lunedì 31 ottobre 2011

BRENVOLIZNEPR / WITCHBREW - Animal Sacrifice / Pouring Ancient Evil



Informazioni
Gruppi: Brenvoliznepr / Witchbrew
Titolo: Animal Sacrifice / Pouring Ancient Evil
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Baphomet In Steel
Contatti: mort_suizid[at]virgilio.it - www.myspace.com/witchbrewitaly
Autore: Akh.

Tracklist
1. Brenvoliznepr - Pentecost (Intro) / Animal Sacrifice
2. Brenvoliznepr - Devil's Virgin
3. Brenvoliznepr - Messe Noir - Rites Of The Black Mass
4. Witchbrew - Zombification
5. Witchbrew - Slutbag
6. Witchbrew - Nuclear Screams
7. Witchbrew - Cauldron Of Black Vomit

DURATA: 31:52

La Baphomet In Steel esordisce alla produzione mettendo sotto contratto due gruppi provenienti entrambi da Cittadella che fanno dell’attaccamento alle radici metallicamente nere la loro spinta primaria, ed infatti ogni particolare del cd ci riporta indietro di almeno venti anni, quando i compact disc erano argentati con il nome del gruppo e titolo dell’album, niente serigrafia, niente ninnoli e niente manfrine e questo la B.I.S. ci propone, donando una scossa nostalgica ad un vecchietto come il sottoscritto.

Arrivano all’esordio dopo vari demos e la presenza in compilation pure i Brenvoliznepr, ogni riferimento musicale pare richiamare i padri assoluti del metallo estremo ovvero i maestri Venom.
I tre pezzi esposti sono un puro omaggio a Cronos e soci nella loro epoca d’oro, la voce di Seven Churches pare sia stata strappata a forza dal singer d’Albione per esser immessa in un contesto ancor piu’ marcio e putrefatto e francamente seppur derivativi la prova proposta è di gran lunga migliore degli attuali originali, sia per vibrazioni maligne che per attitudine e "Devil’s Virgin" non potrà che conquistare i vostri cuori corrotti .
Il tutto suona coinvolgente e datato anche grazie alla registrazione in presa diretta che rende l’atmosfera infernale e pregna di umori densi, anche quando il riffing sfiora sonorità "rockeggianti" come in apertura di "Messe Noir – Rites Of The Black Mass", ma il coinvolgimento è totale, l’aria è satura e l’headbanging prende il posto ai ricordi; i ragionamenti o le inflessioni post ottantiane non esistono nel loro dna, regalandoci una prestazione sudata, maleodorante e assolutamente devota al puro metallo nero, quando borchie, chiodo, birra e bestemmie random erano l’ABC del metallaro d.o.c.

Giungono alla prima prova professionale anche i Witchbrew, se è possibile la situazione diviene ancor più catacombale e foriera di violenza; la sporcizia sonora viene aumentata e la dimensione live della registrazione balza immediatamente all’orecchio, risultando ruvida e abrasiva, ma anche sulfurea e nera come la pece grazie al suono impastato del basso che ben evidenzia lo spirito del gruppo.
Anche qui non si parla in nessuna maniera di modernismi e cazzate del genere, gli anni ’80 (evidenti in "Nuclear Screams" in cui appare qualche influenza dei Celtic Frost) ed inizio ’90 sono il verbo a cui i nostri si ispirano e sicuramente gli amanti di Beherit et similia troveranno musica per il loro palato (come si nota in "Zombification"), nessuna concessione alla melodia, oscurità a tonnellate come se danzassero al centro del sabba, ed istinto selvaggio sono le coordinate sui cui Sonnenrad e Pentagrammation sfogano i le loro pulsioni bestiali.
Il riffing è mortifero, le vocals gutturali e belluine, la batteria è battente, le chitarre aspre e taglienti, il basso corposo e nero; le composizioni sono omogenee grazie all'utilizzo delle varie ritmiche (rimarchevole il cambio posto in chiusura di "Slutbag" dove si ode inaspettatamente una chiusura arpeggiata dal sapore di zolfo), pur rispettando la tradizione sonora, richiamando a loro i demoni dell'estremismo e dei vari gironi maledetti.
Musica che si ama o si odia quella proposta, volutamente intransigente e ignorante delle esigenze dei palati più raffinati.
Sicuramente musica suonata dal profondo dell’anima, con coinvolgimento e devozione, questa è l’arma in più, perchè se è vero che tanti possono suonare old style, in pochi riescono a suonare anche convincentemente.

Due gruppi che si prendono o si lasciano, indubbiamente non per tutti, ma ogni affezionato alla vecchia bandiera nera avrà modo di poterli apprezzare, sia musicalmente che attitudinalmente; volente metallo marcio, cadente, sporco e maligno?
Prendetevi una buona dose di birra doppio malto e lasciate aprire le porte all’entropia!

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