioni
Gruppo: Offspring
Titolo: Smash
Anno: 1994
Etichetta: Epitaph Records
Autore: Mourning
"Smash" è un album liberatorio, energico e tematicamente "impegnato" e da ai californiani Offspring lo slancio per entrare nella vita di moltissimi teenager dell'epoca (compreso il sottoscritto). La matrice punk, per quanto contestata dagl'integralisti del genere, è viva e si miscela col rock sanguigno. Dexter Holland è un leader perfetto dietro al microfono, carismatico, convincente e non vi è presenza di riempitivi in un disco che vede divenire canzoni come "Gotta Get Away", "Genocide", "Come Out And Play" e "Self Esteem" inni di una gioventù turbolenta ancora influenzata dall'ondata grunge. Il lavoro contiene anche la cover di "Killboy Powerhead" dei Didjits, un piccolo omaggio al movimento anni Ottanta. Per coloro che si sono avvicinati tardi a questa band perdendone gli inizi o sono convinti che lo "schifo" da loro prodotto successivamente a "Ixnay On The Ombre" li identifichi, incrociare "Smash" potrebbe aprirsi un mondo del tutto sconosciuto e decisamente avvincente.
ANNOYING RINGTONE - Hypertone
Informazioni
Gruppo: Annoying Ringtone
Titolo: Hypertone
Anno: 2011
Etichetta: Ultratone Records (netlabel)
Autore: Insanity
Incazzati neri? Voglia di sfogarvi con un po' di sana violenza sonora? I quindici minuti di "Hypertone" potrebbero fare per voi: oltre venti tracce di Speedcore-Extratone che spesso e volentieri si lascia influenzare dal (Cyber)Grind; già titoli quali "Napalm Breath" e "Last Gays Of Humanity" dovrebbero dirvi qualcosa. Si tratta in sostanza di brevi, ma intense sfuriate di batteria elettronica, un costante martellamento ai timpani dell'ascoltatore che ha comunque una certa varietà, in modo da non annoiarlo prima che lo sfogo sia completato. In certi casi a chi è abituato al Metal estremo può servire un tipo di violenza diverso.
ELIO E LE STORIE TESE - Eat The Phikis
Informazioni
Gruppo: Elio E Le Storie Tese
Titolo: Eat The Phikis
Anno: 1996
Etichetta: Aspirine Music
Autore: Akh.
ELIO E LE STORIE TESE - Eat The Phikis
Informazioni
Gruppo: Elio E Le Storie Tese
Titolo: Eat The Phikis
Anno: 1996
Etichetta: Aspirine Music
Autore: Akh.
Elio E Le Storie Tese, lo sappiamo bene, sono una istituzione oramai. Gli ultimi music show con Elio in veste di giudice e le recenti apparizioni in conduzione post Sanremo li hanno portati alla ribalta popolare. L'origine del gruppo però è assai precedente e io citerei "Eat The Phikis" giusto per segnalare come un manipolo di artisti, considerati perlopiù "demenziali", abbia tirato fuori undici brani che vanno a esplorare il vasto mondo della musica ognuno a modo proprio, con una perizia tecnica e un'arte dell'arrangiamento molto al di sopra degli standard del music business, divenendo così una leggenda fra i musicisti e non d'Italia.
Si passa dalla vera hit che li ha lanciati nel mondo del pop, la sanremese "La Terra Dei Cachi", con la quale si piazzarono secondi con molte polemiche, a "Burattino Senza Fichi", passando per la leggendaria "El Pube" (puro godimento!) o la "sdrenante" "Mio Cuggino", senza contare le enormi collaborazioni. "Eat The Phikis" è divenuto un must in casa nostra, come in casa di chissà quanti altri scapestrati italiani, che avranno cantato "Forza Panino!" a squarcia gola...
Il virus Elio E Le Storie Tese era deciso a influenzare, deviare e manipolare le menti dei giovani a forza di pulsioni musicali! Elio? Un genio, un folle... una garanzia, un trionfo!
HAVE A NICE LIFE - Deathconsciousness
Informazioni
Gruppo: Have A Nice Life
Titolo: Deathconsciousness
Anno: 2008
Etichetta: Enemies List Home Recordings
Autore: 7.5-M
Non è più tempo di essere fedeli. Non è nemmeno più tempo di amare. Ma siamo ancora in tempo per ascoltare gli avvertimenti delle voci lontane, di quelle che sembrano venire da chissà quale Connecticut. Siamo in tempo per accorgerci della loro presunta distanza ed effettiva vicinanza. Siamo in tempo per rimanere soli. Rimanere soli col nostro bagaglio culturale occidentale, fatto di rock, di elettronica, di pop, di no-fi, di home recordings. "Deathconsciousness" è tutto questo e molto di più. Da amare, anche se non ne siamo più capaci.
LYNYRD SKYNYRD - Second Helping
Informazioni
Gruppo: Lynyrd Skynyrd
Titolo: Second Helping
Anno: 1974
Etichetta: MCA Records
Autore: Dope Fiend
LYNYRD SKYNYRD - Second Helping
Informazioni
Gruppo: Lynyrd Skynyrd
Titolo: Second Helping
Anno: 1974
Etichetta: MCA Records
Autore: Dope Fiend
1974. Questo fu l'anno che vide l'uscita di "Second Helping", il secondo disco dei Lynyrd Skynyrd, lo stesso che permise al gruppo di iniziare a farsi conoscere in tutto il mondo. Poco conta che le voci di presunte ostilità tra Van Zant e Neil Young fossero fondate o meno, oppure che l'uso da parte del gruppo della famosa bandiera Confederata fosse sintomo di razzismo; inni immortali come "Sweet Home Alabama" e "Call Me The Breeze", uniti a toccanti pezzi fortemente blues del calibro di "I Need You" e "The Needle And The Spoon" e a polverosi episodi intrisi di Rock e atmosfere sudiste come "Don't Ask Me No Questions" e "The Ballad Of Curtis Loew", fanno di "Second Helpiing" un capolavoro immortale. Un'influenza imprescindibile per ogni disco successivo, un'identità fortissima all'interno di una scena musicale mai placida, un monumento da portare in trionfo senza sosta. La storia del Southern Rock passa inequivocabilmente da qui.
...I like drinkin' the best of whiskey and playing in a honkytonk bar...
STAIND - Break The Cycle
Informazioni
Gruppo: Staind
Titolo: Break The Cycle
Anno: 2001
Etichetta: Flip - Elektra
Autore: Fedaykin
In bilico tra l'alternative rock e il nu metal dei lavori precedenti, "Break The Cycle" è storicamente l'album di maggior successo per gli Staind, avendo portato il loro sound in cima alle classifiche di tutto il mondo. La pregevole voce di Aaron Lewis ci conduce attraverso l'esplorazione di tematiche spesso giovanili, ma sempre valide come spunto di riflessione, e pezzi come "Epiphany" e "Outside" sono impossibili da dimenticare per il loro carattere diretto ed emotivo. Ben cinque i singoli estratti dal disco: oltre alle due già citate, le altre tre hit sono "It's Been A While" (al cui ascolto il 90% delle persone reagisce con un "ah, già, loro!"), "Fade" e "For You". Album imprescindibile per i fan del metal alternativo e prodotto godibilissimo per tutti gli altri, il suo pregio maggiore è forse di saper unire una musicalità più pesante a un tipo di testo e carisma che strizzano l'occhio al mondo pop. Unica grande pecca: la scarsa varietà compositiva.
PRODIGY - Invaders Must Die
Informazioni
Gruppo: Prodigy
Titolo: Invaders Must Die
Anno: 2009
Etichetta: Take Me To The Hospital
Autore: Bosj
PRODIGY - Invaders Must Die
Informazioni
Gruppo: Prodigy
Titolo: Invaders Must Die
Anno: 2009
Etichetta: Take Me To The Hospital
Autore: Bosj
Cinque anni dopo quella mezza ciofeca di "Always Outnumbered..." non sapevamo bene che aspettarci dal trio di tamarri per antonomasia, padri dello sdoganamento elettronico a tutti e per tutti. Bene, "Invaders Must Die" è decisamente la conferma che il beat giusto questi Inglesi ce l'hanno nel sangue e nessuno glielo toglierà mai. La prima parte dell'album è infatti una spiegazione dettagliata di come le hit da classifica vadano composte, suonate e registrate, senza preoccuparsi troppo di chi o perché le ascolterà. "Thunder", "Omen", "Warrior's Dance" incalzano, incatenano e non ti lasciano più, tra bassi spessi come un muro e motivetti da macchina (finestrino rigorosamente abbassato). La seconda parte del lavoro invece scema verso soluzioni più anonime, non brutte, ma lontane dai vertici dei primi cinque pezzi. Poco importa però, una manciata di brani bastano a ricordare al mondo chi è che comanda. Questi sono i territori dei Prodigy, tutti gli invasori devono morire.