lunedì 13 giugno 2011

SAMAEL - Lux Mundi


Informazioni
Gruppo: Samael
Anno: 2011
Etichetta: Nuclear Blast
Contatti: www.myspace.com/samael - www.samael.info/Above/index.html
Autore: Akh.

Tracklist
1. Luxferre
2. Let My People Be!
3. Of War
4. Antigod
5. For a Thousand Years
6. The Shadow Of The Sword
7. In The Deep
8. Mother Night
9. Pagan Trance
10. In Gold We Trust
11. Soul Invictus
12. The Truth Is Marching On

DURATA: 49:05

Chi non conosce oramai gli svizzeri Samael, sono ben lontani i tempi in cui esordivano per una sconosciuta etichettina francese demolendo il mondo con "Worship Him", un Black Metal nerissimo e pesante come le porte dell'Inferno; i nostri sono cambiati, evoluti, forse cresciuti, nonostante i loro primi quattro lavori vadano considerati senza preamboli dei veri e propri gioielli di quest'arte e senza nasconderlo vi dico che ne sono tuttora completamente irretito.
Con il nuovo "Lux Mundi" gli elvetici tornano a sonorita' piu' in linea con il loro monicker, perche' dove "Above" aveva cercato di differenziarsi, per velocita', melodie (a tratti svedeseggianti) ed arrangiamenti, dall'altra parte aveva snaturato, oramai l'indistinguibile matrice del combo, anche se va detto che certi esperimenti vengono ritentati (stavolta con enorme successo) in "The Truth Is Marching On" che diviene una bella mazzata nei denti.
L.M. è in tutto e per tutto un album dei Samael, forse l'album per produzione, piu' violento e d'impatto che abbiano mai realizzato; tornando a suonare con pennate tritaossa ed arrangiamenti dal sapore fortemente indirizzato verso la musica classica, come evidenziato in "Sol Invictus" e in tutto il cd.
Se da una parte si incomincia con il piede sbagliato, "Luxferre" sembra un brano di recupero del leggendario "Passage", man mano che i pezzi si manifestano ci si accorge di come ci siano finalmente nuove melodie, nuove frontiere da esaminare, il riffing è spesso sorprendente per la brutalita' e per alcune variazioni oramai classiche del gruppo, dandomi l'impressione che i Samael finalmente possano imboccare la strada giusta per recuperare lo smalto migliore (che diciamocelo in alcuni casi aveva veramente deluso).
Come gia' detto non è tutto oro cio' che luccica, spesso si odono giri gia' percepiti o arrangimenti gia' vissuti, ma stavolta va indubbiamente visto il bicchiere mezzo pieno, perche' per un gruppo di questo calibro, sempre in bilico fra vari generi commerciabili, è facile perdersi e non ritrovare la strada o la via d'uscita; quindi se "Let My People Be!" ha reminiscenze gia' sentite, cerco di cogliere invece il lato nuovo del brano esaltandomi per i suoni decisamente pestati e la voglia di dimostrare al mondo che questo demone ha ancora molto da dimostrare e "Of War" e "For A Thousand Years" sono qui a dircelo chiaramente.
Generalmente gli amanti dei Samael piu' picchiati ed industrializzati troveranno di che gioire, ma rimangono anche alcune venature piu' Dark come in "The Shadow Of The Sword" che potrebbe essere uno degli esempi migliori presi in "Eternal"; la produzione è ricca, gli strumenti precisi e tutti ben in evidenza, mirando a creare una linea di bassi notevoli, le cui vibrazioni permeano il corpo e la mente in un tutt'uno.
La caratteristica di questo gruppo di creare linee musicali congeniali ma ben identificabili fin da subito rimane inalterata, degno esempio è la godibile "In The Deep"; c'è tempo anche per la sorprendente e riflessiva "Mother Night" che alterna visioni arpeggiate quasi rock ad una ritmica grave, su cui la voce di Vorph diviene piu' teatrale e recitata, a tratti piu' cantata.
Altra menzione la terrei per le conclusive tracce in cui il percorso di chiara matrice tradizionale è piu' che evidente, il che ci chiarisce ulteriormente il cambiamento e il percorso interiore che hanno realizzato in questi lunghi lustri Xy e Vorph.
Inutile dire che ascoltando e riascolatando questo lavoro, ti entri dentro con la medisima forza che ebbe "Reign Of Light", ma in versione piu' estremizzata, come se quest'ultimo e "Passage fossero stati miscelati assieme e resi piu' potenti, con nuove linee d'azione, con il risultato di trovarsi ad alzare il volume per godere di tanta energia e scapocciare come ai bei tempi.
Questo "Lux Mundi" quindi è un album che ha due facce, se da una parte troviamo tracce inedite stilisticamente che rinnovano le energie, dall'altra parte troviamo pezzi come "Luxferre" che hanno poco da dire, ma generalmente è un buon disco che ha molti spunti vincenti e che puo' portare i Samael a guardare con ottime prospettive il nuovo corso musicale.
Stavolta pollice levato per i miei adorati Samael!

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