lunedì 3 ottobre 2011

PRIMAL / IUGULATUS / DEEP DESOLATION - Chapel Of Fear




Informazioni
Gruppo: Primal / Iugulatus / Deep Desolation
Titolo: Chapel Of Fear
Anno: 2011
Provenienza: Polonia
Etichetta: Quid Est Veritas Productions
Contatti: Primal Myspace - Iugulatus Myspace - Deep Desolation Myspace
Autore: Mourning

Tracklist
1. Primal - Nadczlowiek
2. Primal - Matka Noc
3. Primal - Poza Grób
4. Primal - Outro
5. Iugulatus - Will Of Satan
6. Iugulatus - Master Of Illusion
7. Iugulatus - Gates Of Abyss
8. Deep Desolation - Chapel Of Fear
9. Deep Desolation - Satanic Orgy

DURATA: 1:01:15

"Chapel Of Fear" è uno split che racchiude un trio di act tutti "made in Poland", di uno di essi ci siamo già occupati nel recente passato, i Deep Desolation hanno conosciuto il nostro sito quando ebbi il piacere di recensirne l'album di debutto "Subliminal Visions" mentre gli Iugulatus, devo dire la verità li ho ascoltati vista la recente nascita e pubblicazione dei due full "Call Of The Horned God" e "Satanic Pride" del 2011 mentre i Primal mi erano praticamente sconosciuti.
E' proprio la one-man band di PrimalOne (ex di War e Immortal Rites) ad aprire i giochi con un quartetto di brani, tre dei quali di medio-lunga durata e uno a ricoprire il ruolo di outro.
E' un black metal che alterna partiture atmosferiche importanti, vedasi l'operato dei synth quasi solenne nell'opener "Nadczlowiek", a raffiche improvvise e malvagie che aumentano di spessore nella successiva "Matka Noc" che pur mantenendo le coordinate del brano in apertura risulta più incisiva.
La voce è poi un'arma in più che PrimalOne sfrutta con destrezza, il suo roco e sinistro scream si coniuga alla perfezione con la proposta vorticosa da lui creata, certo qualche fraseggio è sin troppo diluito e un paio di minuti in meno avrebbero forse snellito soprattutto una "Poza Grób" che utilizzando ancora una volta armi conosciute sembra stentare a decollare.
Non mancano compattezza e melodie, una maggior dinamicità sarebbe però cosa gradita, attendo quindi che "Outro" completi il suo breve trascorrere per impattare con il sound degli Iugulatus.
La formazione si presenta con un terzetto di canzoni estrapolate dal secondo disco "Satanic Pride", nell'ordine "Will Of Satan", "Master Of Illusion" e "Gates Of Abyss", nulla che chi conosca il platter in questione riterrà quindi fondamentale riapprofondire, il sound però assume una piega decisamente differente, ci sono più sprint e voglia di arrivare al sodo senza far intromettere ambientazioni particolari, i riff sono incattiviti alle volte al limite con il death metal di stampo "satanic" e con l'ultima delle tre tracce citate mostrano di possedere delle discrete potenzialità non del tutto esplose, sembra che in alcune sezioni tendano a complicarsi la vita allungandole senza nessun motivo.
La base del disegno c'è, manca il particolare che lo renda realmente interessante.
La parte conclusiva di questo "Chapel Of Fear" è coperta dal black/doom dei Deep Desolation, devo dirlo e lo faccio con piacere, di ciò che ho potuto udire all'interno del lavoro la titletrack e "Satanic Orgy" sono i pezzi di maggior pregio.
Anche se a piccoli passi la band sta crescendo e se "Subliminal Visions" era un avvertimento bello e chiaro che puzzava non poco di zolfo, le due tracce non solo confermano la florida vena compositiva del quartetto di Lódz, ci fanno addirittura pervenire una maturazione inaspettata con tanto di appeal psych/seventies acquisito nella prima e una crescita quasi esponenziale del fattore doomico con pesantezza greve e un carico di melodie cupe davvero massiccio nella seconda ad arricchirne le ossature.
Si chiude così, in lentezza e agonizzante discesa, uno split che da la possibilità d'approcciare con formazioni dall'ottica e dal sound diverso, un motivo valido per dedicare a "Chapel Of Fear" un po' del vostro tempo, se poi aveste già avuto modo di incrociare le realtà citate potreste anche essere coinvolti piacevolmente dal pensiero d'acquisto, il che in fin dei conti non sarebbe neanche un male.
Non è un lavoro imprescindibile sia chiaro, ma se vi ritenete dei collezionisti perché farselo mancare?

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