lunedì 12 settembre 2011

KRAMPUS - Shadow Of Our Time


Informazioni
Gruppo: Krampus
Titolo: Shadow Of Our Time
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/krampusfolk
Autore: Mourning

Tracklist
1. Echoes From The Ancients
2. Shadows Of Our Time
3. Tears Of Stone
4. The Rocks Of Verden
5. Witches' Lullaby
6. Howl
7. Wooden Memories

DURATA: 25:36

I Krampus sono una giovane realtà nostrana nata nel 2009, dopo un inizio orientato a proporre unicamente sonorità di stampo folk hanno virato importando all'interno del sound una matrice death-melodica divenuta base prominente.
In seguito alla produzione di un demo omonimo nel 2010 e con l'ep "Shadow Of Our Time", rilasciato ancora una volta sottoforma di autoproduzione, che vengono fuori prepotentemente.
La band ricorda in più fraseggi i ben più noti Eluveitie ed è quasi innegabile che l'ascolto delle sette tracce contenute nel mini-platter, della durata di poco superiore ai venticinque minuti, evochi in più di un'occasione ricordi anche di altre realtà, penso a esempio a brani come "Tears Of Stone" che fra le righe fa percepire una presenza dei Dark Tranquillity tutt'altro che celata e la successiva "The Rocks Of Verden" che la rimarca.
Certo i pezzi sono stati curati e adornati sapientemente con l'uso della strumentazione classica dell'ambientazione folk, Matteo Sisti in tal senso ha svolto il suo compito con minuzia e operando scelte oculate, belli anche gl'intarsi di violino a cura di Marika presente, anche in sede vocale con il clean nella prima delle due tracce sinora citate.
Proprio il comparto vocale è una delle armi più affilate dei Krampus, hanno infatti nell'ugola di Filippo Giannotti un growl/screamer efficacissimo.
L'assalto a spron battuto, incalzante e mistificato dalle atmosfere notturne di "Witches' Lullaby" e una "Wooden Memories" che non presenta altro se non un rimescolamento delle stesse soluzioni usate trovano il modo di farsi apprezzare, l'unico "passo falso", se così lo si può definire, è "Howl" che pur destreggiandosi all'interno del recinto stilistico non arriva mai dove vuole.
"Shadow Of Our Time" non è esclusivamente valutabile in positivo per la musica, è un album che tenuto fra le mani, se non fossi a conoscenza del fatto che i ragazzi sono senza un contratto, avrei pensato fosse stato rilasciato da una label "importante", è graficamente curato e rifinito.
L'impatto esterno è il primo passo comunque per attrarre un papabile acquirente e anche per quanto concerne l'operato dietro il mixer, seppur le sbavature in qualche frangente vengano lievemente a galla, il suono risulta comunque essere ben definito sia prendendo a caso il singolo strumento, sia nell'esposizione corale: cosa pretendere di più?
Ciò che in effetti è carente in un songwriting così avanti e solido che può ancora crescere dal punto di vista delle dinamiche è quell'impronta personale che possa dare ai Krampus un marchio proprio, una forma distintiva che permetta a chi ascolta di discernere il loro nome da quello degli svizzeri più in su tirati in causa.
Ok, è un dettaglio ma tenete conto che una prestazione come questa acquisterebbe un valore nettamente superiore con una semplice svolta legata a quel fattore, dato che le basi ci sono ed ormai hanno radici ben piantate, non ci resta che attendere arrivi anch'essa, per ora non mi resta che consigliarne l'ascolto e sperare in un full-lenght che spazzi via qualsiasi dubbio sulle possibilità di questi ragazzi, in bocca al lupo!

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute