lunedì 19 settembre 2011

KAKTUS PROJECT - Superstition


Informazioni
Gruppo: Kaktus Project
Titolo: Superstition
Anno: 2011
Provenienza: Francia
Etichetta: Metalodic
Contatti: www.myspace.com/kaktusproject
Autore: Mourning

Tracklist
1. Farewell
2. Superstition
3. Above The Flame
4. Tonight
5. Possession
6. The Sadness
7. Dark Room
8. Alone In The Dark
9. Cold In The Night
10. I'm Living In My Death
11. My Tears
12. Resurrection
13. Bohemian Rhapsody (bonus track)

DURATA: 55:26

Dietro il monicker Kaktus Project si cela la mente del chitarrista Sylvain Rouviere, con "Superstition" l'artista si diletta in una prestazione di base heavy/power che si destreggia egregiamente attingendo dai lidi melodici e classici, sfruttando in maniera piacevole frangenti più easy-listening e hard-rockeggianti facendo sì che il platter abbia una fruibilità alta grazie alla discreta varietà della proposta e alla scelta di compagni d'avventura spesso indovinati.
La lista dei guest per lunghezza ricorda quella di metal opere firmate Avantasia e Soulspell, troviamo fra gli altri singer del calibro di Oliver Hartmann, Mike Di Meo e la bella oltre che brava Amanda Sommerville, il chitarrista Matthieu G. Plana e il tastierista Oliver Palotai a supportare una tracklist che con destrezza e un sali-scendi emotivo probabilmente evitabile nello spezzare in maniera troppo netta i ritmi si lascia ascoltare con piacere.
E' evidente che il francese punti soprattutto su brani che sappiano combinare una movenza andante, come potremo riscontrare nella titletrack, "Above The Flame", "Possession", con un passo più felpato e seducente vedasi "The Sadness", "Dark Room" o le ballate in cui appare la voce femminile e intrigante di Amanda "Tonight" e "My Tears".
"Superstition" di per sè offre una prova che fra ritornelli piacevoli, tecnicamente apprezzabili divagazioni solistiche e un'armonia di base fra l'operato del mastermind e i suoi ospiti da come risultante un album che pur non avendo picchi memorabili, inserito nello stereo permette di passare un'ora in compagnia di buona musica.
Discorso a parte va fatto per uno dei pezzi più conosciuti dei Queen, "Bohemian Rhapsody", coverizzato ma che onestamente pur non essendo malaccio, è difficile da valutare al solo pensiero di fare una sorta di confronto con l'originale, lo si prenda per ciò ch'è e via.
Il progetto ha piantato le basi, starà a Sylvain farci vedere di quale pasta è fatto davvero, per ora "Superstition" rimane inglobato in quel limbo che racchiude i tantissimi lavori dalle buone potenzialità ma privi ancora di una forma definitiva, crescerà col numero dei giri nel lettore, se quindi amate il genere date a quest'album una chance.

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