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lunedì 20 giugno 2011SIGNVM: KARG - Chöre Aus Dem Schlund Der ZeitInformazioni Gruppo: Signvm: Karg Anno: 2011 Etichetta: Fog Of The Apocalypse Contatti: www.myspace.com/signumkarg Autore: Mourning Tracklist 1. Orkanes Stille 2. Gräbermoor 3. Steinerne Erhabenheit 4. Flammenhymne DURATA: 41:56 Grezzo, roccioso, divinamente maligno senza aggiungere nulla al panorama black, basterebbe questo per descrivere ciò che i tedeschi Signum: Karg, formazione a cui aderiscono membri di Kratein e Atras Cineris giunta al debutto in questo 2011 con "Chöre Aus Dem Schlund Der Zeit", ci spiattellano in poco più di quaranta minuti di black metal che combina la scuola norvegese e quella svedese. E' notevole il modo in cui con quattro tracce di lunga durata riescano a non complicarsi la vita, nè a creare fasi di stallo che discostino l'attenzione dell'ascoltatore, le dissonanze, i cambi di ritmi che flettono il corpo delle composizioni dilatandole, rendendole più severe o arrembanti assecondando l'umore frequentemente instabile, aggiungono quel pizzico di pepe che le fa fluire con una più che discreta naturalezza. L'opener "Orkanes Stille" sembra porsi come una canzone preparatoria, il suo mantenersi su toni neri ma supportati da una ritmica che quasi mai oltrepassa andature cadenzate viene sostituito dal tempestoso ed epico avanzare di "Grabermoor", la suspence dei minuti iniziali conditi da arpeggi e tremolo è stata cancellata da un battere furente in cui la voce pulita si ritaglia brevi ma precisi spazi in cui interagire. La parte conclusiva del secondo brano, con il mollare un po' la presa dando spago al comparto atmosferico e il risollevarsi dell'andatura sino allo spegnersi della traccia, ci condurrà all'entrata della successiva "Steinerne Erhabenheit" il cui flusso maligno e l'approccio melodico mi hanno riportato alla mente alcune soluzioni usate dagli Obtained Enslavement, le note si tingono ancor più di scuro, la pressione della decadenza espressa sino a quell'attimo acquista una consistenza più solida. Con "Flammenhymne" è come se i Signum: Karg ci offrissero in unica botta la summa del sound proposto, le varianti interpretate nei tre brani che la precedono vengono assorbite, si rifà vivo pure il cantato in clean che ha come pecca (e vale anche per gli inserimenti in "Grabermoor") di essere flebile, se la sensazione di voler incidere immettendo un sentore epico nel fluire di "Chöre Aus Dem Schlund Der Zeit" è più che indovinato, come valore da aggiungere a una musica che è dura e spigolosa, l'esprimerlo con una linea vocale quasi poco convinta ne annulla l'effetto ed è un peccato. Quello che mi piace del platter è il presentarsi senza mezzi termini, "sono così o mi ami, o mi odi" che in maniera credibile e caparbia getta le carte in tavola mostrando il proprio gioco sin da subito, sanno sicuramente d'esser derivativi ma una formazione che già all'esordio è capace di fornire una prestazione di più che discreta qualità come "Chöre Aus Dem Schlund Der Zeit" può soltanto far piacere alle orecchie degli incalliti e famelici ascoltatori di black classico. In un prossimo futuro correggendo qualche piccola svista e attivandosi almeno per tentare di distaccarsi da un songwriting in qualche passaggio sin troppo canonico porterebbero a galla i reali valori dei Signum: Karg, teneteli d'occhio, una gradita sorpresa potrebbe venir fuori proprio da loro. |
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