lunedì 27 giugno 2011

TOMBS - Path Of Totality

Informazioni
Gruppo: Tombs
Anno: 2011
Etichetta: Relapse Records
Contatti: www.facebook.com/TombsBklyn
Autore: Bosj

Tracklist
1. Black Hole Of Summer
2. To Cross The Land
3. Constellations
4. Bloodletters
5. Path Of Totality
6. Vermillion
7. Passageways
8. Silent World
9. Cold Dark Eyes
10. Black Heaven
11. Red Shadows
12. Angel Of Destruction

DURATA: 57:30

Per chi non li conoscesse, i Tombs sono un three-piece newyorkese, nella fattispecie di Brooklyn, dedito ad una particolare e personale reinterpretazione dei canoni sludge. Tradizionalmente, trattasi di genere figlio di certi suoni ariosi ed atmosferici, per quanto graffianti facilmente associabili a vasti spazi aperti, riempiti solo da respiri di chitarre lisergiche; in questo caso, niente di più lontano dalla verità. La Grande Mela è prepotente, e giocoforza condiziona i tre musicisti nelle loro composizioni. Le atmosfere nebbiose, sature ed irrespirabili di New York trovano spazio in questo "Path Of Totality", nelle sue linee serrate, claustrofobiche.
Immaginate i Cult Of Luna, senza le loro tipiche aperture a spezzare un po' i ritmi più sostenuti, con una batteria tremendamente più veloce, un utilizzo della voce estremamente più rarefatto e una violenza generale almeno dieci volte superiore. Il risultato non può che essere di lenta, lentissima assimilazione.
Questo secondo lavoro sulla lunga distanza infatti, per quanto super pubblicizzato dalla Relapse e dal gruppo stesso su Facebook, Myspace, Bandcamp e chi più ne ha più ne metta, risente fondamentalmente di un grosso problema: l'eccessiva durata. Un disco con queste coordinate, seppur pregevole, rischia di stufare prima della fine, nel momento in cui i dodici brani hanno una durata media di cinque minuti l'uno e in alcuno di essi la proposta viene variata, nemmeno in minima parte.
La differenziazione di stili vocali tra il pulito e lo sporco, con qualche sovraincisione qua e là e qualche cambio di tempo non bastano a far digerire un album che diversamente, fosse stato un quarto d'ora più breve, comunicherebbe un'urgenza di gran lunga maggiore.
E' invece un innegabile punto a favore la produzione, volutamente fumosa e poco definita, che fa risaltare il mood cupo e paludoso delle registrazioni.
Fa piacere, in ultimo, che le etichette spingano i propri gruppi e credano fermamente in questi, ma un testo di presentazione (che, peraltro, è SEMPRE lo stesso, sul sito della label, sulle diverse pagine del gruppo, nella copia promozionale, manco fosse il nuovo slogan della Coca-Cola) come "...with Path of Totality, TOMBS has come into their own as one of the finest heavy bands in the world." spara decisamente alto per un disco che, nella sua onestà, è sicuramente valido, ma lontano dal capolavoro.
Non voglio essere frainteso: "Path Of Totality" un ascolto lo merita, ma è giusto che sappiate a cosa andate incontro.

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