lunedì 6 giugno 2011

ILSA - Tutti I Colori Del Buio


Informazioni
Gruppo: Ilsa
Anno: 2011
Etichetta: Dark Descent Records
Contatti: www.myspace.com/ilsadc
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Blood Rituals
2. 120 Days
3. The Butcher's Castle
4. Frostthrower
5. Blue Moon Haze
6. Primrose Paths
7. Traphouse
8. No-Man's Land
9. Roving Blade

DURATA: 39:28

Gli Ilsa sono un gruppo statunitense, provenienti per la precisione dallo stato di Washington, che arrivano al traguardo del secondo full, "Tutti I Colori Del Buio".
Il titolo sembrerebbe con tutta probabilità ispirato all'omonima pellicola del 1972 del nostrano regista Sergio Martino.
La formazione si muove in territori sonori assolutamente oscuri ed aggressivi, più volte mi sono ritrovato ad associarli ai Coffins bagnati in un'abbondante dose di Crust Punk, ma vi sono anche influenze provenienti da formazioni quali EyeHateGod, primi Entombed e Hooded Menace (non è certo un caso la recente realizzazione di uno split tra i due gruppi).
La base è un Death con forti inflessioni Doom, ecco dunque che ci troviamo sparate nei padiglioni auricolari tracce come "Blood Rituals", "120 Days", "Frostthrower" e "No-Man's Land" in cui l'impressione è che Asphyx, Bolt Thrower, Aus-Rotten e Amebix si siano uniti per creare dei veri e propri buchi neri, ricolmi di fetore di morte, che risucchiano inesorabilmente i neuroni dell'ascoltatore.
Sono senza limiti l'aggressività incazzata e il velenoso marciume con cui gli Ilsa portano avanti la propria opera di distruzione; pezzi del calibro di "The Butcher's Castle" (in cui emergono straripanti e prepotenti assalti D-Beat) e della lunga "Blue Moon Haze" (con il suo oscurissimo e deviato arpeggio iniziale) non sono altro che riusciti tentativi per minare le fondamenta della sanità mentale di chi porge orecchio a tale devastazione sonora.
Le chitarre sfoderano un riffing blasfemo e fangoso sorretto da un basso in assetto da guerra e da pattern di batteria ben calibrati e inseriti ottimamente. La voce di Orion è aspra e grezza quanto basta e ricorda appunto quelle dei primi gruppi Crust nominati in precedenza.
"Tutti I Colori Del Buio" è un album assolutamente ottimo ma non certo adatto ai palati raffinati, è una devastante mitragliata di violenza oscura e marcia che potrà fare la gioia di tanti (come il sottoscritto).
L'ascolto e l'acquisto sono quindi caldamente raccomandati a chi si diletta nei generi musicali tirati in ballo, ma gli amanti del "piri-piri" difficilmente potranno apprezzare; con buona pace di noi che amiamo farci sventrare i timpani da proposte di questo tipo.

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