lunedì 27 giugno 2011

KYPCK - Ниже


Informazioni
Gruppo: KYPCK
Anno: 2011
Etichetta: Yellow House
Contatti: www.myspace.com/kypck
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Гифарус
2. После
3. Аллея Сталина
4. Чужой
5. Фелица
6. Разрыв
7. Бурлаки На Волге
8. Бардак
9. Товарищам
10. Вальс Смерти

DURATA: 57:16

Chi si diletta nel seguire, magari anche non costantemente, il Doom avrà sicuramente incrociato sul proprio percorso i KYPCK. Questo quartetto finnico, nel 2008, si era presentato sulla scena con il debutto "Cherno", un disco davvero ottimo che lasciava nutrire buonissime speranze per il futuro della band.
Ecco che il 2011 ci consegna nelle mani anche il secondo parto della formazione di Tampere, "Ниже".
Sono rimasti i titoli in cirillico ed è rimasta la passione dei musicisti per le vicende sovietiche, cosa che porta anche il cantato in lingua russa.
Sembra quindi logico aspettarsi una continuazione del disco precedente; mi fiondo all'ascolto e ciò che alla fine penso è: "fanculo, un altro gruppo che si è immediatamente ammosciato. Torno ad ascoltarmi "I Compagni Di Baal", quello sì che è un vero discone".
Qualcosa però mi dice che sto saltando a conclusioni affrettate, quindi con la dovuta calma e i dovuti tempi riascolto più volte l'album.
Ciò che pian piano si rivela è una maggiore cripticità generale rispetto a "Cherno", con il proseguire degli ascolti "Ниже" cresce sempre più ed ora posso tranquillamente affermare che è un buonissimo lavoro ma che richiede pazienza.
La superiore dose di "accessibilità" inserita nel songwriting è lo scoglio contro cui si infrange la concentrazione ai primi ascolti. E' soltanto dopo più passaggi nello stereo che si può cogliere pienamente il velato alone malinconico che il maggiore uso delle melodie stende al di sopra dell'incedere pesante e quasi pachidermico di "После" (nonostante un refrain davvero un po' ruffiano), "Аллея Сталина" e "Разрыв".
Oltre alla monoliticità del riffing, ciò che aveva reso "Cherno" un gran disco era in buona parte l'enorme capacità di creare un mood fitto e opprimente. Nemmeno il nuovo "Ниже" si lascia mancare questa componente; l'unica differenza è che stavolta le atmosfere ricreate sono più grigie, nebbiose e quasi sfocate ma vengono delineate in maniera sapiente dai riff, dagli arpeggi e dalla struttura generale di tracce come "Чужой" e "Бурлаки На Волге".
D'altro canto le parti più "sfacciatamente" dolciastre presenti in "Фелица" e "Бардак" sono un retaggio indubbio derivante dai Paradise Lost post-"Gothic" e dai Sentenced (non è certo un caso che il chitarrista dei KYPCK sia il signor Sami Lopakka).
Una parte molto importante viene recitata dalla produzione che evidenzia in maniera ottima una batteria veramente efficace nel tenere tempi lenti, senza rinunciare alla potenza, e una voce evocativa che in alcune parti veicola anche una punta di astiosa acidità.
Se, come il sottoscritto, amate il debutto della band, quindi, potreste non riuscire immediatamente a entrare in contatto con "Ниже", ma qualche giro in più nello stereo potrebbe farvi ricredere.
In attesa di un terzo full che decreti in maniera definitiva il valore reale dei KYPCK, io sono sicuro che mi farò ancora parecchie scorpacciate di questo disco.
E voi?

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