lunedì 17 ottobre 2011

ASYLIUM - An Architecture Of Human Desolation


Informazioni
Gruppo: Asylium
Titolo: An Architecture Of Human Desolation
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Necrotic Records
Contatti: www.myspace.com/asylium
Autore: Mourning

Tracklist
1. With Tyrants In Chaos
2. An Eternity Of Human Decay
3. Kingdom Come
4. Awaken Isolation
5. Bloodsoiled World
6. Poems Of Cold
7. Cancelled Creations Reconstructed
8. God Dethroned
9. Intellectual Breed
10. Wraith
11. Prespawned Holocaust

DURATA: 36:20

Gli Asylium si son presi il loro tempo, la formazione svedese nata nel 2003 ha sfornato tre demo ("Asylium", "Liberate Vosmet Ex Inferis", "An Eternity Of Human Decay"), ha fatto passare un altro lustro, dato che l'ultimo risaliva al 2006, prima di rilasciare il debutto ufficiale in questo 2011 con "An Architecture Of Human Desolation".
Decisamente più brutale e tecnicamente un passo avanti rispetto a molti dei loro colleghi dell'ultima orda death metal incentrata sulla rievocazione dell'old school sound nazionale, il quartetto di Kolswa propone una serie di brani che fanno della potenza e dell'impatto frontale una componente fondamentale quanto fruttuosa in termini di risultato.
La chitarra di Fredrik Lundell affetta con severità e persistenza, il riffing è abbastanza vario e spesso, possiede una discreta dose di melodie malevole che s'innestano al di sopra della sezione ritmica composta da Joel Axelsson alla batteria e Mikaela Åkesson al basso i quali propongono basi che premono spesso e volentieri sul tasto dell'acceleratore, con la seconda che meriterebbe più spazio all'interno del mix, la cassa infatti macina e finisce in più di un caso per tirarla sotto, peccato.
E' un triturare continuo che sin dall'opener "With Tyrants In Chaos" schiarisce le idee all'ascoltatore, tempi morti e pause di riflessione non fanno parte della mentalità arrembante del combo scandinavo, certe inflessioni al limite col black/death intensificano il violento e perpetuo pestare, "An Eternity Of Human Decay" e "Kingdom Come" per la velocità con cui esprimono melodia e velocità potrebbero essere un connubio fra Defleshed e Dissection con il cantato growl, pesante come un mattone e scuro anche nei momenti nei quali assume una forma semi-scream di Andreas Runfors che si pone al di sopra con rabbia e malevolenza.
Il punto è che di nomi ve ne verranno in mente tanti ascoltando "An Architecture Of Human Desolation", il disco si muove all'interno della branca estrema del death, un album che arriva in più di un'occasione ai confini con il black-oriented, che sfrutta soluzioni brutalmente classiche del panorama americano, si percepiscono echi di gente come i Suffocation in "Awaken Isolation" e non solo, conferma altresì la propria provenienza europea nei momenti in cui la sei corde affila le armonie, cosa riscontrabile nella successiva "Bloodsoiled World".
Calibrano rasoiate zanzarose a ritmo "motosega" degne dei Vomitory alternandole a fraseggi ridondanti e ossessivi da "sturbo" brutallico infilando una serie di pezzi smontacranio come "Poems Of Cold", "God Dethroned", "Wraith" che non sfigurano di certo dinanzi a tante canzoni prodotte da band sotto etichette quali Unique Leader Sevared Records ma che hanno a proprio vantaggio il fatto di possedere una produzione naturale e vivida che ne aumenta la minacciosità, meno pompaggio artificiale, più sostanza.
Tirando le somme gli Asylium portano a casa la pagnotta lasciandoci in dono un dischetto di quelli che ti vien voglia di metter su, "An Architecture Of Human Desolation" è liberatorio, una spazzata di campo, un bell'urlo dopo una giornata di rotture di palle, è ciò che ci vuole per entrare in contatto con quella parte di ognuno di noi che ha voglia di abbandonare per una buona mezzora i pensieri che c'attanagliano.
Può essere utile un album così? Ovvio che sì, infilatelo nello stereo, alzate il volume e lasciate che i vostri vicini vi mandino a quel paese, ne sarete anche soddisfatti.

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