Informazioni
Gruppo: Funerary Bell
Anno: 2011
Etichetta: Undercover Records
Contatti: www.myspace.com/funerarybell
Autore: ticino1
Tracklist
1. Vision Of The Undead (World)
2. Detachment
3. Cainian Confessions II
4. Circle Within Circle
5. The Ones Without Name
6. Conjuration Of Thy Majesty
7. The Coven Pt. I
8. The Coven Pt. II
DURATA: 39:55
Dalla Finlandia con timore ci raggiungono nuovamente i Funerary Bell, quartetto alquanto oscuro e di cui si conosce molto poco. Sul blog troverete la recensione stesa dal sottoscritto in occasione dell’uscita di "The Second Coming". Quel lavoro era molto affascinante e attaccato ai vecchi maestri del black più lento. Restati fedeli all’Undercover Records tedesca, ci investono con un nuovo lavoro intitolato "The Coven", letteralmente la riunione. Come riunione è molto probabilmente intesa una mistica e rituale.
Aprendo il libercolo, che segue lo stile nero e opaco tipico per la formazione, vedo rappresentate dietro ai testi delle costellazioni. Ho fatica a identificarle… Quella sotto "Cainian Confessions II" pare essere il Leone. Lettori più esperti in tema riusciranno forse in maniera più competente a riconoscerle. Il testo di questa canzone è basato sul conosciuto fatto biblico e lo elabora in un contesto più ampio. Le parole utilizzate nei pezzi si riuniscono generalmente in idee molto filosofiche e occulte.
L’inizio del disco è molto triste, no, pensieroso, e non inonda l’ascoltatore d’entusiasmo. I ritmi sono comunque più decisi e veloci di quelli contenuti in "The Second Coming". Viene veramente voglia di scuotere la testa al loro suono. Come sapete la formazione è finlandese. Sorprendente è dunque il fatto di scoprire tocchi ellenici nelle composizioni. "Detachment" potrebbe tranquillamente essere una canzone dei Varathron. Parti veramente pesanti si alternano a passaggi veloci ma non "mitragliati". A tratti mi si rivelano riffs molto tradizionali e classici.
Insomma, mentre il CD precedente, anche se non molto originale, mi trascinò, questo mi soddisfa meno. Trovo troppe parti prive d’idee proprie. Non voglio con quest’affermazione etichettare il tutto come da cestinare. Il prodotto offerto da questo quartetto finlandese è onesto, fa scuotere la testa ma, giudicando soggettivamente, manca un poco di spirito proprio e di ruvidità per renderlo più interessante.
Consiglio di darvi un ascolto decente prima dell’acquisto.