lunedì 31 ottobre 2011

TORINO BLACK METAL pt. I


Informazioni
Data: 22/10/2011
Luogo: Taurus, Ciriè (TO)
Autore: Dope Fiend

Scaletta
Black Flame
Adversam
Mor Dagor

Da queste parti sono troppo rare le occasioni di vedere qualche buon gruppo live, quindi le poche che ci sono sarebbe un crimine lasciarsele scappare.

L'evento è la prima parte del Torino Black Metal e fortunatamente, per una volta, a me e all'amico che mi accompagna bastano una trentina di chilometri per raggiungere la location della serata. L'entrata prevede soltanto il pagamento della sottoscrizione di cinque euro e questa è la prima buona notizia. Il locale è seminterrato ma spazioso e questa è la seconda buona notizia. La birra è buona e questa è la terza buona notizia.

Ovviamente al nostro arrivo è ancora presto e la gente pochissima, quindi, dopo una prima bevuta, usciamo nel freddo a fumare una sigaretta. Come accade ad ogni concerto, attacchiamo velocemente bottone con tre metallari valdostani. Chiacchierando dei vari gruppi e delle recenti uscite (a quanto pare sono l'unico che ancora non è riuscito a digerire l'ultimo Peste Noire) passa il tempo e si avvicina l'ora di inizio del concerto.

Scendiamo nel locale e sul palco sono già sistemati i Black Flame, un gruppo attivo dal 1998 e ormai piuttosto conosciuto all'interno della scena italica. Da poco più di un mese è uscito il loro ultimo album "Septem", da poco più di una settimana l'ho comprato e quindi ero piuttosto curioso di godermeli in sede live. Il loro Black Metal è furioso, incestuato con il Death e non passa molto tempo prima che le vocals ruvide di Cardinale Italo Martire inizino a inondare di odio la folla sottostante.

Sugli scudi sale anche, in maniera meritatissima, M:A Fog che, là dietro le pelli, sembra avere il fuoco nelle vene. Il pubblico è in numero ristretto (durante la serata varierà a flussi alterni tra le cinquanta e le settanta persone), ma le prime file non si fanno ripetere più di una volta l'incitazione del frontman, prima delle due canzoni di chiusura, a fare casino. L'ottima esibizione dei torinesi si chiude quindi con ondate di chiome roteanti e qualche metallaro più esile che si estrania dal pogo per non venirne triturato.

Il sipario viene chiuso, ci avviciniamo al banchetto del marchandise e la maglietta dei Black Flame è mia per un deca.

Usciamo per incatramarci un po' i polmoni in attesa del cambio sul palco.

Il secondo gruppo a salire sul palco sono gli Adversam, altra realtà torinese piuttosto apprezzata dal sottoscritto. Purtroppo le prime battute di questa esibizione vengono funestate da qualche volume calibrato non ottimamente ma, per fortuna, il problema viene risolto quasi subito. La band è in forma e la funerea presenza scenica del cantante Katharos è un buon complemento all'esecuzione strumentale.

Vengono eseguiti brani estratti sia da "Animadverte" che da "Proclama" e questo fa assai piacere al pubblico. C'è da dire che per l'occasione la formazione mette un po' in disparte l'aspetto più melodico del loro repertorio in favore di brani più diretti e incisivi. Particolarmente interessanti sono state le esecuzioni di "Miasma Demou" e "Unfairy Tales". Nonostante l'ottima prestazione la risposta degli spettatori non è sempre attivissima e qualcuno bisbiglia del poco coinvolgimento dei musicisti. Onestamente non ho riscontrato questo aspetto come una mancanza, quanto più mi è parso assolutamente consono a ciò che veniva suonato. Poco male, dal canto nostro noi non ci siamo fatti pregare per sbatacchiare un po' il capoccione. In aggiunta il gruppo presenta anche due brani nuovi, il secondo dei quali (che chiuderà anche l'esibizione) molto bellico e feroce, come non sentivo da un po' di tempo a questa parte. A questo punto è forse lecito sperare in un disco nuovo in tempi non così lunghi.

I tendoni si chiudono ancora una volta per dare modo all'ultima band di prepararsi all'esibizione. Non c'è nulla di meglio di una bionda alla spina per ingannare l'attesa.


Le luci dietro al palco si animano e quindi capiamo che è giunta l'ora del terzo e ultimo gruppo, i tedeschi Mor Dagor. Conoscevo molto poco questa realtà, in quanto avevo ascoltato soltanto l'album "Human Execution". Tuttavia questa mia mancanza non mi ha precluso la possibilità di godermi uno spettacolo davvero devastante; appena usciti dal backstage i musicisti non si perdono in convenevoli e iniziano subito a spargere sferzate Black Metal. Il vero mattatore della serata è però il frontman Tyr: la sua presenza scenica è realmente immensa, la corporatura massiccia, l'abbigliamento e l'energia con cui tiene il palco lo fanno assomigliare ad un qualche demone terrificante uscito dall'Inferno per sbraitare a squarciagola le proprie maledizioni contro il creato e per sbranare chiunque gli si pari di fronte.

Il quintetto germanico assume così le sembianze di una legione oscura che non fa prigionieri e devasta tutto ciò che ha intorno. I due chitarristi, Impaler e Lykanthrop, sono irrequieti e non rimangono fermi per più di un minuto, mentre Torturer dietro le pelli non fa economia di granate. Non conoscendo approfonditamente la band riesco a riconoscere soltanto un paio di pezzi, "Voice Of Hell" e "Sky Turns Black", estratti da "Human Execution", ma nonostante questo non posso fare a meno di devastare comunque il mio collo. I pezzi sono dinamici, battaglieri e dannatamente coinvolgenti, il pubblico si scatena e le corna levate al cielo non si contano più.

Una volta spente le luci sui Mor Dagor sono sudato e assetato, quindi gli ultimi spiccioli se ne vanno per un'altra birra e per "Mk. IV", l'ultimo disco dei tedeschi. Usciamo all'aria aperta, facciamo un saluto e i complimenti al cantante dei Black Flame, quattro chiacchiere con qualche metallaro trovato fuori e ci avviamo verso casa. Sono le 2 del mattino, siamo stanchi e provati, ma perchè non fermarci ancora in birreria? Semplicemente perchè, quando ci passiamo davanti, la birreria è chiusa. Pazienza, il bilancio della serata per il sottoscritto è ottimo, anche se guidando verso casa non riesco a fare a meno di pensare a quanto mi farà penare la cervicale il giorno dopo... ma il giorno dopo è ancora lontano (in realtà meno di quanto sembri).

Ci avevo visto giusto: l'indomani faccio fatica a muovere il collo ma non me ne frega un beneamato cazzo, tanto mica si campa in eterno. Non mi resta che attendere la seconda parte del Torino Black Metal...

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