lunedì 27 giugno 2011

SACRARIO - Stigma Of Delusion


Informazioni
Gruppo: Sacrario
Anno: 2010
Etichetta: Voice Music
Contatti: www.myspace.com/sacrariobr
Autore: Mourning

Tracklist
1. Stigma Of Delusion
2. Reborn In Chaos
3. From The Ashes We Rise
4. Covenant
5. God Against God
6. Infernal Paranoia
7. Insane Meaning
8. Deliverance
9. Frozen Dusk
10. Back for Blood
11. Euthanasia
12. Trauma

DURATA: 55:20

Il panorama thrash carioca è ricco di formazioni che hanno una storia quasi ventennale eppure arrivano a noi con prove full solo nell'ultimo lustro, è il caso anche dei Sacrario.
La band è in giro dal 1992 e dopo un filotto di tre demo negli anni Novanta è andata in letargo sino al 2007, anno in cui è avvenuta la rinascita e han dato alle stampe il primo album "Catastrophic Eyes", ancora un demo "Frozen Dusk" nel 2009 e sul finire del successivo 2010 viene rilasciato il secondo capitolo intitolato "Stigma Of Delusion".
Cinquanta minuti di musica old school oriented e non poteva essere altrimenti, difficile non tirare in ballo nomi di gente quali Slayer, Kreator, Sodom, early Sepultura, è quindi chiaro che la voglia di pestare e affondare il colpo non manchi al quartetto che vede Fabio Webber nel ruolo di chitarra e voce, Ricardo Lemos alla chitarra, Gustavo Stuepp a coprire le linee di basso e Everson Krentz a martellare dietro le pelli.
E' un platter livellato, si percepisce l'assenza di tracce guida, è un monolitico assalto che possiede degli spunti degni di nota, vedasi la violenza gretta e smisurata di "From The Ashes We Rise", il riffing efficace coadiuvato da una prestazione ritmica avvincente di "Infernal Paranoia", le dissonanze isteriche e il solo che fanno da ingresso alla successiva "Insane Meaning", tutte piccole note che permettono a "Stigma Of Delusion" di trovare spazio fra gli "on air" senza troppi problemi.
C'è anche da dire che sia strumentalmente che compositivamente i Sacrario si dimostrano ben più preparati e inquadrati di loro colleghi forse gettati allo sbaraglio dalla voglia di proporre thrash old school fornendo platter frequentemente sufficienti e nulla più.
Gli ingranaggi girano alla perfezione, così come le dinamiche dei cambi di tempo, gli inserimenti degli assoli e l'uso della voce, unico punto dove forse si potrebbe muovere obiezione per una omogeneità delle linee che viene a galla sulla lunga distanza ma che in fin dei conti non ne affievolisce la caparbia e ruggente esibizione.
Spalleggiati da una produzione che garantisce una resa del sound più che discreta, i Sacrario portano in casa vostra un disco dello stile che ne possiede pure lo spirito e che quindi mi sento di consigliare a chiunque abbia voglia di farsi una sana e liberatoria scorazzata di testa.

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