lunedì 10 ottobre 2011

THE WOUNDED KINGS - In The Chapel Of The Black Hand


Informazioni
Gruppo: The Wounded Kings
Titolo: In The Chapel Of The Black Hand
Anno: 2011
Provenienza: Inghilterra
Etichetta: I Hate Records
Contatti: www.myspace.com/thewoundedkings2
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Cult Of Souls
2. Gates Of Oblivion
3. Return Of The Sorcerer
4. In The Chapel Of The Black Hand

DURATA: 41:10

Steve Mills è un fottutissimo genio. La capoccia che sta dietro al progetto The Wounded Kings, dopo aver completamente rinnovato la line-up nell'ultimo anno, aver diviso le strade con il compagno d'avventura storico George Birch, si ripresenta a soli dodici mesi di distanza dall'uscita di quel capolavoro che è "The Shadow Over Atlantis" (ok, sì è uscito lo split con i Cough "An Introduction To The Black Arts" vale la pena menzionarlo) con l'ennesimo album di livello stratosferico.
Cos'è cambiato? Tanto anche se al timone è ancora lui, la formazione nuova vede adesso come cantante la bella e dotata vocalmente Sharie Neyland, onestamente non so dove l'abbia pescata fuori ma è stata una mossa indovinatissima, il sound continua a essere sì abissale, profondamente segnato dalle scanalature nere e profonde di un riff che più tetro non si può, è l'ammaliante prestazione di Sharye a fare la differenza, si coniuga con una sacralità imperante sui brani soggiogando di piacere l'ascoltatore, sensazione fantastica.
Quattro tracce esaltanti questo è ciò che contiene "In The Chapel Of The Black Hand", apre le danze "The Cult Of Souls" in cui l'apparire dell'organo Hammond ti fa già pensare "oddio ci sarà da farsi pippe a valanga", pensiero che verrà ampiamente confermato appena entrata in scena la voce perfettamente incanalata all'interno del nero riffato creato da Mills e una ritualità talmente incatenante da redimere ogni forma di resistenza.
Bello lì imbambolato, l'ascolto mi ha rapito.
Inutile dire che tre brani su quattro siano dei veri e propri colossi a cui la sola "Return To Sorcerer" fa eccezione ma continuiamo il nostro percorso rispettando la scaletta, è adesso il turno di "Gates Of Oblivion" e i toni ancor più intensi e minacciosi avvalorano la tesi che la discesa sia ormai intrapresa, "Le Porte Dell'Oblio" sono state spalancate, la base ritmica diviene possente aumentando il peso dell'oscurità che avvolge il pezzo, è spiritualità estrema e pura, è evocativo e suadentemente malevolo il cantato, tutto è atmosfericamente così greve e pregno di un esoterismo settantiano che la voglia di ripremere all'infinito il tasto repeat su questa traccia è automatica.
L'imponente spigolosità e la quasi assenza di melodia del precedente "Shadow Over Atlantis", cupo all'inverosimile e già dotato di una inebriante visione ancestrale, hanno avuto un'evoluzione inattesa in "In The Chapel Of The Black Hand".
Il sound ha acquistato ritmo, voglia di cambiare i piani in corsa senza mai esagerare, il marchio di fabbrica dei The Wounded Kings non viene mai disatteso. "Return Of The Sorcerer" si presenta molto orientata a dare spazio alla sei corde alimentandone gli sfoghi, la chitarra sembra vibrare scaricandosi nella fase solistica, è più "energica" e volitiva.
Con la titletrack nell'oscurità creatasi precedentemente pare far breccia una luce, quella magari di un fuoco, una pira funebre, come se l'ultimo sacrificio sia pronto lì, attenda solo l'ordine esecutorio per dar accesso in questo mondo al nero più totale.
Sarò probabilmente di parte ma non riesco a trovare difetti in un platter di una bellezza e fascino simili, i detrattori potranno parlare di una band che si è ammorbidita (se viene usata tale scusa una risata mi scappa di sicuro), tolti quei quattro che avranno sempre e comunque da ridire, i The Wounded Kings e "In The Chapel Of The Black Hand" entrano di diritto nella top ten del 2011.
L'acquisto in questo caso non è neanche da consigliare, è proprio da fare, se avete amato in passato la creatura di Steve Mills e conoscete quindi le potenzialità artistiche di quest'uomo non potrete che rimanere incantati da un lavoro simile, mistico, esoterico ed inequivocabilmente DOOM.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute