lunedì 27 giugno 2011

RAW - Raw


Informazioni
Gruppo: Raw
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/rawmoozik
Autore: Fedaykin

Tracklist
1. Dig More
2. Decide
3. Oligarchy
4. Rats
5. A Rust Ballad
6. Life

DURATA: 26:24

Nati nel 2009, i Raw, quartetto capitolino dedito ad uno stile musicale in bilico tra rock, metal e crossover, ci danno un assaggio di ciò che sanno fare in questa mezz’ora scarsa di EP chiamato semplicemente “Raw”, rilasciato nel 2010 dopo che, a detta loro, le sei tracce presenti avevano già subito numerose variazioni e ri-registrazioni.
Sin dal pezzo di apertura, il proposito che i quattro romani si sono posti nel comporre questo disco viene alla luce in modo piuttosto chiaro: divertirsi e divertire con una musica lineare e diretta, senza tanti fronzoli, che richiama spesso e volentieri certe sonorità crossover, punk e nu-metal, soprattutto nel cantato, ma che nel riffing e nella ritmica non dimentica mai una lunga tradizione rock ed heavy che pone le sue radici nei lontani anni ’70. La parola d’ordine qui è groove: le chitarre e il basso, rispettivamente di David e Diego, disegnano delle trame semplici e godibili, accompagnate dal preciso Zippo dietro le pelli, mentre la voce di Giuseppe, nei suoi alti e bassi, ha sempre un impatto potente ed aggressivo; si può senz’altro dire che tra i componenti del gruppo ci sia una certa alchimia, e tecnicamente la realizzazione del disco è ottima, soprattutto sul lato ritmico e chitarristico.
Volendo analizzare il disco in modo più dettagliato, si notano delle variazioni stilistiche interessanti tra un pezzo e l’altro: i primi tre, tra cui forse “Oligarchy” rappresenta il picco qualitativo, contengono più o meno gli stessi ingredienti di cui si è parlato fin qui, ma in “Decide” è particolare la scelta di costruire la linea vocale insieme a quella di chitarra, fino ad arrivare ad uno sfogo finale che è uno dei momenti più belli e coinvolgenti del disco; “Rats” invece è decisamente più crossover, e nel cantato quasi rappato mi ricorda vagamente certi System Of A Down; personalmente lo trovo il punto più debole del platter, ma non nego che sia anche una questione di gusti. “A Rust Ballad” è, come dice il titolo stesso, una splendida lenta, in cui il singer, a mio avviso, da davvero il meglio di sè; i suoni metallici dipingono uno sfondo malinconico e "rugginoso" al punto giusto, ed è grande l'emotività che ci arriva sia dal microfono che dall'assolo finale, a tratti quasi blues; la conclusiva “Life” è forse il pezzo più aggressivo del disco, e ritorna alle sonorità viste nei primi pezzi, seppur ancora una volta con una linea vocale ispirata fortemente al crossover.
Devo ammettere che l’EP mi ha messo un po’ in crisi, nel momento in cui ho riflettuto sul giudizio da trasmettere in questa sede. Da una parte, noto che non è affatto esente da difetti; musicalmente, talvolta sembra non essere nè carne nè pesce, e si fatica un po’ a capire dove i Raw vogliano arrivare; la parte strumentale è ok, come detto, ma la voce, oltre a non avere una pronuncia perfetta dell’inglese (ma va detto che si nota solo raramente) a volte subisce delle fasi un po’ calanti, che danno un effetto quasi punk a certe sessioni, soprattutto dove è presente il doppio cantato, quando in altri momenti sembra invece quasi sprecata per la sua innata potenza e per l’intonazione perfetta che Giuseppe riesce a darle nelle fasi più “strillate”; la produzione è perfettamente adeguata al sound che il gruppo vuole raggiungere, ma anche qui, se i nostri fossero riusciti a conferirle un effetto più moderno e preciso il disco ne avrebbe senz’altro guadagnato in carisma.
Dall’altra parte, però, non posso fare a meno di riconoscere che il demo è tremendamente trascinante, la testa si muove da sola fin dalle prime note, e dopo già due o tre ascolti i pezzi restano facilmente impressi nella memoria; insomma i romani hanno dato vita ad un prodotto che può essere discutibile sotto certi aspetti, ma che è innegabilmente divertente e stracarico di groove, obbiettivo in cui band ben più blasonate di loro falliscono clamorosamente.
Sono insomma fermamente convinto che i Raw abbiano i mezzi e le idee per fare molto bene, in futuro: se riusciranno a mantenere la loro carica emotiva migliorando alcuni lati tecnici e compositivi, sono sicuro che rilasceranno dei lavori molto interessanti. Restiamo sintonizzati!

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